Emma Marrone: ‘Ragazzi vi racconto la mia battaglia contro il cancro’

Isa Luglio 9, 2011

Emma Marrone: ‘Ragazzi vi racconto la mia battaglia contro il cancro’

Volevo condividere con voi quest’articolo perchè contiene un messaggio molto importante : la prevenzione è TUTTO.

Purtroppo, non si è esenti da questo male anche se si è giovani.Anch’io sono stata colpita quest’anno da un tumore al seno, per il quale sono stata operata e sono tutt’ora in cura con chemioterapia.Per questo ci tengo a ribadire con forza a tutte le ragazze del blog di farsi controllare regolarmente, perchè se questo male viene preso in tempo, ci si può salvare! un bacio Loulou

Articolo tratto da Corriere.it:

Emma: ragazzi vi racconto la mia battaglia contro il cancro

La vincitrice di Amici spiega perché è impegnata in una campagna per la prevenzione

MILANO – Piangerai. Come pioggia tu piangerai… È l’incipit ormai famoso della canzone “Arriverà” che l’ha definitivamente lanciata ai vertici della musica leggera italiana, regalandole il secondo posto a Sanremo con i Modà. Al contrario di quanto canta, però, Emmanuela Marrone, in arte Emma, 27 anni da Aradeo in provincia di Lecce, non ha versato neppure una lacrima. Da vera “capu tustu”, testa dura, la “leonessa del Salento” non ha pianto quando il ginecologo si è messo le mani nei capelli dopo averla visitata. Due anni fa, alla vigilia della nona edizione del talent show Amici che poi Emma avrebbe vinto, il suo tempo si è fermato sulle labbra del medico che scandivano le parole: tumore, operare, massima urgenza.

«La neoplasia mi aveva preso utero e ovaie. Avevo fatto la Tac e la risonanza magnetica. Anche la ricerca dei marker nel sangue confermava la presenza di cellule tumorali. A quel punto non potevo più sfuggire». Seduta nel backstage di uno dei concerti che sta portando in tour per l’Italia, Emma, un concentrato di bellezza mediterranea, volontà, coraggio e saggezza quasi d’altri tempi, ci racconta la sua storia con estrema semplicità e senza reticenze. Lo fa adesso per un motivo ben preciso: ha voluto evitare facili strumentalizzazioni sia ai tempi di Amici che al Festival di Sanremo, ma ora vuole trasformare la malattia sconfitta in una campagna di prevenzione assieme alla Fondazione Ant di Bologna, che di prevenzione e assistenza domiciliare in campo oncologico si occupa dal 1985.

Cercalo prima che ti trovi. Fidati di me e pensa seriamente alla prevenzione: è il messaggio che la cantante comincerà a diffondere dalla prossima settimana. Di suo, Emma ci mette la faccia. In tasca, non le entra nulla. E per i cinici di mestiere, che inarcheranno il sopracciglio dubbiosi, chiarisce: «Se lo faccio adesso è perché ci credo e voglio aiutare, se posso. Non ho bisogno di usare una malattia del genere per sponsorizzarmi. Nemmeno un mese fa è morta di tumore una mia giovane fan e altre sono in cura. Questo bisogna chiedersi: è normale, ancora oggi, che una ragazzina di 17 anni muoia di tumore in Italia?». Emma ne aveva 25 quando la malattia ha bussato alla sua porta preceduta da avvisaglie di stanchezza prolungata e perdita di peso che mamma Maria e papà Rosario attribuivano alla sua vita stressata. Di giorno lavorava come commessa in negozio e di notte andava in giro a suonare nei locali con la sua band. In più, preparavano un disco tutto da soli. «Poi però, sai quando ti si accende quella lampadina nella testa? Anche prima di andare a fare la visita avevo parlato con mia mamma e le avevo detto: preparati perché non ne verrà niente di buono, lo so. Me lo sentivo dentro».

A chiamare i colleghi del Policlinico Umberto I a Roma per farla operare d’urgenza è stato il ginecologo stesso, amico di famiglia. «Chicca», così la chiama suo padre, ha voluto essere informata di tutto dai dottori fin dall’inizio. A muso duro e da sola. Così glielo hanno detto: rischi di morire; se sopravvivi, c’è la probabilità che tu comunque possa non avere figli. Prima di entrare in sala operatoria, Emma ha quindi chiesto di firmare il consenso alla donazione degli organi. «Ero serena, il perché non lo so. Sarà che sono abbastanza credente, pregavo molto. Avevo paura però volevo comunque affrontare tutto». L’intervento è durato sette ore. «Non smetterò mai di ringraziare la dottoressa Marialuisa Framarino e lo staff di Ginecologia. Mi hanno accolto subito bene e mi hanno salvato la vita. Lei ce l’ha messa tutta per salvarmi le ovaie e l’utero. E c’è riuscita. Fortunatamente non c’è stato nemmeno bisogno di fare radio o chemioterapia, come invece mi era stato anticipato. Dopo l’intervento ho fatto di nuovo gli esami ed era sparito tutto. Nel sangue non era rimasto niente, come se il mio corpo avesse immediatamente reagito bene». Poi, una settimana di ricovero. «Sono stata dimessa anche un giorno prima del previsto, perché volevo tornare a casa. È stato il solo momento in cui ho pianto: non pensavo di uscire con le mie gambe, sinceramente».

Tre settimane dopo, Emma era seduta in un pub a cantare. «Avevo ancora i punti e il busto con le stecche, che ho portato per mesi, anche quando ho fatto il primo provino il 3 giugno ad Amici». Maria De Filippi lo sapeva, ma la ragazza le ha chiesto il silenzio sulla sua condizione. La malattia è scomparsa. È rimasta però la paura che torni e per questo Emma si sottopone ai controlli ogni tre mesi. È arrivato il successo. E l’imperativo di testimoniare: «Da quando sono scampata al male mi sento un po’ fortunata e un po’ missionaria nei confronti dei giovani. A loro dico: mi raccomando, non bisogna vergognarsi di andare dal medico. La prevenzione è importante. Avessi fatto più visite prima, magari avrei arginato il problema in maniera diversa».

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