Fattore M: spazio dedicato a Marco Mengoni. L’intervista su Tutto. Il saluto a Robin Williams

Isa Agosto 14, 2014

Fattore M: spazio dedicato a Marco Mengoni. L’intervista su Tutto. Il saluto a Robin Williams

( rubrica a cura di Valentina P.)

Salve a tutti! L’estate vera (questa sconosciuta!) è finalmente giunta, e con essa un po’ di sano oblìo. Anche per il nostro Marco, che in questi ultimi sudati giorni è un po’ desaparecido, televisivamente e radiofonicamente parlando. Sarà tutto proiettato verso i cosiddetti #nuovifuturi musicali? Non sembrerebbe, stando agli ultimi scatti apparsi qua e là in rete, che lo ritraggono in gonnellino e collana hawaiani, circondato da personaggi vari ed eventuali, a giocare a racchettoni sulle spiagge di Mykonos e dintorni. Il Mengoni mi sta diventando un uomo da party vip, e questa cosa un po’ mi destabilizza, perché ho sempre avuto di lui l’immagine “ideale&idealizzata” di giovanotto timido e schivo. Ma forse il problema sono che io che pontifico e mi faccio film mentali che manco Spielberg. Scherzi a parte, un po’ di sano riposo e un pizzico di sacrosanto cazzeggio sono pressochè d’obbligo, visto che i prossimi mesi per Marco saranno molto, ma molto impegnativi sul fronte lavorativo. In definitiva, nonostante la discontinuità con cui il nostro ha avuto la possibilità di dedicarsi a questo nuovo progetto – vedi la promozione spagnola e tutti gli annessi&connessi – il disco è in lavorazione già da un sacco di tempo – oltre un anno, stando alle sue risicate parole, che centellina con cura durante le interviste! – e dunque non sarebbe assurdo ipotizzare che un bel po’ di pezzi già ci siano. Da rivedere, aggiustare, cesellare, riarrangiare. Ok.

Personalmente, sono già oltre… nel senso che sto già in modalità: quando esce? E dunque ho pensato circa duecentomila volte a quale potrebbe essere la più papabile data di pubblicazione del nuovo album e – udite udite – ho addirittura immaginato che la Sony potrebbe spingere per una nuova partecipazione di Mr. Mengoni al Festival di Sanremo, dopo lo strepitoso successo targato febbraio 2013, che è valso a Marco un anno trionfale, a al Festival della Canzone Italiana un ottimo ritorno d’immagine a livello nazionale e non solo. A questo si aggiunge che Carlo Conti (conduttore e direttore artistico della kermesse sanremese il prossimo anno) ha lanciato nelle scorse settimane proclami “sibillini”, letteralmente spalancando le porte agli ex-talent e inneggiando a un festival più “nazional-popolare”. Quindi immagino che l’invito a Mr. Mengoni sia stato in cima alla sua lista di priorità per il 2015. La spunterà? Ai posteri l’ardua sentenza.

Per il resto, questa settimana è stata pubblicata sul settimanale Tutto una piacevole intervista al Mengoni, dedicata a temi vari, tra cui la creatività e l’ispirazione musicale, senza dimenticare le origini e i cambiamenti umani (QUI  QUI e QUI ).
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D: “Che cosa significa per te la parola cambiamento?”
R: “Anche se tutte le esperienze possono cambiare la tua personale visione della vita, la tua essenza interiore non può e, soprattutto, non deve cambiare mai! Ho soltanto modificato alcuni dei miei obiettivi e ho responsabilità diverse con le quali confrontarmi. Prima sicuramente non avevo niente da perdere”.
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E ancora:
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D: “Attualmente a cosa stai lavorando?”
R: “Al mio nuovo disco. Ho tante idee e cerco di procedere con la giusta serenità anche se ho tanto materiale che mi sembra davvero buono. Il mio obiettivo è di mettere a punto tante nuove canzoni che mi permettano di stare con il mio pubblico”.
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Da queste righe, emerge un Marco lanciatissimo, entusiasta, pieno di ispirazione per il prossimo progetto discografico, ma anche fortemente proiettato verso il suo pubblico… forse mai come oggi. Il Marco dei primi anni, era ben diverso da quello attuale: molto più focalizzato sul suo percorso (artistico) interiore, molto propenso a realizzare dischi per sé, seguendo fedelmente i suoi gusti e inclinazioni del momento. Con questo, non intendo dire che si sia piegato alle logiche di mercato, ma che le vicissitudini di questi anni lo abbiano portato ad attribuire importanza al compromesso, visto come atto di responsabilità professionale. Verso sé stesso e il suo pubblico. Lui dice sempre che ad oggi si sente più libero, perché tutto quello che fa lo sceglie, ma a tratti io ho la sensazione che lo spirito anticonformista dei primissimi anni fosse uno dei suoi valori aggiunti, come persona e come cantautore. E perciò spero che questo spirito fuoriesca nuovamente, una volta o l’altra. Possibilmente nei suoi lavori discografici.

Prima di chiudere, ci tengo a riportare il delicato omaggio che Marco ha dedicato sui suoi profili ufficiali all’attore e premio Oscar Robin Williams, trovato morto qualche giorno fa nella sua casa in California.

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Alla prossima!

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