Gossip
Diletta Leotta parla dell’evento traumatico vissuto in passato: “Pensavo che la mia vita fosse finita”
Il racconto della conduttrice
Carola 16/10/2025

Diletta Leotta sta vivendo un momento molto felice della sua vita, sia dal punto di vista professionale che da quello personale, grazie alla storia d’amore con Loris Karius e la figlia Arya.
Di recente, però, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair ha raccontato di un terribile episodio di cui è stata vittima alcuni anni fa, più precisamente nel 2016.
La conduttrice, infatti, ha raccontato di aver subito il furto di alcune foto intime che sono state poi diffuse in rete, così come il suo numero di cellulare.
Per Diletta è stata una grave violazione, che l’ha gettata in uno stato di sconforto da cui pensava che non sarebbe uscita:
Pensavo che la mia vita fosse finita. Mi sono sentita paralizzata. Avevano rubato alcune immagini intime e, insieme a quelle, diffuso anche il mio numero di telefono in una cartella su Dropbox. Nel giro di pochi minuti ho ricevuto centinaia di chiamate e messaggi. Il telefono si è bloccato.
In quel momento ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. Ero sola, avevo 26 anni, mi sono sentita paralizzata: fragile e violata nella mia identità, nella mia libertà, nella mia privacy.
E ancora:
All’inizio totale sconforto, un senso di solitudine incredibile. Non sapevo cosa fare. Poi ho trovato il coraggio di andare alla polizia postale a denunciare.
Non è stato facile: ero giovanissima, da sola a Milano, e non avevo nemmeno un telefono funzionante per chiamare i miei genitori. Loro hanno saputo subito cosa stava succedendo, ma ricordo la paura di quei momenti. Mi sono ritrovata a combattere contro un gigante invisibile, senza strumenti né leggi che mi tutelassero. A 26 anni non hai i mezzi per affrontare una cosa simile.
Pensavo che la mia vita fosse finita. E’ stato difficile, ma parlarne mi ha aiutato: raccontare quella ferita è stato il primo passo per guarire.
Diletta ha poi concluso:
Raccontare un dolore così intimo è complicato ancora adesso. Ma oggi mi sento molto più forte. Sono orgogliosa di quella ragazza di 26 anni che ha trovato la forza di reagire, anche se non pensava di averla.
Oggi sono la donna che sono anche grazie a quella forza. Camminavo tra i corridoi e avevo la sensazione che tutti mi guardassero nuda, attraverso quelle immagini. Non era il loro sguardo a essere sbagliato, era la mia percezione.








