Anna Tatangelo attaccata per aver posato nuda: “Se l’avesse fatto un’altra, non l’avrebbero criticata. Odiatemi pure, ma fatevi visitare!”

Edicola Ottobre 18, 2015

Anna Tatangelo attaccata per aver posato nuda: “Se l’avesse fatto un’altra, non l’avrebbero criticata. Odiatemi pure, ma fatevi visitare!”

Negli scorsi giorni, la cantante Anna Tatangelo è stata ogetto delle critiche per aver posato come testimonial della Lega italiana per la lotta contro i tumori nella campagna Nastro rosa perché sui cartelloni appare nuda fino alla vita come mentre si abbraccia il seno. Lei, però, spiega: “Non mi sono vergognata di spogliarmi per una buona causa, una campagna di prevenzione e diagnosi precoce di tumore al seno promossa dalla Lilt. Se gli attacchi in questi giorni sono serviti ad accendere i riflettori su questa iniziativa ben vengano. Se invece sono stati fatti solo per colpire me, non sono serviti a niente e hanno rischiato di oscurare un messaggio importante per la vita e la salute dalla donne. Non è la prima volta che viene scelta un’immagine del genere e lo slogan è chiaro: ‘Fai prevenzione, proteggilo anche tu!’. L’abbraccio è un gesto intimo che significa protezione“. Ma a quanto pare, Anna e la Lilt sono finite nel tritacarne per quella posa giudicata troppo sexy e per quel seno ritoccato che non è andato giù a chi il seno ha dovuto rifarlo dopo un intervento di mastectomia: un gruppo chiamato ‘Amazzoni furiose’ ha scritto al ministro della Salute per chiedere il ritiro della locandina, alcune blogger si sono scatenate. “Voglio dire grazie prima di tutto a quelle persone che dedicano sempre parte del loro tempo prezioso a occuparsi di me e delle cose che faccio. Speravo in una tregua in questa circostanza così delicata, in cui lanciavo un messaggio che riguarda la nostra salute, ma non mi faccio certo dire da quattro blogger se sono adatta o meno a fare una campagna a favore delle donne: chi giudica il valore e la dignità di una donna? E chi la sta offendendo, io o loro” dice Anna, che racconta: “Mi è stato chiesto dalla Lilt, che avevo già affiancato in altre iniziative. Non solo ho accettato di posare, ma mi sono anche offerta di andare nelle scuole a parlare  questo argomento per dare seguito alla campagna. Non credo di essere l’unica con il seno rifatto e aggiungo che ogni donna, che abbia il seno naturale o ritoccato, rischia di ammalarsi di tumore al seno. Anch’io, quindi, corro questo pericolo come tutte, non ho alcun privilegio. Sono una mamma, ho 28 anni, conduco una vita sana e devo fare i controlli periodici. Credo che chi mi vuole bene e si fida di me abbia colto perfettamente il messaggio. E’ notizia di oggi che, da quando è partita la campagna, c’è stato un incremento importantissimo nella richiesta di visite al seno rispetto agli anni precedenti. Basterebbe già questo per dire che l’obiettivo è stato raggiunto. Ma voglio dire anche a chi non mi ama o non ha ancora colto il senso dell’immagine di andare oltre e seguire il consiglio della Lilt: fate i controlli al seno. Ho un pubblico formato prevalentemente da donne e in gran parte giovanissime, uno dei target di riferimento di questa campagna, visto che è stato registrato un incremento dell’incidenza del tumore al seno del 3o% nella fascia di età compresa tra i 25 e i 5o anni. Ho uno stile di vita sano, non bevo, non fumo, curo l’alimentazione e faccio attività fisica. Come artista ho cantato spesso le donne. Non crediate che le solite ‘opinion leader’ che ce l’hanno con me interpretino il pensiero femminile. Al massimo interpretano il loro e usano me come bersaglio per farsi conoscere. Per una volta potevano risparmiarselo” commenta l’ex giudice di X Factor. E quando le si fa notare che  si sono arrabbiate anche donne malate che hanno dovuto sottoporsi all’asportazione della mammella, Anna precisa: “A loro va tutta la mia solidarietà e la mia comprensione e mi scuso se si sono sentite offese. Ma vorrei dire che ho aderito a questa campagna proprio per aiutare le donne a prevenne la malattia che le ha farle tanto soffrire. Certo, nessuno ha più diritto al parlare di questa patologia di chi l’ha vissuta, ma per consuetudine la campagna Nastro rosa sceglie una testimonial famosa per lanciare un messaggio di prevenzione sui vari mezzi di comunicazione, cercando di ottenere la massima visibilità. Con me quest’anno ne ha avuta tantissima, allora approfittiamo di questa attenzione per parlare di prevenzione e di cura“. In effetti, quando si nota che se, per esempio, avessero scelto Martina Colombari, nessuno avrebbe detto niente…”Ammiro molto la Colombari, la trovo una donna molto seducente che come me ha rifatto il seno e ha un bel fisico scolpito. Ma forse sì, a lei non avrebbero contestato nulla“. E se l’avesse fatta Belén Rodriguez? “Non saprei. E’ stato bello, però, sentirla vicina e solidale visto che anche lei sostiene sempre le donne. In questi anni ho subito ogni tipo di attacco, anche quando ero poco più che adolescente, per la relazione con il mio compagno Gigi D’Alessio e non ero cosi formata da reagire bene. Mi sono chiusa a riccio, ho cercato di relazionarmi solo con il mio pubblico, con chi mi vuole bene, ignorando le cattiverie e forse sono risultata distaccata a chi non mi conosce. Ho sofferto e ancora oggi soffro gli attacchi, mi arrabbio, ma ora so difendermi“. Forse è troppo sexy per fare una campagna rivolta a tutte le donne? “Su questo dovrebbero mettersi d’accordo! Prima ero una vecchia, adesso sono un sex symbol! Sono prima di tutto una mamma e una compagna che merita rispetto. Poi sono un’artista che si è trasformata spesso, giocando anche con la sensualità. Ma non credo di essere diventata famosa per la mia bellezza e per il mio seno. Il pubblico conosce di me soprattutto le mie canzoni. A volte la voce di pochi sovrasta quella di chi non ama urlare. Ho molte donne che mi hanno sostenuto, persino Marta Marzotto mi ha scritto una lettera di solidarietà. Io circoscriverei la scarsa solidarietà femminile a pochi casi“. Infine, quando le si chiede se ha altri motivi per essere sensibile alla causa a cui ha aderito la cantante e showgirl di Sora dichiara: “Ho motivi privati e famigliari per farlo. Dietro alle cose che faccio ci sono spesso dolori ed esperienze personali, ma preferisco tenerli per me perché non mi devo giustificare. Se non amate me, almeno portate avanti con me questa campagna, perché riguarda la salute delle donne anche più giovani. Fate informazione, fate i controlli. Lasciate da parte antipatia, ironia, rancore. Sono una donna come tutte, con le sue insicurezze e i suoi vezzi, ma ho valori forti. Non ho mai fatto male a nessuno e se posso essere utile agli altri lo faccio volentieri perché dalla vita, anche lottando, ho avuto molto. Dimostriamo di essere unite per una buona causa, combattiamo una malattia che minaccia il simbolo della nostra femminilità“.

Fonte: Chi

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