Uomini e Donne

Uomini e Donne, Cecilia Zagarrigo racconta la sua depressione post partum: “Tutto quello che di negativo potevo farmi, lo volevo fare!”

“Non mi sentivo adatta, stavo con la bambina e piangevo”, ha poi aggiunto

Carola 31/10/2025

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Un’ex corteggiatrice ed ex tentatrice negli scorsi giorni si è raccontata in una lunga intervista parlando della sua vita privata, della maternità e delle difficoltà incontrate in quel periodo della sua vita.

Stiamo parlando di Cecilia Zagarrigo, che ha colpito i telespettatori per la sua schiettezza e simpatia sia quando è stata tra i protagonisti di Uomini e Donne sia a Temptation Island, nelle vesti di tentatrice.

Ospite del podcast 1 % Donne, Cecilia per prima cosa ha parlato dell’esperienza a Temptation e del feeling con Stefano Macchi, ex fidanzato di Anna Pettinelli:

Dopo la seconda volta che sono andata a Uomini e Donne ho fatto Temptation Island e lì mi sono divertita un sacco, conoscevo la redazione, parlavo sempre con la mia agenzia che è il mio compagno, e mi diceva di andare, ma il fatto di essere tentatrice non faceva per me.

Il fatto di tentare un ragazzo fidanzato, non sapevo neanche come si faceva. Quindi vado, ma decido di essere me stessa e così è stato. Ho stretto una grande amicizia con uno dei fidanzati del villaggio e quando fai il montaggio, magari se c’è una serata karaoke e dobbiamo interpretare una canzone ci guardiamo, ma alla fidanzata non viene comunicato che è un gioco, quindi è normale che le dia fastidio, ma non c’è mai stato neanche il pensiero.

Però era simpatico, alla mano, mi faceva ridere quindi ho passato 20 giorni in cui ogni tanto lui soffriva per il suo compagno, lei mi odia, dopo Temptation mi odiava, io sapevo come erano andate le cose, però la capisco. Oggi non lo rifarei con il mio compagno, sono molto gelosa.

A proposito del suo compagno, Cecilia ha svelato come è nata la loro relazione (QUI il video):

In tutto questo filone della mia vita il mio attuale compagno c’è sempre stato, perché mi ha sempre seguito dell’agenzia, non sempre ha accettato quello che ho fatto, ma era solo il mio agente.

Era l’epoca delle serate, io ero super in imbarazzo, io per lui ho sempre provato qualcosa, mi piaceva ma non potevo perché era la mia agenzia, poi era sempre fidanzato quindi passavamo queste serate insieme e quando ci salutavamo c’era qualcosa, ci piacevamo ma nessuno fiatava.

A un certo punto smetto perché non era più quello che volevo, quando si stava per lasciare con la sua fidanzata ho colto l’occasione e al telefono gli ho detto “senti ma ti svegli?”, l’ha capito e da lì iniziamo a sentirci in maniera diversa, faceva sempre parte della mia agenzia ma in quel momento non mi interessava più niente.

Lascia quella persona e parte per il cammino di Santiago in cui ha avuto up e down continui. Quando è arrivato a Santiago sono andata a prenderlo e dopo due mesi abbiamo deciso di iniziare la frequentazione, era settembre e a novembre ero incinta.

Dopo poco la gravidanza, che non è stata affatto semplice (QUI il suo racconto):

Sono rimasta incinta subito e da lì è stato tutto in salita, stavamo insieme da poco come coppia ma dovevamo ancora conoscersi da quel punto di vista.

Abbiamo vissuto il periodo della gravidanza molto male, avremmo dovuto aspettare di più forse, tante discussioni, tant’è ligiate. Lo volevamo, ma non era facile per la coppia perché o sei solido o è facile perderci e noi ci stavamo perdendo ancora prima di farla nascere.

Partorisco a Torino e stiamo 20 giorni dai miei, eravamo tante persone, i miei, mia sorella, mio nipote, è stato pesante per noi.

Con la nascita di Mia, poi le cose sono precipitate (QUI il video):

Sono entrata in depressione post parto e ne ho sentito parlare così poco che pensavo non accadesse a me. Torno a casa dei miei, tutti sulla bambina, io non contavo più niente e questa cosa l’ho patita tanto.

Torno a casa, sto male, ho la febbre molto alta, stavo andando in setticemia, io non ho voluto perché non ero lucida per stare in ospedale da sola e mi sono fatta curare da casa. Mi riprendo, mi ricuciono, torniamo a Milano e delego tutto quello riguarda la bambina, a Moreno, era come se non la sentissi mia, ma lui non lo capiva perché ero io che avevo sempre voluto i figli, che avevo l’istinto materno.

Avevo dei brutti pensieri su di me, tutto quello che di negativo potevo farmi lo volevo fare. Non volevo stare da sola con la bambina, ma non per lei, perché i brutti pensieri li avevo su di me.

Non mi sentivo adatta, per me era strano delegare a Moreno, ma naturale. Non ci capivamo e questo ci stava allontanando sempre di più fino a che a un certo punto capisco che mi dovevo fare aiutare perché non volevo uscire di casa, stavo con la bambina e piangevo.

La Zagarrigo è riuscita però ad uscirne ed è arrivata la seconda gravidanza, che ha portato alla nascita di Matilde, una gravidanza vissuta molto meglio, ma che le ha lasciato anche alcuni sensi di colpa verso la sua prima figlia (QUI l’ultima parte del suo racconto):

La seconda bambina l’ho vissuta in modo totalmente diverso e quindi avrò sempre il rimorso nei confronti di Mia, ha avuto una mamma che non è stata brava sin da subito, non ha avuto la mamma che ha avuto Matilde da subito.

Mi dispiace per lei, mi sono ritrovata in una situazione molto più grande di me, perché quello che stavo vivendo dentro nessuno lo capiva, ero circondata da persone ed era una solitudine mentale, hai una bambina, piangeva e piangevo anche io, a chi devo dare conto, a me stessa, a lei, al mio compagno che non stavo minimamente ca*ando, perché quella era la realtà.

Lui è stato forte a stare con una persona che stava così in quel momento, se lui avesse mollato non so come sarebbe finita, era tutto talmente grande che devi cercare di ricomporre tutto un pezzo alla volta.

 

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