Michele Bravi a ‘Verissimo’: “A 18 anni mi hanno detto che ero finito, morto… e io c’avevo creduto!”

Franci Marzo 4, 2017

Michele Bravi a ‘Verissimo’: “A 18 anni mi hanno detto che ero finito, morto… e io c’avevo creduto!”

Ha vinto nel 2013 X Factor ed è stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione del Festival Di Sanremo, il giovanissimo Michele Bravi e oggi pomeriggio, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, ha ricordato il momento buio della sua carriera, subito dopo aver partecipato al talent di Sky 1:

Su di me c’è stato un po’ un accanimento personale. Poteva esserci un po’ più di umanità nel farmi conoscere questo mondo che è la discografia. A 18 anni mi hanno detto praticamente che ero finito, morto.

Il cantante non ha nascosto di essere rimasto ferito da quelle parole, tanto da averlo segnato indelebilmente:

All’inizio ci ho creduto poiché sono molto rispettoso di chi ha più esperienza di me. Poi mi sono messo in discussione e ho capito che la musica è una cosa mia, nessuno può togliermela. Ho iniziato a farmi meno paranoie e a togliere ogni filtro.

Ma Michele, nel salotto del sabato pomeriggio della Toffanin, ha raccontato anche del suo coming out con cui diversi mesi fa ha sorpreso i fan:

Io non posso avere paura a raccontare quello che vivo. Ho soltanto chiarito, in maniera molto naturale, il racconto che uno poi trova attraverso la mia musica. Nel disco parlo di una storia finita con un ragazzo. Volevo raccontare quello che è l’amore per la mia generazione. Io parlo sempre di una grossa fluidità delle emozioni. Ho capito che per me e quelli della mia generazione è importante avere davanti prima di tutto come persona. La sessualità viene dopo, anche se fortunatamente a 20 anni c’è anche quella.

Così ha parlato del suo amore sofferto, che Bravi non può assolutamente dimenticare:

E’ stata una storia complicata. Non so esattamente quanto siamo stati insieme, perché è stato un tira e molla. E’ stata la prima persona importante. Una di quelle persone che, in bene o in male, mi hanno cambiato la vita. Se non l’avessi conosciuto, ora sarei un altro.

Che ne pensate delle parole di Michele? E della sua musica?

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