‘Uomini e Donne’: l’opinione di Chia sulla puntata del Trono classico del 27/10/17

Chia Ottobre 27, 2017

E niente, c’è che all’alba del 27 ottobre finalmente Uomini e Donne è iniziato DAVVERO.

Io ho cercato di resistergli, ho provato prenderlo in antipatia da subito (memore del suo atteggiamento da sbruffoncello che avevamo ampiamente conosciuto già ai tempi di Temptation Island), ho tentato di tifare per il suo rivale (che mo si sta rivelando più fuffa del previsto), ma niente. Da oggi sono ufficialmente #teamRaniolo anche io.

Oddio, ad essere sincera Nicolò Raniolo aveva già iniziato a guadagnarsi qualche punto nella mia personale classifica quando Maria De Filippi ci ha raccontato di avergli offerto il trono più e più volte, ricevendo da lui solo rifiuti, eh. Perché, in un mondo dove c’è gente che si venderebbe la madre, la nonna e tutto il parentame per una manciata di followers in più, che esista qualcuno capace di rinunciare una volta al posto fisso su Canale 5 mi suonerebbe come utopia. Che Raniolo lo abbia fatto in modo sistematico ha un che di miracoloso. E onesto, visto che ha ammesso che non gliene sbatteva una mazza di impegnarsi seriamente, all’epoca, e da lì gli inviti di Queen Mary gentilmente declinati.

Uomini e Donne ci ha costruito intere stagioni, a partire dal buon Costantino Vitagliano, su uomini bellocci che fingevano di volersi accasare e in realtà avevano in testa solo il business, ma Raniolo no. Raniolo è diverso. E lo sta dimostrando così bene che – nonostante la mia iniziale reticenza – ho finito per cascarci anche io.

Il punto esatto del mio non ritorno è stato quando, nell’esterna andata in onda oggi, dopo aver fatto attendere Sabrina Ghio per un quarto d’ora davanti ad una trippa bollente con la scusa di aver bisogno del bagno, è tornato da lei vestito di tutto punto e, con una voce post coito che è già diventata la suoneria del mio iPhone, le ha detto: “Ti pare che ti facevo mangiare la trippa?“.

Maschio. Sto Nicolò sa proprio di maschio, di quelli che ci sanno davvero fare, a parole e a fatti.

Cosa che non si può dire del suo omonimo, il buon Nicolò Fabbri, che sembrava essere partito bene ma più passano le puntate più non fa che incartarsi nel personaggio del buon corteggiatore che si era costruito per fare da antagonista al Raniolo. Che, mostrando che oltre lo sbruffoncello c’è di più, ha spiazzato tutti, a partire da lui che sperava di avere la strada spianata per arruffianarsi la tronista con poca fatica. E invece ciaone.

Fabrizio Baldassarre manco lo calcolo. Che c’è da dire su uno che ha passato mezza esterna a commentare le tette della tronista come se non ne avesse mai visto un paio, del resto?

Per quanto riguarda il trono di Alex Migliorini, è sempre più evidente che io e lui abbiamo gusti totalmente opposti visto che trovo adorabile Matteo Mazzoleni – che a lui piace quanto una carie di domenica mattina – e incredibilmente bono quel Mattia che lo invita sempre a ballare ma che il tronista non si fila di pezza.

Alessandro D’Amico mi sembra il classico piacione (che a me non dice nulla, onestamente…), ma mi diverte vedere come sia riuscito a mettere in crisi Claudio Merangolo, che da quando è arrivato lui un po’ di pepe al culo se lo sente, eccome…

Ma la parte più spassosa di tutta la puntata è stato l’inizio, con Mattia Marciano che sbraitava “Mi dovete mandare a Hollywood allora” in risposta a chi lo accusava di recitare. Mattì, altro che Hollywood, che qua ti avevano già sgamato tutti dall’rvm di presentazione. Senti a zia, il biglietto fallo per Miami, che Clarissa Marchese e Federico Gregucci magari ti ci ospitano per un po’, almeno finché che la gente non si scorda di te.