Valentina Ferragni e Matteo Napoletano, dramma in vacanza: “Pensavo che saremmo morti, non respiravo più”, il racconto

Disavventura in mare aperto per Valentina Ferragni, in vacanza a St. Barth, con il suo nuovo fidanzato Matteo Napoletano. Il racconto di quanto accaduto, due costole rotte e in più oggetti di valore persi per entrambi. Insomma, una giornata da incubo che ha raccontato così sul suo profilo Instagram, a distanza di due settimane dal fatto:

Ciao a tutti. Buongiorno. Ritorno a farmi vedere. Questi giorni sono successe cose un po’ strane. Voglio raccontarvene una, successa due settimane fa che non ho raccontato perché dovevo assimilarla. Di tutti, ogni volta, devo farmi sempre male io. Io e Matteo vediamo dalle spiagge che tanti facevano questo giro in moto d’acqua. Prenotiamo per un giro di un’ora e mezza con una guida. In Italia serve la patente nautica, lì no. Comunque potevamo farla, legale. Abbiamo spesso visto anche ragazzini di quattordici anni farlo. Si faceva tutto il giro dell’isola. Arriva il giorno fatidico. Io ero dietro Matteo, che era dietro la guida. C’era anche un altro ragazzo con noi. Ci mette il giubbotto di salvataggio e ci spiega come funziona. Ci dice di lasciare tutto a riva e di non portare nulla, perché in mare co le onde si rischia di perdere roba.

Inizia l’avventura in mare aperto, e già Valentina ha iniziato a capire che qualcosa non sarebbe andato secondo i piani:

Dopo i primi dieci minuti pensavo che sarei morta. era pesantissimo. Dovevo stare in piedi per non cadere dalla moto d’acqua. Avevo entrambe le braccia che cingevano la vita di Matteo, ma ogni volta che prendevamo l’onda lo spingevo indietro visto che dovevamo stare per forza in piedi. Non pensavo sarebbe finita così’ male. Dopo una mezz’ora, mare grosso, vento fortissimo, io gli urlo che non ce la faccio più, con un’ora da fare ancora davanti a me. Mi sentivo che saremmo caduti in acqua da un momento all’altro.

A un certo punto, Valentina ha spiegato di aver perso il controllo della sua lucidità cadendo in mare:

Mentre andiamo prego Matteo di tornare indietro. La guida ci ferma dicendoci che stava arrivando una tempesta e dovevamo tornare per forza indietro. All’orizzonte c’era il cielo più nero che abbia mai visto in vita mia. Io penso “caz*o. Dobbiamo tornare indietro.” Mi aspettavo che la guida mi prendesse dietro di lui, invece mi fa restare con Matteo. Partiamo per tornare indietro, eravamo spaventatissimi, Matteo dice “stringiti che andiamo più veloce.” Arriva a piovere fortissimo, prendiamo un’onda e cadiamo in mare aperto. Nella caduta non so se ho sbattuto le costole contro la moto d’acqua o Matteo. Fatto sta che non riuscivo quasi a respirare, con la moto d’acqua andata lontanissima da soli. Anche Matteo si era fatto male. La guida se ne era andata.

Dopo il recupero da parte di un cliente che come loro, aveva affittato la moto d’acqua, il ritorno in spiaggia dove hanno anche dovuto pagare per il servizio. Insomma, oltre il danno, anche la beffa, ha spiegato:

L’altro cliente che stava con noi è venuto a soccorrerci, la guida è tornata dopo cinque minuti. Non riuscivo più a salire per il dolore. Eravamo spaventati e diluviava fortissimo. La guida decide di prendermi per portarmi dietro di lui, dicendogli che avevo malissimo al costato. E lui mi diceva di stare tranquilla. Arriviamo a riva e alla guida non gliene frega niente delle mie condizioni e ci chiede pure i soldi. Alla fine abbiamo anche pagato, litigando, perché ce ne volevamo andare. Ma io dico, se ci fosse stata una persona che prendeva un attacco di panico dopo la caduta come avrebbe fatto? Nota finale: io mi sono rotta due costole. Ho perso un braccialetto per me molto prezioso. Invece Matteo l’Apple Watch.

 

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