Selvaggia Lucarelli su Nathaly Caldonazzo dopo il confronto con Andrea Ippoliti: “Lui sarà anche stato il peggior uomo del mondo ma…”

Lunedì sera, nel corso dell’ultima puntata del Gf Vip 6, abbiamo assistito ad un confronto tra Nathaly Caldonazzo e il suo ex Andrea Ippoliti, contro il volere della gieffina.



Nathaly, infatti, avrebbe preferito non incontrare il suo ex compagno col quale ha condiviso l’esperienza a Temptation Island Vip. A commentare questo faccia a faccia è stata Selvaggia Lucarelli:

Mi avete scritto in tanti chiedendomi se sia normale che una donna sia costretta ad un confronto con il proprio ex in tv. Non vedo il Gf. Avevo visto Temptation e mi ero abbondantemente espressa su di lui, manipolatore di rara fattura. Poi i due si lasciano, lui è sparito dalle cronache, chiede scusa, lei riappare al Gf. Qualche settimana fa mi segnalano una scena inquietante, la figlia della Caldonazzo che va a trovare la madre al Gf, le due che ammettono che a volte la figlia ha fatto da madre alla madre, applausi del pubblico. E già ci sarebbe stato molto da dire, i figli responsabilizzati precocemente possono essere materiale di riflessione, non di elogio. Ieri mi segnalate l’incontro con l’ex. Mi sono fatta spiegare il pregresso e ho visto la scena. Non mi sono piaciute molte cose. Il pregresso è una donna che entra in una casa piena di telecamere e racconta a persone fino a ieri sconosciute la storia con l’ex, le violenze subite, le offese a lui. Ora, non ho nessuna simpatia per l’ex, ma lei immaginava la reazione mediatica. Se poi hai deciso di raccontare cosa significhi finire in una relazione malsana in tv, non la trasformi in materiale da gossip in un programma del genere, senza chiarire ad esempio perché hai scelto di non denunciare. Queste storie vanno trattate con cura, attenzione, profondità. E inoltre, questo è il tema su cui mi batto di più, la domanda è: la Caldonazzo ha mai cercato di spostare lo sguardo su se stessa? Di capire perché una donna di 50 anni sia finita in una storia del genere, perché la figlia sia stata spesso sua madre? Non si tratta di colpevolizzarsi, si tratta di fare uno scatto, di capire che lui sarà anche stato il peggior uomo del mondo, ma poi, per rendere questi uomini innocui, il lavoro va fatto su se stesse.



La Lucarelli ha poi concluso il suo discorso:

Mi ha colpito un passaggio. Quel “non mi hai cercata più perché stavi con una ragazzina”. C’era qualcosa di irrisolto, di rabbioso, in quella recriminazione. C’era il sapore della ferita aperta. Ecco, mi spiace se non ho scritto quello che vi aspettavate, ma se vogliamo imparare da queste storie, dobbiamo partire da noi. Perché se impariamo a riempire le nostre vite, questi uomini non trovano spazio per occuparle.