Ana Laura Ribas: “Ciao Gogò, un giorno ci rivedremo. Sei il bambino che non ho mai avuto e che mai avrò”

Edicola Dicembre 26, 2015

Ana Laura Ribas: “Ciao Gogò, un giorno ci rivedremo. Sei il bambino che non ho mai avuto e che mai avrò”

E’ storico l’amore che la showgirl Ana Laura Ribas provava per il suo cagnolino Gregorio, detto Gogò, che dopo ben 21 anni si è spento in questi giorni. Ecco perché l’ex naufraga dell‘Isola dei famosi ha voluto dedicargli una lettera sulle pagine del settimanale Chi: “Il ricordo parte da 21 anni fa. Ero la valletta più buffa d’Italia, entravo nelle case degli Italiani con Ok il prezzo è giusto. In una puntata arriva una cuccia con dentro tre cagnetti, direttamente da un canile. Due dormono, solo uno si alza la piccola testina e accenna una specie di saluto diretto a me. Il battito del mio cuore accelera, sta succedendo qualcosa che cambierà completamente la mia vita. Lo prendo in braccio, un nanetto custodito tra le mie mani. Mi ero innamorata. La grande Iva Zanicchi, che guidava il programma, applaude contenta per me. Il nome? Scelto fin da subito: Gregorio. E’ il nome maschile che più mi piace, se avessi avuto un figlio, lo avrei chiamato così. Da quel momento la mia vita è cambiata: chiunque avesse voluto amarmi, avrebbe dovuto amare anche Gregorio, altrimenti ciao! Il mio quotidiano era fatto di quattro passeggiate, pipì e popò due volte al giorno (mangiava una montagna di pappa) e poi un’ora al giardino a giocare con gli altri pelosi, e tanti grattini perché ci piaceva da matti. La nostra vita era in totale simbiosi. Ma gli anni passano di corsa, inesorabilmente, e quasi non mi accorgo che il mio bambino stava diventando sempre meno bambino. I giretti sono diventati due e per la pappa ci volevano tutti i sotterfugi immaginabili per vincere la sua poca voglia. I grattini, in compenso, si sono triplicati. L’importante era che il mio Gogò stesse bene: era un po’ vecchietto, ma stava bene. Un giorno, nonostante la sua lotta per resistere e per proteggermi con tutto se stesso, si è arreso. Era stanco il mio Gogò: vivere il suo ventesimo anno di vita in salute com’era arrivato fin qui era una cosa più grande di lui. Ci siamo salutati pochi giorni fa e ci ritroveremo sul Ponte dell’Arcobaleno: perché io ci credo, credo che dall’altra parte le famiglie si riuniscano. E lui è la mia famiglia. Ciao, amore della mia vita. Vai verso la tua luce e aspettami. Ti ringrazio per la lealtà e l’amore che hai avuto per me, senza mai chiedere nulla in cambio. Arrivederci Gogò mio, un giorno ci rivedremo perché io sono e sarò sempre, la tua mamma, e tu sei, e sarai sempre, il mio bambino. Quello che non ho mai avuto, né mai avrò“.

Fonte: Chi

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