‘The Voice of Italy 3′: l’opinione di Chia sulla dodicesima puntata

Chia Maggio 16, 2015

‘The Voice of Italy 3′: l’opinione di Chia sulla dodicesima puntata

Il terzo Live Show di The Voice of Italy sarà senz’altro ricordato come quello dai peggiori abbinamenti tra i ragazzi in gara e i brani da eseguire. Cosa sia saltato in mente ai coach di dare vita a certe combo lo sanno solo loro, o forse nemmeno, perché partendo dal presupposto che a questo punto del programma in gara c’erano 12 artisti interessanti e talentuosi (che poi possono piacere o meno, ovviamente, ma quello è un altro discorso) mi sarei aspettata di vederli valorizzati dai loro mentori, non certo messi in difficoltà.

Casualità ha voluto che ieri sera tutti e quattro i coach al momento del ballottaggio finale per il proprio team si siano ritrovati a dover salvare il loro preferito (non della serata, intendo proprio il loro cocco di casa dell’edizione intera), che il televoto invece non aveva premiato… A J-Ax brillano gli occhi tutte le volte che canta Carola Campagna, Noemi s’è capito che punta tutto su quella noiosona di Keeniatta Baird (io per alleviarmi la sofferenza nel vederla passare ogni turno ho aperto un giro di scommesse clandestine per decidere in quale puntata al suo compagno piglierà un coccolone a forza di urlare come un dannato che nemmeno Roby Facchinetti), Piero Pelù stravede per Arianna Carpentieri, in arte Ira Green, Roby e Francesco Facchinetti han sempre sostenuto che Sarah Jane Olog sia ‘la voce’.

Il televoto invece ha decretato che ad accedere di diritto alla semifinale di martedì prossimo fossero Sara Vita Felline del #TeamAx, Thomas Cheval del #TeamNoemi, Fabio Curto del #TeamPelù e Roberta Carrese del #TeamFach, tutti e quattro già premiati anche nel corso delle scorse puntate visto che mai sono andati al ballottaggio finale.

L’unica tra tutti i semifinalisti che ha rischiato due volte l’eliminazione è Sarah Jane, e io sinceramente non me lo spiego visto che concordo con i Facchinetti e lei la trovo davvero eccezionale, un animale da palcoscenico capace di adattarsi anche a pezzi sicuramente poco adatti a valorizzare la sua incredibile voce, come Roar di Katy Perry che è sicuramente tanto carina e colorata, ma quando a vocalità Sarah se la magna a colazione, insomma.

Altra testa di serie è senza dubbio Ira Green, che mi è risultata figa anche in Vita Spericolata di Vasco Rossi. E io odio Vasco Rossi. Però se ve la siete persa gustatevela nella magistrale interpretazione di Heidi (QUI il video postato sulla fanpage di The Voice) perché il risultato è E P I C O. Io le farei fare un album intero da Cristina D’Avena incaccacchiata, vi immaginate che bomba sarebbero le sue versioni di Denver o David Gnomo? Adorerei.

L’ultimo fuoriclasse sul mio podio è il pischelletto del gruppo, Thomas Cheval, a cui Noemi ieri sera non poteva assegnare un brano peggiore. E non perché Il Regalo Mio Più Grande di Tiziano Ferro sia una brutta canzone, anzi, ma perché non era palesemente nelle sue corde, e non ci voleva molto a capirlo. Lui tuttavia è stato fenomenale persino in questo caso, tirandone fuori una versione più intima e se possibile ancora più struggente, e nonostante non sia stata sicuramente la sua performance migliore non posso che inchinarmi di fronte a così tanta maestria concentrata in un ragazzo così giovane, davvero.

Gli altri ragazzi in gara hanno delle voci splendide e delle personalità carismatiche (sempre fatta eccezione per Keeniatta che proprio non riesce a piacermi, mi arriva prima la noia dei suoi acuti ad effetto…), ma la mia The Voice è tra questi tre qua sopra. E laddove non me li premiassero i coach, che ci pensi il televoto. Un Suor Cristina 2.0 non lo tollererei.

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