Maria De Filippi dixit, Giovanni respondit

Chia Aprile 29, 2015

Maria De Filippi dixit, Giovanni respondit

Giovanni: ‘Non è vero ma ci credo, venerdì 17 aprile ore 10 ci siamo sentiti con Maria, mi ha fatto sentire anche la vocina della nipote, tutto ok. Ore 12, allora gli dico “Senti Maria, oggi non discutiamo granché perché è 17, ho incontrato un prete e il gatto nero mi ha attraversato la strada!“. Lei dice “Non ci credo a queste cose!“. Ore 12, telefona… “Sai Giovanni“, e mi fa un elenco dei miei difetti…’

Maria De Filippi: ‘Cosa ti elenca, Giovanni, cosa ti dice? Che sei piccolo…’

Giovanni: ‘Vabbè, lasciamo perdere, va, perché in fin dei conti ce li ho, non è che se li è inventati, Maria, assolutamente!’

Maria De Filippi: ‘Ma quali sarebbero i tanti difetti?’

Giovanni: ‘Lascia perdere, via, non è che dobbiamo…’

Maria De Filippi: ‘Dimmene due! Dimmene uno!’

Giovanni: ‘Uno, via: i polsi. Le mie mani non gli piacciono perché ho i polsi deformati che è conseguenza di un incidente che ho avuto…’

Maria De Filippi: ‘Ma è vero, Maria?’

Giovanni: ‘E’ vero o no che mi hai detto “Le tue mani sono brutte“?’

Maria S.: ‘Sì.’

Giovanni: ‘E quindi Maria io questa sera… Non volevo completamente venire, perché non ha più senso venire, però sono venuto per prima ringraziare Maria S. perché mi ha fatto sognare 3 settimane e mezzo, poi ringraziare te perché mi hai ospitato e tutto il tuo staff che è meraviglioso… […]’

Maria De Filippi: ‘Maria, ma perché gli hai fatto l’elenco, i polsi… Cioè, non capisco!’

Maria S. rivolgendosi a Giovanni: ‘Lascia stare i polsi, lasciali stare…’

Giovanni: ‘Poi, che ne so, ripetili tu, tanto li sai a mente… ma ne ho di più di quelli, tu me ne hai detti un cinque: ne ho molti di più, sai? Perché nessuno è perfetto in questo mondo…’

Maria De Filippi: ‘Mi dici la seconda, oltre ai polsi?’

Giovanni: ‘Quindi io ritengo concluso questo mio intervento, e…’

Maria De Filippi: ‘Dimmi, Giovanni, qual è il secondo difetto?’

Giovanni: ‘Ma che ne so, per esempio il fatto… io sempre ho detto che ero il capo dell’ufficio tecnico del mio Comune dove ho lavorato 25 anni, benissimo. Allora mi rinfaccia “Tu non sei laureato, tu sei un geometra!“, e io dissi “Sì, vero è!“, che sono un geometra e mi sono iscritto all’università, poi ho vinto il concorso al municipio, ho lasciato perdere l’università perché in fin dei conti ero un capo servizio e non mi serviva più nient’altro, quindi anche la laurea che avevo intenzione di continuare ma poi mi sono sposato, insomma, cominciano le complicazioni della vita e ho lasciato perdere lo studio… E quindi per lei essere geometra è una cosa mortificante, io ne sono orgogliosissimo! Ne vuoi sapere altri? Allora… Sono basso, non so ballare… lei ha vinto quattro coppe! Quindi, come dire, io non posso essere alla sua altezza come statura e come bravura di ballo!’

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