‘The Voice of Italy’, Elettra Lamborghini senza filtri: “Non è perché ho due tette e un sedere grosso che mi si deve giudicare facile!”. E sul matrimonio e la maternità…

Stefania Luglio 5, 2019

‘The Voice of Italy’, Elettra Lamborghini senza filtri: “Non è perché ho due tette e un sedere grosso che mi si deve giudicare facile!”. E sul matrimonio e la maternità…

Reduce dall’esperienza di coach nell’ultima edizione di The Voice of Italy, capitanata da Simona Ventura, ritornata dopo anni sulla Rai, Elettra Miura Lamborghini si è raccontata a 360 gradi a Vanity Fair. La sua realtà è molto differente da ciò che traspare dai social e dalla sua fisicità prorompente.

Ho un pessimo rapporto con il cellulare. Vorrei spegnerlo ed eliminare tutto, non ascolto vocali, non guardo i commenti ai post e penso che non fa bene stare sempre lì. Praticamente sono anti-social.

Su Instagram vanta 4 milioni di follower, negli eventi mondani sfoggia sempre look particolari ed eccentrici, ma c’è un lato del suo carattere che non mostra ai suoi sostenitori.

Se non lavoro vado in giro struccata, più coperta. L’apparenza dei miei video non inganni. E comunque in Mala dico che “sono cattiva”, in quello di Pem Pem alla fine ballo e basta: non c’è malizia. In Pem Pem ci sono riferimenti sessuali espliciti? Un po’ ma alla fine non faccio niente. La malizia sta nell’occhio di chi guarda. Ho molti fan tra i bambini sotto i dieci anni, infatti voglio dare l’esempio. Sono una persona normalissima.

Ed ha aggiunto:

Ho iniziato a fare tv per caso e ha funzionato. Studiavo, andavo a scuola, dal mio cavallo, la mia vera “casa”. Mi è sempre piaciuto cantare, ma il mio futuro era il conservatorio, non certo un reality.

Anche la sua famiglia rientra in questo mood di normalità:

La mia famiglia mi ha dato un’educazione tradizionale. Ho sempre avuto moltissime regole, e anche oggi le seguo. Ai genitori dei bambini miei follower dico: menomale che seguono me e non altre zoccolone che ci sono in giro. Sono tutto fumo e niente arrosto. Sono fidanzata, non ho mai fatto le corna, non bevo alcol né l’ho mai bevuto, non ho mai fumato uno spinello, non mi drogo. Sono bravissima. In discoteca? Quando ci vado bevo solo acqua e sono fiera di questa cosa.

A chiede se somiglia più a sua madre o a suo padre non sa rispondere, ma riconosce il peso del suo cognome.

Non saprei, ho avuto tanti esempi. Come un’amichetta, a scuola, a 15 anni. Era molto carina. Era fidanzata con uno, ma dopo un anno non gliela aveva mai data. Questa cosa mi faceva impazzire: si sa a quell’età si fanno i primi passi, e se non la dai i ragazzi ti mollano subito. L’ho imitata. I ragazzi che avevo li facevo aspettare sei mesi, poi li mollavo. Così capivo se stavano con me perché ero Elettra Lamborghini, o perché ci tenevano davvero. A Bologna lo sanno tutti che ero una “figa di legno”. Non ero ancora famosa, come oggi, che non posso uscire perché i bambini-fan che mi aspettano sotto casa… Ma già da ragazza ero un personaggio.

La ricca ereditiera è anche molto attenta alle attività benefiche, di recente ha fatto visita ai bambini dell’Ospedale Rizzoli di Bologna:

Non volevo neanche dirlo, ma quelli dell’associazione mi hanno spiegato che la mia presenza serviva proprio a pubblicizzare l’evento, sennò non funzionava. Allora ho detto ok. Di solito faccio beneficenza ma non ne parlo. Il mio più grande sogno – e l’ho chiesto al mio fidanzato visto che a settembre, dopo il mio tour, abbiamo del tempo libero – è riuscire ad andare in Kenya ad aiutare i bambini orfani. In realtà vorrei proprio adottare una bambina africana.

Il suo rapporto con il denaro è stato un altalenante: “Da giovane ero “sborona”. Poi, per fortuna, non sono una cretina, sono rimasta umile. Oggi non me ne frega più una mizzega, sono diventata molto più spirituale e ho trovato la felicità in altre cose. Ho ritrovato il rapporto con Dio, ma preferisco non parlarne troppo. In generale, se uno mi invita fuori a cena, preferisco un picnic con un bel panorama al ristorante di lusso”.

Da un anno è legata sentimentalmente al deejay olandese Afrojack, al secolo Nick van de Wall, con il quale ha spesso dichiarato di voler convolare a nozze.

E’ un desiderio, ma ora sono concentrata sulla carriera. L’anello? Il nostro è questo (nel polso destro ha un piccolo tatuaggio, ndr). Io e lui ci vediamo spessissimo, nonostante gli impegni. Tutte le settimane. Prendiamo aerei e voliamo dall’altro. L’ultima volta io sono andata a Disneyland, a Parigi, perché lui stava lì. Oppure lui fa una serata a Dubai e io lo raggiungo, poi torno a casa. Lui deve andare da qualche parte, fa scalo a Miami, passa la notte con me e poi va via. Non riesce a stare senza di me per più di sei giorni. Siamo molto innamorati. E’ stato un colpo di fulmine più o meno. Ci siamo conosciuti a un festival. Poi mi ha detto di andare in studio da lui, per provare qualcosa. Sono andata e non abbiamo più parlato di musica.

E su di lui ha rivelato altri dettagli curiosi:

E’ alto 2 metri e 8 centimetri. Ogni volta per baciarlo mi arrampico, rischio di spezzargli il collo. Non è geloso, zero. Sono molto serena, pensi che stiamo insieme da quasi un anno – un recordissimo per me – e non abbiamo mai litigato. Parliamo in inglese, ma sto iniziando a capire l’olandese. Ho una dote per le lingue, ho fatto il liceo linguistico, è lì che per la prima volta ho studiato lo spagnolo, la lingua del mio genere, il reggaeton. Prima di incontrarlo, ero single da tempo. Non è perché ho due tette e un sedere grosso che mi si deve giudicare “facile”.

Parlare del seno, su cui è ricorsa chirurgicamente, è un tasto dolente.

Mi dicevano che ero grassa perché mi sono sviluppata presto e avevo un seno grande. Poi l’ho perso perché sono dimagrita bruscamente di 10 chili. Avevo fatto per un anno una dieta vegana troppo rigida, non ero stata seguita bene. A me non importa il giudizio degli altri, ho un carattere forte, uno deve stare bene con se stesso.

Tra i suoi tattoo non può passare inosservato quello che scende dalle spalle al sedere che raffigura macchie di leopardo, che sono diventate il suo marchio di fabbrica: “E’ il mio segno distintivo ormai, lo adoro”.

Ha soli 25 anni, ma ha già collezionato tante esperienze nel suo bagaglio personale.

Ormai sto così bene nel mio minimal. Sto bene nel nulla. Ripeto: se fosse per me mollerei tutto e andrei in Africa. Ho già fatto tutto nella vita, ho 25 anni ma mi sento vecchissima. La vita è fatta di aspettative: uno si immagina di voler arrivare a una cosa bella, una volta che ci sei dentro ti rendi conto che fa cagare. Quindi vuoi tornare a spalare la merda dei cavalli, che forse è meglio.

E voi cosa ne pensate?

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