Amici, Luca Jurman stronca i cantanti di Sanremo 2023: “Marco Mengoni urla, Ultimo banale”

A poche ore dalla quarta puntata del Festival, il coach si è espresso sugli artisti in gara

Renata Febbraio 10, 2023

Amici, Luca Jurman stronca i cantanti di Sanremo 2023: “Marco Mengoni urla, Ultimo banale”

Il vocal coach e musicista Luca Jurman, ex professore di canto di Amici di Maria De Filippi, ha commentato le 28  canzoni in gara a Sanremo 2023.

Dopo aver ascoltato i brani presentati dai Big, il produttore ha dato un parere tecnico commentando le performance delle prime due serate durante una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it.

La prima artista ad essere analizzata è stata Giorgia, che ha portato al Festival l’inedito “Parole dette male“.

Voglio iniziare col dire che tra le cantanti note, Giorgia è la numero uno in Italia, l’unica in grado di togliere il trono a Mina. Per quanto mi riguarda, cantava tra Levante e Ponente e non stava in centro. A livello di intonazione, a livello di suono, quell’acuto strano…magari stava male e non l’ha dichiarato. Non è da lei. Ha un’esperienza del palco, che non posso pensare che si sia emozionata. Non ha avuto timore neanche davanti a Pippo Baudo. E’ stata molto imprecisa. L’intonazione precaria, a volte calante, altre crescente. Lei è una che ha studiato, in questo mondo in cui ci si crede dei fenomeni perché si seguono dei tutorial. Io mi aspettavo da Giorgia, la sberla. Che arrivasse lei e mandasse tutti a casa. E invece no. Spero di ricredermi.

Su Marco Mengoni, in gara con “Due vite“:

Marco a un certo punto ha strafatto, come al solito. Lui inizia sempre bene, poi si mette a urlare ed esagera. Ma perché? Sei andato bene fin lì, fermati. È il favorito? Ci dimentichiamo che è il Festival della canzone italiana, non del cantante. Il brano di Marco Mengoni secondo te è un evergreen? Te lo ricordi? E non è vero che ci vuole più di un ascolto. Quando Mia Martini è salita sul palco e ha cantato “Almeno tu nell’universo“, abbiamo dovuto ascoltarla tre volte per capire se l’esibizione fosse buona? Quando ascolti il pezzo di Mengoni, non pensi di avere sentito un brano pazzesco.

Riguardo l’ultimo posto assegnato a “Sali (Canto dell’anima)” di Anna Oxa nella prima classifica provvisoria:

Diciamo che quest’anno è un po’ come cercare il cioccolato sopraffino tra quello a basso costo. Non c’è una canzone che valga veramente il Festival della canzone italiana. Ad Anna Oxa, a un certo punto, le è presa la Mengonite e ha cominciato a urlare anche lei e a fare delle cose assurde.

Su Madame e Elodie, in gara rispettivamente con “Il bene nel male” e “Due“:

Madame non mi piace, mi ha stufato questo fatto che non si capisce mai niente di quello che canta. Sopravvalutata anche lei. Elodie ha un pezzo articolato da cantare e se l’è cavata bene, ma non la vedo da podio.

E ancora, su Ultimo e la sua “Alba“:

Per me è Ultimo di nome e di fatto. No, non mi è mai interessato più di tanto. Anche lui è sopravvalutato, super pompato, tutti che parlano di lui ma ogni volta che lo sento dico boh. No, non è un prodotto discografico che mi sconvolge. Lo trovo anche abbastanza banale.

Una critica anche all’esibizione di Mr. Rain, che ha cantato “Supereroi” accompagnato da un coro di bambini.

Nazionalpopolare! Quella roba è una manovra di un paraculo… Senti, Povia c’è già stato. Di cattivissimo gusto per quanto mi riguarda.

Secondo Jurman, il podio dovrebbe essere formato da:

Lazza, Marco Mengoni e i Cugini di Campagna. Tutto il resto è fuffa. Lazza è il più interessante, rispetto a tutte le cavolate che ho sentito dai giovani. Originale nella musicalità, ha strizzato l’occhio a Sanremo con un ritornello apprezzabile. Poi il Mengoni della situazione, perché ce l’hai lì, almeno lo usi.

Di contro, sui cantanti che non lo hanno convinto:

Tutti. Sicuramente i cantanti di Sanremo Giovani. E poi mi è dispiaciuto molto per Gianluca Grignani che con la sua performance ha rovinato tutto il pezzo. Per lui poteva essere un ritorno.

Furore” di Paola & Chiara, invece, “mi è rimasto in testa per un momento, poi è sparito. Ma perché è radiofonico. Distinguiamo il bello dal commerciale, dalla cosa facilotta“, ha spiegato il vocal coach.

Un commento finale anche sui Maneskin, sull’esibizione di Fedez e sul testo scritto dal presidente ucraino Zelensky che Amadeus leggerà sabato sera:

Non sono un sostenitore dei Maneskin per un semplice motivo: sono sopravvalutati, li stanno dipingendo come i fenomeni del mondo, ma non è così. Magari, rispetto a quello che c’è in giro, di loro possiamo dire “ok, interessanti, bene“, ma non possiamo definirli l’evento musicale del secolo. Fedez non mi è piaciuto. Non mi piace neanche l’apparizione di Zelensky in questo Sanremo. Non va bene. Questo è il festival della musica italiana, lasciamolo fuori da questi discorsi. Evitiamo di usare certe cose per fare ascolti. Non contaminiamo il Festival con la politica. È come quando Maria De Filippi ha invitato Matteo Renzi ad Amici.

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