Amici 22, Paky confessa: “Tra me e Maddalena Svevi c’è sempre stata una semplice amicizia, ma…”

Nel corso dell’ultima puntata di Amici 22 ha abbandonato il talent, a un passo dal Serale, il ballerino Paky Brunetti per volere della sua insegnante Alessandra Celentano.



La sua permanenza nella scuola è durata poco più di un mese ma nonostante ciò il ballerino, ai microfoni di Lorenzo Pugnaloni per MondoTv24 si è detto felice di questa esperienza:

Io in realtà ci sono rimasto un po però penso sempre al positivo, questa esperienza mi ha dato tanto a livello personale. Era un grandissimo un sogno ma ho preso quello che potevo prendere, sono felice lo stesso. Non credo che il pubblico a casa abbiamo conosciuto Paky a 360 gradi perchè a livello personale ho peccato, però si sbaglia e si impara.



Poi Paky ha parlato dell’amicizia nata con Samuele Segreto e di Maddalena Svevi, dopo le polemiche di qualche tempo fa a seguito di alcune affermazioni del ballerino nei confronti della Svevi:

Samu non lo definisco un amico ma è proprio un fratello. Lui mi ha dato un sacco, mi stava sempre vicino, è un ragazzo d’oro, veramente speciale. Ho detto che se Samu vince vado a Monreale a festeggiare con lui. Tra me e Maddalena c’è sempre stata una semplice amicizia, sono io che ho frainteso ma da parte sua c’è sempre stata amicizia. Poi abbiamo chiarito e mi sono scusato. Quando sono andato via c’è rimasta male e io mi sono scusato per l’ennesima volta.



Mentre per quanto riguarda la Celentano, ha dichiarato:

Ogni volta che vedevo che c’era la maestra Celentano a lezione ero molto più stimolato, io la chiamo genio perchè mi dava consigli che mi cambiavano completamente la coreografia. Io volevo lei come maestra.

Infine Paky ha rivelato come è cambiato dopo Amici e a quali ballerini si ispira:

Dopo Amici a livello tecnico mi vedo molto più pulito nei movimenti, mi piaccio molto di più. A livello di sogni, il mio sogno è ballare al super bowl ma mi piacerebbe molto ballare per qualche cantante. Io mi ispiro a Giuseppe Gioffrè e a Daniele Sibilli, vorrei fare un percorso simile al loro.