Fattore M: spazio dedicato a Marco Mengoni. #quellochesarà e #quellochenonsarà.

Isa Ottobre 23, 2014

Fattore M: spazio dedicato a Marco Mengoni. #quellochesarà e #quellochenonsarà.

( rubrica a cura di Valentina P.)

Salve a tutti! Sono in brodino di giuggiole, quest’oggi. Protagonista di questi ultimi giorni, è senza dubbio l’app ufficiale, attraverso la quale sono iniziati a trapelare i primi indizi un po’ più sostanziosi sul futuro discografico del cantautore ronciglionese. Ovvero, #quellochenonsarà e #quellochesarà. Ma andiamo per gradi. Lo scorso venerdì 17 ottobre, nella sezione UPDATES dell’app è comparso un articolo, intitolato #quellochenonsarà, in cui lo staff descriveva in maniera – come dire? – didascalica, tutto quello che il prossimo progetto discografico non sarà.

Stamp

Una serie di definizioni enigmatiche e – come al solito – interpretabili in almeno mille modi diversi. Certo, devo ammettere che sin dal primo istante mi ha colpita la frase introduttiva – quel “non sarà UN album” – che mi ha fatto pensare ad un lavoro un po’ più ambizioso di un “semplice” nuovo disco. Ma torniamo alla storia. Sganciata questa bomba, Mengoni&Staff hanno fatto passare qualche giorno per il lancio del secondo hashtag, stavolta intitolato #quellochesarà. La sostanza, finalmente. E già da domenica scorsa, sul profilo Twitter ufficiale erano apparsi alcuni tweet con esplicito riferimento al nuovo hashtag:

Tweet

fino a quando, mercoledì pomeriggio, il nostro Marco ha parlato direttamente ed esplicitamente (!!!) di questo suo prossimo lavoro, con un post nuovo di zecca comparso nella solita sezione UPDATES dell’app, e intitolato – appunto – #quellochesarà:
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“Quello che sarà ancora non lo so per certo. Però voglio dirvi (non potrei, ma chissenefrega delle “regole della discografia”) che sarà un unico progetto in due grandi tempi. Un cammino in progress, per proseguire insieme, appunto. I brani hanno sempre una vita propria al di là del supporto che li contiene, sono ovunque e in ogni momento. Un album, oggi più che mai, assomiglia ad una playlist di situazioni, una sequenza di canzoni che abbiamo la fortuna di modellare e continuare a far crescere. Sono tutte importanti, perché rappresentative di esistenza e quindi di appartenenza”.

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E ancora:

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“Quello che sarà è una prima playlist, un sorta di volume uno: un primo tempo che raccolga i suoni della vita vissuta sino a qui, nei nuovi brani. Ma si continua a vivere e quindi a scrivere e a condividere. Per questo ho chiesto alla mia casa discografica di andare avanti e non chiudere la fase di ‘studio’ perché questo progetto fosse in divenire, in continua evoluzione. Ero in cerca di un modo per soddisfare il mio bisogno di condivisione, di live, di fisico con la necessità di vivere e di scrivere. Chiudere un album in un luogo e in un tempo mi sembrava soffocasse questo flusso continuo che non deve smettere di scorrere, in una costante sana incoscienza. A gennaio il PRIMO TEMPO_”.
Marco.
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Ragazze e ragazzi, donne e uomini, gatti, cani, rinoceronti e salamandre: possiamo finalmente annunciare che il nuovo lavoro discografico (o comunque la prima parte di esso) uscirà a gennaio 2015. Habemus datam (o come cavolo si dice). Già il fatto di avere un paletto temporale, mi pare una notiziona. Ma ad essere sincera, l’aspetto più affascinante di questa vicenda è proprio il contenuto del post di Marco. L’idea descritta è la seguente: far uscire il disco in due trance, intervallate da un’ulteriore fase compositiva. In modo che la pubblicazione non coincida con una sorta di “stroncamento” della fase creativa. In modo che Marco continui a presentare le sue emozioni in musica in tempo reale, nel momento stesso in cui le sta vivendo (e non mesi dopo averle provate e raccontate attraverso le canzoni).
Un’idea che mi ha fatto pensare a quello che il Mengoni stesso raccontava in riferimento a #PRONTOACORRERE, che a febbraio 2013 (mese di uscita) definiva già “vecchio”. Perché per lui, quel disco lanciato sul mercato solo pochi giorni prima, rappresentava già emozioni passate, e dunque aveva già esaurito il suo ciclo creativo. Da qui presumibilmente, l’idea di un album “dinamico”, nato per far procedere di pari passo (o quasi) la fase emozionale-compositiva con quella promozionale-commerciale.

Cosa ne penso io di tutto questo? Beh, penso che Marco si stacchi sempre dalla massa, con le sue idee e iniziative fuori dall’ordinario. Penso che non si accontenti mai, e sia sempre alla ricerca di strumenti espressivi in grado di migliorare la messa a fuoco del suo mondo interiore e musicale. E penso anche che se tutte le persone si approcciassero al lavoro – e non parlo di arte in questo momento, ma di approccio al lavoro! – con questo spirito creativo e questo desiderio di miglioramento continuo, tutto (in generale) girerebbe per il verso giusto. Sempre di più. E dopo questi sproloqui, prima di chiudere, ecco il link al sito TicketOne, con l’elenco delle date del #Mengonilive2015, in programma per il maggio prossimo venturo (QUI).

Alla prossima!

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