‘The Voice of Italy 4′: l’opinione di Isa sulla quinta puntata

Isa Marzo 24, 2016

‘The Voice of Italy 4′: l’opinione di Isa sulla quinta puntata

Credo sia un record assoluto da quando seguo The Voice, ma sostanzialmente siamo arrivati alla penultima puntata di Blind Audition e non c’è uno, e dico uno, tra gli aspiranti talenti che mi abbia colpito, che mi sia rimasto impresso e sul quale punterei un centesimo. Di belle voci? Tante. Ma nessuno che mi abbia portata ad avere la curiosità di riascoltarlo una seconda volta. Ovviamente mi auguro che nelle fasi successiva certi talenti possano venire fuori in maniera più prepotente perché, si sa, magari alle Blind sei emozionato, magari un singolo pezzo non ti permette di mostrare tutto di te… certo è che però quando su quel palco salirono Tommaso Pini o Giacomo Voli o Fabio Curto o Chiara Dello Iacovo (protagonista di Sanremo Giovani 2016) si era capito subito che quel quid in più lo avessero.

Sulla puntata di ieri ho davvero da dire pochissimo perché di buona musica le mie orecchie ne hanno sentita poca, i giudici erano più mosci del solito (del resto se pensate che tutte le Blind sono state registrate nella stessa giornata capite bene che nella puntata di ieri i coach avevano già fatto almeno 3 ore di audizioni e, comprensibilmente, avevano lo stesso entusiasmo che ho io quando mio nipote mi fa rivedere per la dodicesima volta la stessa puntata di Peppa Pig) e il ritmo è stato di un basso ma di un basso che quasi quasi per darti una botta di vita dovevi aspettare la pubblicità.

Senza contare che poi, boh, sarà che i coach erano stanchi, sarà che avere addosso quegli stessi vestiti per 12 ore è logorante (a tal proposito, dico io, ma in Rai sono così poracci da non potergli rifilare almeno 3/4 cambi d’abito per fare quantomeno finta che, di volta in volta, siano puntate diverse?) ma davvero a me sembravano rincoglioniti: in almeno due terzi delle performance prima di girarsi si chiedevano tra di loro: “Ma è maschio o femmina? Ma è una voce maschile? A me sembra femminile…“, ma tipo SEMPRE, anche davanti a timbri inconfondibilmente maschili o femminili. Cioè davvero ieri poteva salire sul palco Mario Biondi e loro avrebbero avuto il dubbio si trattasse di Cristina D’Avena! Insomma se in tutto quel baraccone gli esperti di musica sono loro annamo bene, proprio bene!

Di tutta la serata salvo giusto un paio di performance in croce. Su tutti direi Edith Brinca, la bella ragazza romena che ho trovato particolarmente godibile nella sua versione chitarra/voce di Hey mama  e poi, oh, a me era piaciuto Gennaro Casciello, il ragazzo napoletano che parla come Rocco Hunt ma canta come le più moderne pop star anglo americane: nessuno dei coach si è girato per lui e a me, alla luce della pochezza sentita fino a quel momento, è sembrato anche un pizzico assurdo. Ma tranquillo Gennariè, hai 19 anni e hai un tuo perché. Se l’esperienza di Lele Esposito insegna tra un paio d’anni ti rivedremo ad Amici a contenderti una maglia per il serale alla facciazza dei 4 intontiti di ieri. Provaci, perché per me hai le carte per farcela.

Esilarante il momento dell’esibizione dietro il tendone: la voce che si sente (e che, ricordo, né i coach né noi da casa possiamo vedere perché appunto il performer è nascosto da una tenda) è di quelle che spaccano, timbro riconoscibile, graffiante, energico, entusiasmo alle stelle per una nuova potenziale stella della musica italiana! I coach si girano, momento di tensione, curiosità massima, il tendone cade e… spunta Antonio Conte! Giuro che ho riso tantissimo! Stessa età (over 40), stesso rapporto conflittuale con il cuoio capelluto, e una somiglianza fisica lampante. Insomma, ad Enrico Bernardo la bella voce non la toglie nessuno, ma io lo guardo, in sottofondo sento “AggiaccianDe” e, mi dispiace, non posso farcela!

Ah, quasi dimenticavo, per non farci mancare niente oltre a tutti gli scarti di Amici e a qualche ex volto noto della musica italiana poi caduto nel dimenticatoio, ieri sul palco di The Voice è salita pure Federica Vincenti, che voi mi direte: “E chi sarebbe?“. E ve lo dico subito. Trattasi della moglie, trent’anni più giovane, di Michele Placido. Sì, sì Placido, quello famoso famoso, l’attore e regista. La Vincenti ha già lavorato e lavora nel campo della recitazione e della produzione cinematografica e ora ha deciso che vuole provarci con la musica e, per farlo, perché non provare The Voice cercando di togliere un posto a qualche giovane aspirante cantante che cerca la sua unica occasione di farsi conoscere?

Boh, io non ho nulla contro la signora, sia chiaro, e lungi da me avere pregiudizi su una sua futura carriera musicale solo perché è “moglie di” (al massimo li ho perché la sua voce mi è sembrata incredibilmente banale), però ci sono tante strade e quella di un talent, secondo me, è una strada che andrebbe riservata a quelle persone così lontane dall’avere agganci nel mondo dello spettacolo che ripongono davvero in una audizione davanti ad una telecamera ogni speranza di poter essere ascoltati anche una sola volta. Per adesso a The Voice sono quasi di più i volti già visti che quelli alla loro prima apparizione… se almeno gli ascolti premiassero questa scelta quasi quasi potrei capire, ma visto che non è nemmeno così allora tanto vale realizzare il sogno di chi non chiede altro che avere anche solo la possibilità di far sentire la sua voce per due piccoli minuti su una rete nazionale.

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