Le opinioni di Isa e Chia
Temptation Island 13: l’opinione di Chia sulla terza puntata
Chia 18/07/2025

Visto che di puntate di Temptation Island ne abbiamo davanti ancora ventordici (siccome il successo della trasmissione regina del trash estivo – nonostante A) si confermi ogni anno, e B) il palinsesto sia privo di qualsivoglia alternativa tanto appetibile da poterne contrastare l’indiscusso predominio – per loro evidentemente era talmente imprevedibile che ci hanno pensato solo due giorni fa a farci una prima serata in più, dovendo così diluire totally random il materiale che avevano già preparato per sei puntate, essendo le registrazioni terminate da mo) per analizzare le appassionantissime, credibilissime, e assolutamente poco tossiche e malsane relazioni d’ammmore tra i deliziosi protagonisti di quest’anno ci sarà sicuramente tempo.
Oggi vorrei invece approfittarne per aprire qualche parentesi, perché ieri sera a catalizzare la mia attenzione non sono stati “dubbi, scoperte, conferme o nuove consapevolezze” (cit.) ma ben altro.
Primo tra tutti, quell’accanimento feroce, implacabile e – diciamocelo – a tratti (aaaampi tratti) terribilmente cringe dei fidanzati verso i poveri arredi del villaggio. Ieri sera non si è salvato nulla, santodddio. Non sono volate solo bottigliette d’acqua ma direttamente tavoli e sedie, sono stati strappati steccati, estirpate innocue piante, prese a pugni vetrate, porte, passerelle e persino la sabbia (per la scena di Antonio Panico che singhiozza disperato battendo i piedini in riva al mare sto ancora ridendo sguaiatamente da ieri sera… ma vi prego, ma manco i 4 figli di Valentina Riccio faranno più i capriccetti così, ma aiuto!)… Ma che comportazione è questa?

E lo dico proprio a prescindere da un basilare (ma evidentemente non scontato) discorso di rispetto verso cose (non tue) e persone (che poi si devono accollare i danni frutto della tua ridicola follia), che vorrei proprio vederli ‘sti bambacioni se a casa loro a ogni minima discussione si mettono a lanciare piatti o spaccare la credenzina dell’Ikea che avevano faticosamente (non tanto per i muscoli quanto per i neuroni) montato il weekend precedente, comunque.
Un livello di devastazione che manco dopo la calata degli Unni, oh. E la roba più imbarazzante è COSA l’abbia scatenata, quella devastazione. Ossia NULLA. Perché nelle clip che ‘sti fidanzati hanno visto ieri sera non c’era letteralmente NULLA di così grave e insopportabile da scatenare una furia simile. Sì, qualche frase detta dalle loro compagne li avrà sicuramente potuti ferire (nell’orgoglio da basici maschi alpha, se non altro), ok, ma se per due patch agli occhi hanno reagito così se dovessero vedere un limone che fanno, tirano giù il villaggio? Ma vi sembra normale? Eddai su!
Io VOGLIO VIVAMENTE SPERARE che ‘ste sceneggiate spropositate, patetiche, terribilmente teatrali e traboccanti di pathos le facciano solo e soltanto per i meme – da bravi carciofi che si sono “studiati il programma nel cervello” per tredici edizioni – perché altrimenti inizia ad essere SERIAMENTE ALLARMANTE, eh. Che al posto dei gazebo dovrebbero iniziare a regalargli dei corsi per la gestione della rabbia, perché noi qua ridiamo e scherziamo e ok, ma ‘sta roba non è mica normale, oh.
Non è normale l’ira funesta dei fidanzati come non è normale il linguaggio atroce che usano le fidanzate. Me lo tenevo da tre puntate, e mo l’ho detto. Perché sì, sono assolutamente d’accordo con loro quando descrivono i compagni come dei “monopalla” di cui non ci si può fidare, ma – punto primo – sono sempre loro che quelle continuano a starci, con questi adorabili “monopalla”, quindi come al solito tanto fumo e zero arrosto, e – punto secondo – che accecate dalla rabbia esclamino robe tipo “giuro che lo ammaz*o a questo topo ratto!” o “tu da qua te ne esci m0rto!” NON SI PUÓ SENTIRE.
Fossero uscite dalla bocca di nerboruti uomini, anziché da quella di nervose pulzelle, non penso che si sarebbe sorvolato come alla fine è successo. E non so nemmeno in quanti ci avrebbero sogghignato sopra, ecco.

Credo sia importante sottolinearlo SEMPRE che questo linguaggio NON VA BENE MAI, chiunque sia ad usarlo, che giustificarlo ancora perché “eh, ma è un modo di dire!” è parte del problema, che quei molluschi dei loro fidanzati li possono insultare in mille modi diversi – da “rattuso” a “schif0so” a “pagliaccio” a “strunz Lino 2024“, va bene tutto e glieli quoto pure – ma senza mai superare quel confine sottile tra comprensibile sfogo e sparata agghiacciante.
E al pubblico va chiarito che quel linguaggio è assolutamente INACCETTABILE, senza farlo passare in cavalleria.
Perché io a Filippo Bisciglia voglio bene, eh, e gliene voglio anche quando prova a convincerci che Temptation Island non sia trash (che effettivamente per me il trash VERO, quello più godurioso e appagante della tv, è SOLO quello di MTV. Perle come Italia Shore o Ex on the Beach sono inarrivabili persino per Queen Mary, spiace ma è così. Però da qui a dire che certe pantomime in quei villaggi non siano manco per un po’ trash ce ne passa, ecco…), però è inutile che censurino sordidi limonazzi o selvagge bombate perché “non siamo mica la Spagna” se poi non tagliano dal montaggio frasi così discutibili, inascoltabili e – onestamente – evitabili. Da dire, ma pure da mandare in onda.

Un’altra cosa che mi lascia perplessa, poi, è che questa gente abbia dei figli a casa.
Un tempo la regola per partecipare a Temptation Island era “non averne“, poi è diventata “non averne in comune“, come se il fatto che li abbiano avuti da partner differenti renda meno grave ciò che ‘sti poveri ragazzini devono vedere in televisione. Gente che li dovrebbe educare e crescere nel migliore dei modi e che invece sta chiusa in un villaggio a vomitarsi addosso le peggio cattiverie e rinfacciarsi la qualunque per poi strusciarsi euforica addosso a procaci single (che nella maggior parte dei casi li schifa pure).
Quando vedo certe scene patetiche mi vergogno io che manco li conosco, figuriamoci chi certi carciofi li ha come genitore 1 e genitore 2 (o 3, o quel che è insomma).
Cioè, già là fuori prolifera un bullismo preoccupante, davvero nessuno pensa alle perc*late che dovranno subire ‘sti poracci a scuola per colpa delle sceneggiate dei loro genitori in tv? E, soprattutto, nessuno mette in conto gli inevitabili strascichi che certi teatrini imbarazzanti possono avere nelle loro vite? Perché quegli altri sono adulti, vaccinati e se vogliono ridicolizzarsi in mondovisione caz*i loro, a una certa. Ma i loro figli perché devono pagarne il prezzo?
E dire che in giro ne vedo a bizzeffe, di coppie a cui si potrebbe attingere a piene mani per i casting, tossiche e malsane quanto volete ma non insane al punto da aver pure messo al mondo della prole almeno.

Per quanto riguarda le appassionantissime, credibilissime, e assolutamente poco tossiche e malsane relazioni d’ammmore tra i deliziosi protagonisti di quest’anno avremo modo di commentare più approfonditamente nelle prossime puntate, dicevamo.
Mi limito giusto a qualche considerazione sparsa:
– Sonia Mattalia è una delle poche fidanzate di quest’edizione che sulla carta non ne ha sbagliata mezza. Lucida, centrata, non ha fatto sceneggiate per un “mi potrebbe interessare” (ciao, Maria Concetta!), non ha esagerato coi termini (ciao Maria Concetta!), non ha temporeggiato inutilmente quando la situazione era per lei già sufficientemente chiara. Peccato solo che ieri sera se Alessio Loparco avesse mostrato il minimo pentimento Sonia – nonostante la rabbia di lui non fosse certo per lei ma per aver perso la sua grande occasione di vita – se lo sarebbe ripreso. Unica (grave, tocca ammetterlo) macchia in un percorso che altrimenti sarebbe stato impeccabile.
Il nostro eroe, però, armato di barbaro coraggio e del solito eloquio stucchevolmente forbito non ha mostrato alcuna forma di ripensamento, anzi, ha ribadito a chiare lettere che se era rimasto in albergo “a soffrire” non era certo per la sua relazione che stava andando a putt*ne ma solo per l’esperienza televisiva che non si era vissuto per colpa di quell’egoista della fidanzata.
Non ha compreso minimamente la gravita delle confessioni fatte dopo cinque minuti che era entrato (“ah, tutto qui?” ha detto ieri quando ha avuto conferma del perché Sonia avesse chiesto il falò immediato), ha passato venti minuti a riempirci di supercazz*le sul fatto che dire “non so se l’ho mai amata” contenesse il dubbio e non la certezza, e porello è stato costretto a uscire dal villaggio senza di lei perché non gli ha permesso di dipanarlo, quel dubbio, ed è rimasto lì attanagliato forevah, senza possibilità di soluzione.
E anche io rimarrò per sempre lì, un po’ disgustata dal livello a cui può arrivare certe gente pur di finire in televisione e un po’ affascinata dalla disarmante schiettezza con cui fino alla fine ha ribadito che “se avessi detto la reale la motivazione tu non avresti acconsentito a partecipare e io per non perdere la chance non l’ho detto, è semplice“.
– si rivelerà probabilmente l’ennesimo fuoco di paglia (tanto per restare in tema), ma Rosario Guglielmi per ora è l’unico che salvo lì in mezzo. L’avevo già notato nelle clip degli altri perché da quei pochi interventi che aveva fatto mi era sembrato sensibile, attento, capace di fare le domande giuste andando dritto al punto, senza dare ragione di default al bro, e all’alba della terza puntata hanno finalmente parlato anche della sua, di storia, che trovo tra le più interessanti.
Mi è piaciuto vederlo emozionato mentre raccontava le sue difficoltà, ho trovato molto onesto sentirgli ammettere che il problema con Lucia Ilardo non sia la convivenza in sé ma il non aver ancora superato la lunga storia precedente, e che non stia a strusciarsi sulle single ma chieda semplicemente del tempo è comprensibile. Finalmente un approccio maturo, schietto, che affronta problematiche reali senza pantomime a favore di telecamera.
– a proposito di pantomime a favore di telecamera, Antonio ha ripetuto in loop “me ne vado, chiedo il falò e me ne vado!” urlando e facendo la drama queen per una giornata intera, ma alla fine ha – di nuovo – cambiato idea perché “devo vedere fino a che punto lei vuole arrivare“, terrorizzato al pensiero di fare la stessa finaccia del suo mentore che saggiamente gli ricordava che “la parola condanna più delle azioni“;
– Pippo che dopo aver chiacchierato con ciascun fidanzato al falò gli diceva “ti vedo agitato, vuoi andare via?” perché lui sapeva che gli avrebbero regalato del content distruggendo il villaggio e dandogli la possibilità di creare hype dicendo che “è successo qualcosa di totalmente inaspettato“, palese proprio.
– tocca dare ragione al prode Valerio Ciaffaroni, ma i single quest’anno sono di una banalità a tratti disarmante eh. E ok che ai fidanzati bastano due tet*e e un cul* per sbarellare, ma il fatto che le loro fidanzate abbocchino al nulla mischiato col niente con una tartaruga, a dei discorsi senza capo ne coda, a libri regalati senza manco averli letti, a una serie di ovvietà sciorinate persino dal buon Flavio Ubirti (che sarà bono finché volete, ma quella str*nzata tipo “a volte gli uomini quando si trovano di fronte una donna con la D maiuscola, con le palle, pensano di poter mettere da parte le loro” giusto per portare acqua al mulino di Denise vi prego, dai!) conferma quanto ‘ste relazioni non abbiano manco senso d’esistere, se basta così poco per distrarsi…
– fortuna che a strapparmi una risata c’è sempre Antonio, che ad ogni Capanno dei suoi bro trasudava così tanta empatia da mettersi le mani nei capelli e disperarsi come loro (e più di loro) anche solo per due patch. Lui che di notte si chiude al cess0 a messaggiare con le altre che si dispera per due patch. Poesia vera.
E ora non ci resta che attendere i prossimi interessantissimi sviluppi che sicuramente il buon Loparco ci riserverà nelle prossime settimane…









