Francesca dixit, Guido Soldati respondit

Chia Maggio 28, 2014

Francesca dixit, Guido Soldati respondit

Guido Soldati racconta la sua storia con Francesca, che prosegue da sei mesi tra alti e bassi: ‘Noi siamo rimasti insieme anche per motivi fortunati, nel senso che quando la sua gelosia è arrivata in certi momenti proprio… invivibile… e mi ha riportato a, sai bene, una precedente mia convivenza uguale, le ho detto “Io sono saturo di queste gelosie, io, mi dispiace, ti voglio bene, ma non ce la faccio più!“.. Andando via, però, mi sono accorto quando lei è tornata a casa, che ero a Roma -e devo ringraziare la redazione e anche i tuoi che hanno rispettato la nostra privacy che… potevamo parlarne e loro, invece, han detto “Fate come volete!“. Lucia, poverina, m’ha detto “Non so più come aiutarti, dimmi te…“, e c’hanno aiutato, anche essendo sempre presenti, cercando di farci capire le cose- è successo che tutto è iniziato da una sua precedente storia che io, a livello tempistico l’avevo presa… finita due anni fa, invece era finita da quattro anni… molto importante… da quattro mesi, scusami, che l’ho presa in un momento… pesantemente… perché reputavo quella decisione di venire da me dopo quattro mesi come ‘si prende un po’ tutto alla leggera’. E in quel momento lì io, gli dico, avevo bisogno di una persona che mi stesse più vicino e lei con la gelosia peggiorava le cose. Poi gli dissi quel giorno “Vai a Roma, basta, non ce la faccio più!“. Prende, va a Roma, ma però io in quel momento lì cado proprio nella depressione. Cioè, mi manca! Perché una persona che a parte è venuta in casa mia, non c’è più il frigorifero da una parte e m’ha scambiato tutto, devo chiamare “Dov’è lo zucchero?” perché non lo trovavo, ormai s’era proprio appropriata della mia vita! Nel senso che questa persona era diventata per me una persona che sentimentalmente mi pesava perché non c’era. Lei deve ritornare a prendere la roba da me […] In quel momento lì lei è tornata e sentivo il bisogno di aiutarla, ma era anche una scusa per tenerla lì. Siamo andati avanti e poi è stato il fatto più eclatante, che… mi ricoverano in ospedale perché mi sento male e in un certo momento, c’avevo un dolore che neanche con la morfina riuscivano a togliermelo, mi portano a fare la tac. In un certo momento, quando io fossi stato solo nella tac sarei entrato spavaldamente a dire “Vabbé!“, un po’ fatalista… quando la guardavo mentre che mi accompagnava la vedo lì, perché io la vedo un po’ un esserino un po’ debole, sono andato via e mi portavano dentro perché io ho un po’ la mia vita, nel senso, no, abbiamo questo treno della vita: sali su, però a un certo momento, come a me mi è successo, le mie persone più care sono scese prima, diciamo. E quando io a lei l’ho vista in un certo momento che avevo paura di lasciarla, in quel momento nel mio treno della vita era salita lei e mi sarei sentito… cioè, non essere presente a difenderla. E allora, in quel momento, meno male, che è arrivato tutto negativo e lì è ripartito veramente tutto e… so che il sentimento che ci lega è importante, sinceramente. E’ veramente , ormai è diventata una figura per me…’

Francesca: ‘Io ho provato a fargli capire che insomma non era il mio carattere a essere così gelosa…’

Guido Soldati: ‘Cioè, lei è tornata com’era prima, cioè come l’ho conosciuta… è stato un momento!’

Francesca: ‘Perché ho ritrovato un equilibrio… […] Ti chiedo scusa del periodo che ti ho fatto passare…’

Guido Soldati: ‘Non c’era bisogno!’

Francesca: ‘No, lo faccio, perché è giusto che sia così! Ho sbagliato tanto, tu lo sai, e a parer mio meriti, oltre che amore, grande stima! Ti sei comportato da grande uomo… quando sei stato male sai che io, esserino piccolo, ridevo ma, come si dice a Roma, Maria, me la son fatta un po’ sotto perché ce la siamo vista brutta. Ti amo e prometto davanti a Maria che non lo farò mai più!’

Guido Soldati: ‘Io ti dico solo una cosa… ormai qua io piango sempre, son diventato… è che… ti ringrazio perché mi hai fatto ricredere in qualcosa che avevo perso!’

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