‘Verissimo’, Stefano Bettarini sull’addio al calcio a 33 anni: “Mi erano passati gli stimoli, avevo lo sdegno”. E sulla sentenza del figlio Niccolò…

Stefania Febbraio 2, 2019

‘Verissimo’, Stefano Bettarini sull’addio al calcio a 33 anni: “Mi erano passati gli stimoli, avevo lo sdegno”. E sulla sentenza del figlio Niccolò…

Sono trascorsi diversi anni da quando Stefano Bettarini ha appeso al chiodo la sua carriera calcistica e si è lasciato ammaliare dal mondo dello spettacolo, incassando svariate partecipazioni ai reality show italiani.

Ha esordito nel 2009 nel cast di Ballando con le Stelle, dove, oltre ad apprendere la tecnica del ballo, si è innamorato della sua insegnante Samanta Togni, passando poi per la vittoria a Jump! Stasera mi tuffo, show dedicato ai tuffi, che ha visto la presenza in giuria anche dell’ex campione olimpionico Giorgio Cagnotto, e per la partecipazione al primo Grande Fratello Vip, giungendo allo scorso settembre, quando si è annoverato tra i protagonisti di Temptation Island Vip, insieme alla sua compagna Nicoletta Larini, uscendo ancora più complici e innamorati.

Potevano bastare queste avventure al 47enne toscano? A quanto pare no, visto che nel corso della puntata di giovedì dell’Isola dei Famosi 14 è stata ufficializzata la sua partenza per l’Honduras, dove era già stato due anni fa in qualità di inviato. Tuttavia, il suo nome era già stato anticipato dal settimanale Chi diretto da Alfonso Signorini nell’ultimo numero, in edicola ogni mercoledì (QUI tutti i dettagli).

Prima di lasciare l’Italia, Bettarini ha rilasciato un’intervista nel salotto pomeridiano di Verissimo, appena andata in onda. In merito alla nuova esperienza che sta per vivere, l’uomo ha riferito le raccomandazioni che gli sono state fatte dai suoi genitori, con i quali ha un rapporto molto profondo.

Sono gli ultimi scampoli di libertà prima di partire per l’Honduras. I miei genitori ormai sono navigati, a proposito della mia partenza per l’Honduras mi hanno detto di godermi l’esperienza e di trarne il massimo, come ho sempre fatto. La mamma è stata la mia tutor h24, il babbo lo vedeva la sera, dopo il suo lavoro e con uno sguardo capivo cosa mi volevano dire. Vengo da una famiglia unita, che hanno festeggiato da poco i 50 anni, sono il mio esempio. Spero di trasmettere i loro valori ai miei figli.

I suoi figli Niccolò e Giacomo, nati dall’unione con Simona Ventura, sono il motivo di un infinito orgoglio.

Niccolò avrebbe voluto seguire le mie orme calcistiche, ma ha già subito due infortuni ai legamenti e si è dovuto fermare. Giacomo, invece, ama il teatro e la recitazione, più come la sua mamma. Sono nati da una bella storia d’amore.

Le sue vicende giudiziarie, che lo hanno costretto ad appendere gli scarpini al chiodo, ancora bruciano dentro di lui, che avrebbe voluto dedicare più tempo alla sua passione per il calcio.

Mi è dispiaciuto concludere così, anche perché il calcio è la cosa che mi riesce meglio, che amo di più. A volte conta tanto anche la visibilità e il nome che porti. Mi hanno infangato in tanti modi, avrei potuto giocare di più, a 33 anni e fisicamente integro è stato presto, avrei potuto continuare altri sei, sette anni. Mi erano passati gli stimoli, avevo lo sdegno. Se sono schifato, io cambio strada. Purtroppo mi si legge in faccia. In generale, io ho dovuto dare sempre di più, non è stato mai facile, perché l’invidia ed essere sposato con Simona, che all’epoca era sotto tutti i riflettori, mi ha danneggiato sul piano della carriera. Ma non fa niente, penso che doveva andare così.

Nicoletta, la sua dolce metà, ha commentato così la notizia, appresa pochissimi giorni fa:

E’ una cosa di pochi giorni fa, si è concretizzato all’ultimo. Quando ho letto il messaggio, mi sono girato verso di lei e mi ha detto subito “Parti?”. Ovviamente mi ha detto subito certo, vivi al massimo questa cosa (sorride, ndr). Cercherò di comportarmi bene e di non fare il “vecchio arrapato” come mi ha definito lei a Temptation e di non fare i balletti, ma quelli sono nel mio dna.

In questi giorni, c’è stata anche l’udienza di suo figlio maggiore Niccolò, che la scorsa estate ha subito una meschina aggressione da parte di un branco all’esterno di un noto locale milanese, ricevendo ben 11 coltellate. La sua “colpa” è stata quella di essere intervenuto in difesa di un suo amico. Il Tribunale di Milano ha condannato lo scorso 18 gennaio a 9 anni per tentato omicidio aggravato l’esecutore materiale dell’attacco al giovane Bettarini. Interpellato sulla vicenda da Silvia Toffanin, Stefano ha commentato così:

Sono contento della sentenza per Niccolò, perché ha vissuto questo processo andando a tutte le udienze e avendo il coraggio di guardare in faccia chi lo ha accoltellato. Il mio cuore è con quelle famiglie che non hanno avuto la stessa sentenza che abbiamo avuto noi, e sono felice che nostro figlio è ancora vivo.

QUI , QUI e QUI il video dell’intervista.

 E voi cosa ne pensate delle sue dichiarazioni?

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