Enrica Bonaccorti a Renato Zero: “Scrivi una canzone con me, sarà il figlio che non abbiamo mai avuto!”

Edicola Dicembre 13, 2015

Enrica Bonaccorti a Renato Zero: “Scrivi una canzone con me, sarà il figlio che non abbiamo mai avuto!”

L’anno scorso è stato giurato speciale di Amici per una sola puntata, il cantante Renato Zero, ma presto, pare, tornerà in tv al fianco di Maria De Filippi con uno speciale dedicato tutto a lui. Icona intramontabile della musica italiana, l’istrionico artista romano è da oltre quarant’anni sulla cresta dell’onda. Ma forse non tutti sanno che ha iniziato negli anni Settanta, quando si riuniva con tanti altri giovani artisti in erba a Piazza Navona: “A una certa ora arrivavano i registi e noi tutti col petto in fuori a dire ‘Sceglierà me? Mi prenderà per un film?’” ha raccontato Zero. Tra quegli stessi artisti c’era anche Enrica Bonaccorti, che oggi racconta: “La prima volta che ho visto Renato Zero mi sono innamorata, subito. Era bellissimo. Lo chiamavo ‘il mio angelo con le spalle larghe’ perché magro, sempre vestito di nero, con un viso celestiale e spalle ampie. Ho cominciato a stare accanto a lui tutto il mio tempo libero. Ogni sera che avevo la passavo con Renato. Lui veniva a casa mia, io andavo da lui, uscivamo sempre insieme e il nostro ritrovo era Piazza Navona, che noi chiamavamo ‘il nostro ufficio’. Ci ritrovavamo sempre ai tavolini di un bar a sognare il nostro futuro. Io facevo già teatro da un paio d’anni: ho iniziato questo lavoro a 19 anni e per molti anni ho fatto l’attrice di prosa in teatro e negli sceneggiati televisivi. Sognavo questo, ma anche tutto quello che era arte, musica, comunicazione. Avevo già scritto con Domenico Modugno La lontananza e Renato aveva tanta di quell’arte dentro che doveva pur scoppiare da qualche parte! La notte componevamo canzoni, scrivevamo appoggiati al tavolo della cucina dei suoi genitori nella borgata della Montagnola, dove io lo riaccompagnavo con la Cinquecento di mia mamma perché non c’erano soldi per i taxi. E per come si conciava, era meglio che Renato non prendesse il bus! Era molto stravagante. A volte gli stiravo i capelli con il phon e lui mi obbligava a mettere addosso qualcosa di suo perché diceva che ero troppo classica. Ma spesso facevo finta di essere la sua agente e dovevo sembrare più matura. Mi infilavo in un abbigliamento da grande e presentavo l’artista Renato Fiacchini, il suo vero cognome. Insieme abbiamo fatto anche qualche spettacolino nei locali romani. Ci siamo divertiti parecchio: andavamo a ballare al Titan Club ed io ero gelosa di Loredana Berté perché lei era molto più libera di me. Io venivo da una famiglia piuttosto severa“. Eppure, è stata Enrica a farlo innamorare. Zero, parlando di lei, ha dichiarato: “Che je voi di’ a Enrica. Ancora oggi, se la guardo negli occhi, mi rimane il brivido di ieri”. Lei commenta: “Tra noi c’è stato e c’è ancora molto sentimento. Con lui, con le sue sorelle, persino con Lucy Morante, altra donna importante della vita di Renato, io mi sento in famiglia. Abbiamo un legame che ci lega da 45 anni. Sarebbe bello fare qualcosa insieme. Chissà, se scattasse la scintilla, mi piacerebbe tanto un pezzo firmato da noi due per vedere la nascita di un progetto condiviso. Scrivere una canzone insieme sarebbe il figlio che non abbiamo mai avuto“.

Fonte: Nuovo

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