Uomini e Donne

Nilufar Addati replica alle critiche agli influencer sul red carpet di Venezia 82: “Un accanimento rabbioso, commenti fastidiosi perché…”

L’ex tronista di Uomini e Donne ha risposto a tono a chi trova inopportuna la presenza degli influencer ad un evento come la Mostra del Cinema

Stefania S 09/09/2025

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Si è conclusa lo scorso sabato l’ottantaduesima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia (QUI per conoscere i vincitori).

Come ogni anno non sono mancate le polemiche a causa delle presenza all’evento di influencer e personaggi della tv, e in molti si sono chiesti a cosa sia dovuta la loro presenza. Anche personaggi come Karina Cascella e Nathaly Caldonazzo hanno deciso di cavalcare l’onda delle critiche al sistema (ve ne abbiamo parlato QUI e QUI).

Ormai è noto che gli influencer e i personaggi famosi vengono invitati a partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia dai maggiori brand con lo scopo di sponsorizzare i propri prodotti, ma tale spiegazione non basta a placare l’indignazione di chi vorrebbe che un festival così prestigioso rimanesse appannaggio dei soli addetti ai lavori.

A difendere la sua categoria, essendo stata presente anche quest’anno, ci ha pensato l’ex tronista di Uomini e Donne Nilufar Addati che attraverso un lungo sfogo sulle sue storie Instagram ha spiegato il sistema di pubblicità che vige dietro l’evento. Ecco il video con le sue parole:

Buongiorno bellezze, perdonatemi, mi sono appena svegliata, cioè in realtà non appena, tipo un’oretta e mezza fa, ieri sono andata a una festa di 30 anni, ho fatto tardissimo, ma volevo rispondere a questo commento. Non capisco perché molte persone hanno la necessità di essere inutilmente cattive o passivo-aggressive, perché questo è chiaramente un commento passivo-aggressivo, ma ti spiego perché, visto che continuate a chiederlo dopo tutti questi anni. Se la mia presenza al Festival del Cinema di Venezia, la mia come quella di altri colleghi, ti disturba così tanto, non te la devi prendere con me, te la devi prendere con il sistema pubblicità, perché questo è il tema.

Venezia è un evento meraviglioso, essere lì, io l’ho fatta tantissime volte, è sempre un’emozione infinita e un privilegio enorme, ma noi siamo lì perché ci invitano, perché ci invitano, a volte ci pagano, a volte non ci pagano, a volte andiamo lì non pagati, però abbiamo altre attività in ADV collaterali che facciamo durante i giorni del Festival, e quindi per noi è semplicemente lavoro, e ci invitano i brand, i brand sponsor del Festival, e se non ci fossero i brand sponsor del Festival, il Festival non potrebbe stare in piedi, chiaramente, e i brand sponsor sono chiaramente liberi di invitare le persone amiche del brand, le persone che col brand collaborano durante l’anno, eccetera, eccetera, eccetera, le motivazioni possono essere infinite. Io lo capisco, lo comprendo il meccanismo del ma che ci fanno lì, però questo vale per tantissime altre cose, trent’anni fa c’erano le modelle in questi eventi, ci sono tutt’ora, così come alle sfilate per esempio, prima c’era solamente la stampa, giornalisti, buyer, ad oggi ci sono cantanti, influencer, insomma è semplicemente la pubblicità che si evolve, il senso della pubblicità che si evolve con i tempi.

Il fatto è che però ormai è così da tantissimi anni, e quindi questi commenti vogliono solamente essere fastidiosi, perché in realtà non ti stai chiedendo il perché della mia presenza a Venezia, lo sai benissimo, perché è così da tanti anni, io il primo Venezia ho fatto in totale, l’abbiamo contato, ho fatto 12 carpet tra Cannes e Venezia, e secondo me, ecco non riesco a capire l’accanimento rabbioso nei nostri confronti.

Non farei neanche di tutta l’erba un fascio, perché secondo me la cosa importante è approcciare a questi eventi, Venezia, Cannes o qualsiasi altra cosa importante, con rispetto nei confronti dell’organizzazione, andare lì con umiltà, vestiti in maniera consona, comportandosi in una maniera adeguata, rispettosa nei confronti dell’evento, perché è chiaramente un enorme privilegio essere lì, noi stiamo lavorando, perché ripeto, io non è che vado a Venezia, io mi infilo il vestito sotto al braccio e vado, ecco, a me ci sono 5-6 persone che lavorano, e a voi lo so che vi sembra assurdo, perché non percepite questa cosa, ma c’è la mia manager, c’è una mia collaboratrice, c’è l’assistente, c’è l’assistente della mia manager, c’è il videomaker, il truccatore, c’è un mondo lavoro, c’è un mondo di lavoro che gira attorno alle nostre figure.

Chiaramente ci sono persone che questo lavoro lo svolgono bene, in maniera etica, e sì, ci sono persone che vanno lì a fare delle brutte figure, sono d’accordo, anche io, poi in generale c’è, non lo so, noto veramente un atteggiamento cattivo, inutilmente aggressivo. Ora non c’entra niente, però qui su TikTok e anche su altri social sta girando uno spot televisivo che io ho fatto per la televisione, e ora lo stanno rispingendo sui social.

Raga, ma voi dovreste leggere i commenti, vi giuro, io ho smesso di rimanerci male perché sono abituata ormai, ma la gente, ma proprio commenti inutilmente cattivi, io sto sponsorizzando un prodotto, sono stata pagata per fare uno spot, ma perché mi devo prendere tutta quella… Non lo so, a me dispiace quando noto che veramente si fa di tutta l’erba un fascio, che non viene riconosciuto il lavoro delle persone, perché questa cosa si può fare in mille modi, si può fare benissimo, si può fare veramente malissimo, qualsiasi lavoro.

Però per farvi capire, con me, oltre alla mia manager e a tutte le persone che lavorano con la mia agenzia, che sono pagate dalla mia agenzia, che lavora con me, io ho personalmente una dipendente, ho mio padre che lavora con me nella mia società, si occupa della parte amministrativa, stiamo lavorando su un altro progetto per cui la sua figura è ancora più attiva, ancora più coinvolta in questa cosa, e io mi rendo conto che voi dall’altro lato vedete zero di tutto questo, però c’è anche chi questa cosa la fa seriamente.

Poi, per carità, poi qua arriva il commento, non è un vero lavoro perché non vai a spaccarti la schiena, non ti sveglia alle 5 del mattino per andare in miniera, siamo in un’epoca in cui ci sono anche lavori magari fisicamente non faticosi, che richiedono altre cose, siamo in un mondo in cui veramente, ma quanti lavori diversi ci sono, e c’è anche questo. Boh, niente, mi sono un po’ persa con il discorso.

Comunque, non mi offendete pure stavolta, vi prego, però confrontiamoci nei commenti se avete altre domande a fare, che rispondo veramente volentieri.

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