Francesco Sole, incendiata l’auto del contestato YouTuber e conduttore di ‘Tu Sì Que Vales’

Isa Gennaio 16, 2015

Francesco Sole, incendiata l’auto del contestato YouTuber e conduttore di ‘Tu Sì Que Vales’

Nella giornata di ieri è dilagata la notizia dell’incendio che ha colpito l’auto dello YouTuber e conduttore di ‘Tu Sì Que Vales‘ Francesco Sole. Parcheggiata in una strada della città di Modena, la Bmw di Sole è rimasta seriamente danneggiata dalle fiamme, mentre è andata completamente distrutta la Range Rover del calciatore del Sassuolo Davide Biondini, che si trovava parcheggiata proprio accanto a quella del conduttore.

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Sebbene i carabinieri stiano ancora svolgendo le indagini, dalle prime indiscrezioni riportate dalla stampa parrebbe che l’incendio sia divampato accidentalmente dal motore della Range Rover del calciatore, ma inutile dire che sono in molti, primo fra tutti il suo team di manager composto da Francesco Facchinetti ed Eugenio Scotto, a pensare ad un atto di vandalismo ai danni del contestatissimo YouTuber vista la vera e propria campagna d’odio condotta sul web contro di lui da mesi e mesi e visto anche che non sarebbe affatto la prima volta che Sole viene minacciato. Ecco le parole con le quali ieri sera, turbato, ha commentato l’accaduto:

Ciao, mi chiamo Francesco Sole, e ora vi racconterò una storia, una storia un po’ diversa dal solito, che oggi non entra in un post-it:

Sono un ventenne italiano.
Sono un giovane ragazzo che ha una passione, quella di scrivere storie e fare video.
un ragazzo a cui piace recitare e che vorrebbe in un futuro di fare un film.
un ragazzo a cui piace la musica e che vorrebbe di imparare a suonare meglio la chitarra.
insomma sono un semplice ventenne italiano del cazzo, magari non speciale, ma sicuramente con tanti sogni,
e da un anno a questa parte ho avuto la fortuna, grazie soprattutto a chi mi segue su internet, di realizzarne alcuni.

Sono diventato testimonial di diverse pubblicità, ho avuto l’opportunità di condurre un programma tv e ho scritto un libro.
Forse con qualche ingenuità, qualche piccolo sbaglio, ma sempre con passione.
E tutto questo l’ho realizzato comprando con 10 euro un microfono per registrare dei video con la fotocamera di un mio amico.
Molti mi danno del “raccomandato”, ma la verità è che non ho parenti nel mondo dello spettacolo
ne amici che mi hanno dato “spinte” nel settore,
ma in compenso avevo tanta voglia di fare, e bisogno di gente che mi ascoltasse.
Insomma mi sentivo uno sfigato e volevo “essere cagato” da qualcuno.

GRAZIE PRIMA A YOUTUBE e POI A FACEBOOK,

Ho trovato persone a cui piace quello che scrivo e come lo interpreto, in brevi video che tutt’ora IO STESSO, nessun altro per me, MONTO.
Poi è arrivato qualcuno che mi ha notato e ha creduto in me, ma all’inizio, sul web, sono partito come tutti, sconosciuto.
E ho sempre deciso di tacere quando mi criticavano. Ho accettato di essere il bersaglio di molte frecce avvelenate.
Ho accettato il fatto di essere chiamato “raccomandato”.
Ho accettato che chi non mi conosce dica falsità sul mio conto.
Ho accettato di sorridere e offrire da bere ai ragazzi che in coro mi gridano “coglione” o “scemo” ogni volta che vado in discoteca.
Ho accettato di leggere ogni giorno su internet “minacce di morte” o leggere chi per “divertirsi” mi augura le peggiori malattie.
Ho accettato il fatto che a mia sorella abbiano tirato le uova più volte all’uscita da scuola e che spesso venga presa in giro per “colpa” mia.
Ho accettato il fatto di sentire mia madre piangere al telefono quando riceve per posta lettere minatorie indirizzate a me.
Ho accettato di vedere sotto casa striscioni sul muro con scritto “muori”.
Ho accettato di dover fare, almeno una volta al mese, “denunce ad ignoti” per atti di vandalismo alla mia macchina.
E ho accettato che su internet facciano dei “movimenti sociali” con pagine facebook deliranti per “distruggere Francesco Sole”.
Che mi si odi, perfino.
Ho accettato che a questa brutta parte della mia vita assista anche mio Padre.

Insomma, ho sempre accettato “tutto”, perché infondo credevo che quel “tutto” ne valesse la pena.

POTEVO OGNI GIORNO SCRIVERE QUELLO CHE MI PASSAVA PER LA TESTA E AVERE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE CHE MI SEGUIVANO.
(Per amarmi o odiarmi. Ma mi seguivano.)
E TRA TUTTE QUELLE PERSONE, POTEVO POTENZIALMENTE, FAR SORRIDERE QUALCUNO.
POTEVO DIRE AI MIEI COETANEI DI AVERE SPERANZA PERCHE’ AL GIORNO D’OGGI GRAZIE AD INTERNET SI CI PUO’ INVENTARE UN LAVORO.
ANCHE IN ITALIA.
E POTEVO GUARDARE NEGLI OCCHI CHI ERA DIFFIDENTE, anche quelli che pensavano fossi sopravvalutato, anche chi mi odiava un po’ e dirgli:
“SE CI SONO RIUSCITO IO, FIDATI, PUOI FARLO ANCHE TU, BASTA UN SOGNO E LA VOGLIA DI SACRIFICARSI”.

INSOMMA, NE ANDAVO FIERO.
ANDAVO FIERO DI CIO’ MI STAVA ACCADENDO E DELL’UMILTA’ CON CUI GESTIVO IL MIO PICCOLO “SUPER-POTERE”.
ALMENO FINO AD OGGI.

(Se ciò che sto scrivendo fosse un mio video, ora si fermerebbe la musica e sullo schermo ci sarei io da solo che fisso il vuoto alla finestra.)

STAMATTINA ALLE 5.30 MI E’ SUCCESSO QUELLO CHE NON PENSAVO MAI MI POTESSE ACCADERE.

MIA MADRE PER L’ENNESIMA VOLTA MI HA CHIAMATO IN LACRIME, PREOCCUPATA,
DICENDOMI CHE QUESTA NOTTE MI AVEVANO FATTO esplodere SOTTO IL MIO UFFICIO, la macchina.
E CHE SI TRATTI DI UN INCIDENTE
( PERCHE’ MAGARI NON VOLEVANO DARE FUOCO ALLA MACCHINA,
MA SOLO SPEGNERE UNA SIGARETTA,
O FORSE NON SAPEVANO NEMMENO CHE FOSSE LA MIA)
O CHE SIA UNA COSA MIRATA
(PERCHE’ MAGARI IERI HO FATTO POST-IT TROPPO SDOLCINATO
O PERCHE’ VAFFANCULO, FRANCESCO SOLE E’ UNO STRONZO)
BEH, LA COSA MI HA DAVVERO BUTTATO A TERRA.
E’ STATA LA FAMOSA “GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO”.
PERCHE’ ORMAI VIVO PERENNEMENTE COSI’, CON L’ODIO DI CERTA GENTE APPICCICATO ADDOSSO.
QUELL’ODIO CHE OGGI MI HA PORTATO A RACCONTARVI QUI SU FACEBOOK TUTTE LE OMBRE CHE “AI TEMPI DI WHATSAPP” TI COPRONO SE TI FAI CHIAMARE “SOLE”.
NON VOGLIO PIAGNUCOLARE, VOGLIO ESSERE FORTE.
MA NEL MIO CERCARE DI “ESSERE FORTE”, OGGI, MI CHIEDO: PERCHE’?
E’ GIUSTO CHE OGGI, UN ventenne italiano DEL CAZZO CHE PUBBLICA POST-IT E SELFIE IN CUI AUGURA A TUTTI IL BUONGIORNO LA MATTINA,
SI RITROVI A SVEGLIARSI CON LA MACCHINA IN FIAMME E LA PAURA DI RIMANERE “ON-LINE”?

IO NON CREDO, MA SE PER LA SOCIETA’ IN CUI VIVIAMO LO E’,
ALLORA FANCULO, ANCHE IO ODIO FRANCESCO SOLE.
E DA DOMANI GLI FARO’ SMETTERE DI USARE FACEBOOK.

GLI CHIUDO LA PAGINA FACEBOOK A QUELLO STRONZO.
OPPURE GLIELA LASCIO TENERE, MA SOLO SE COMINCIA A PUBBLICARE POST-IT CARICHI D’ODIO,
IN CUI INVITA A FARE LA GUERRA A QUESTO O A QUELLO, A INSULTARE,
A LANCIARE HASHTAG PER DISTRUGGERE LA VITA DELLA GENTE.
Questo mi verrebbe da fare, perché oggi mi sento demoralizzato, senza più la voglia di scrivere e di continuare a fare ciò che amo.
Perchè tutto questo mi preoccupa, e tanto.
Mi sento male, molto male.
Vedere e sentire mia madre piangere per me è indescrivibile, non riesco a trovare le parole giuste per potervi esprimere al meglio la mia paura verso i miei affetti, i miei cari e coloro che mi stanno vicino.
So che mi passerà e tornerò a sorridere, ma oggi è così.
E scusate se non sono stato quello di sempre, ma ho subito per tanto tempo in silenzio
e oggi avevo voglia di raccontarvi che magari c’è molto altro (c’è una vita, una famiglia, dei sentimenti) anche semplicemente dietro a un post-it.

Grazie.

Ed ecco invece le parole di Facchinetti e di Scotto, che smentiscono fermamente la teoria dell’incidente parlando chiaramente di fuoco appiccato al tettuccio della macchina di Sole, che non avrebbe preso fuoco subito solo perché dotata di motore diesel:

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Che dire, mettendo anche solo un attimo da parte questo episodio gravissimo è veramente triste vedere come il fanatismo mediatico, sia esso fanatismo in senso stretto o, all’inverso, odio virale, possa scatenare tutto questo astio e risentimento verso un personaggio che alla fine dei conti con quello che fa non danneggia in modo concreto nessuna delle nostre vite. Serve un grande equilibrio interno per saper usare la macchina mediatica o social senza rimanerne schiacciati, e ci auguriamo che Sole non si lasci abbattere da questi fenomeni di massa che purtroppo accadono, sistematicamente, in tutto il mondo e difficilmente si possono gestire.

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