‘Uomini e Donne’: l’opinione di Isa sulla puntata del Trono over del 24/03/17

Isa Marzo 24, 2017

‘Uomini e Donne’: l’opinione di Isa sulla puntata del Trono over del 24/03/17

Che piccolezza. Che povertà interiore. Che cattiveria.

Qui non è un discorso di Gemma o Graziella, non è nemmeno un discorso di Trono over, di Uomini e Donne e di trash, qui è una questione di valore universale, di umanità, di delicatezza, di solidarietà tra donne. Ho trovato aberrante, e quando dico aberrante non è nemmeno il termine più adatto ad esprimere il livello di schifo che intendo manifestare, che per l’ennesima volta nei confronti della Galgani sia stata mossa l’infelice frecciatina sul fatto di non avere figli. Non è la prima volta e, visto il livello di ignoranza generale, non sarà nemmeno l’ultima.

Bene, io la trovo una cosa schifosa, infima e crudele. Me la prendo a cuore, me la prendo a cuore perché a volte si tende a sminuire tutto e ridimensionare tutto dicendo ‘e vabbé ma era una battuta, e vabbé ma è un programma trash, che vuoi aspettarti“, e invece no. No, non esistono battute su questo argomento che possano far ridere e no, non mi interessa si tratti di Uomini e Donne perché mi girerebbero le palle anche se una frase del genere la sentissi dal salumiere.

La vicenda mi sta a cuore perché negli ultimi anni mi è capitato di conoscere, virtualmente e non, diverse donne che combattono contro quella malattia terribile che è l’infertilità. Si può scegliere di non avere figli, ed è una scelta rispettabilissima al pari delle altre, ma quando la tua non è una scelta ma il risultato di una patologia, beh, si tratta di un dolore. Un dolore profondo, immenso, che probabilmente io non posso nemmeno riuscire ad immaginare. E sapete qual è la cosa veramente triste? Che di questo problema si parla poco, pochissimo. Le donne che vivono all’interno della coppia una situazione di infertilità quasi si vergognano a dirlo, la mancanza di figli è una cosa da dover giustificare alle decine di persone che, con il tatto di un elefante, ti faranno mille domande in merito, è quasi una colpa dalla quale doversi difendere… e tutto questo perché se ne parla poco, perché non è una patologia sdoganata e perché siamo così abituati a pubblicità con famiglie felici e sorridenti, così abituati a coppie che figliano anche solo scambiandosi due sguardi, che tutto il resto sembra irrilevante, quasi come non esistesse.

Certo, l’infertilità non è una malattia mortale a livello fisico, ma può esserlo a livello psicologico. E a volte la mancanza di figli non è nemmeno un discorso di infertilità, magari hai semplicemente incontrato l’uomo giusto quando il tuo corpo ha deciso che fosse troppo tardi per allargare la famiglia, o magari quell’uomo non l’hai mai incontrato, eppure dentro di te hai sempre sognato di essere mamma e hai sempre sentito l’istinto materno. Noi donne certe emozioni, certi istinti naturali, certi desideri sappiamo come sono fatti, sappiamo quanto sono forti e sappiamo (o comunque possiamo immaginare) quanto possa essere atroce doverci rinunciare per cause indipendenti dalla nostra volontà.

Per tutte queste ragioni io penso che quanto accaduto oggi sia gravissimo e, volenti o nolenti, sia stata una coltellata per le donne all’ascolto che magari vivono certe problematiche. Ora, io non so se Gemma non abbia figli per scelta (anche se mi sembra di ricordare che la dama disse che invece li avrebbe voluti), ma siccome quando tu parli ad una persona non conosci la sua vita, il suo passato e i suoi dolori, c’è un confine che non andrebbe mai superato. Mai.

Vuoi attaccare sui denti finti? Sui presunti ritocchi? Insomma, di ragioni per sbeffeggiare la Galgani me ne vengono in mente almeno undicimila e in questi sette anni credo si averne sperimentate buona parte. Quella di oggi è stata una bassezza. Una bassezza che mi ha lasciata ancora più desolata per la leggerezza con la quale è stata sparata fuori, come se Graziella avesse detto una cosa come un’altra e non ci fosse nulla di male.

E non venitemi a dire che in realtà l’intento della dama emiliana non era quello di attaccarla per non avere figli ma che quello era solo un pretesto per attaccarla su un più banale discorso estetico perché, sinceramente, non mi frega. La frase infelice resta. Anzi trovo pure più grave che una sfera così personale e delicata venga tirata in ballo per questioni così importanti tipo giustificare la propria trippa in eccesso.

Che poi, notizia dell’ultim’ora, non è che fare figli a 20/30/40 anni possa poi giustificare le cicce di altrettanti anni dopo, eh. Io in gravidanza ho preso un sacco di peso che mi è rimasto tutto addosso, ma perché io continuato a magnare e a fare meno attività fisica di una foca spiaggiata, se mi fossi mossa a dovere e avessi mangiato di meno probabilmente adesso sarei tornata al peso di prima, quindi evitiamo anche di usare i figli e le gravidanze come scuse per ogni cosa, che mia mamma di figli ne ha fatti tre, di anni ne ha 64, e c’ha un fisico che io manco a 6 anni al top del mio metabolismo.

A completare questa puntata che mi ha ricordato quanto noi donne possiamo essere così poco solidali tra di noi, c’è stato un altro personaggio che io, personalmente, trovo una via di mezzo tra il triste e il subdolo. Parlo di Simona. Quella che se c’è una diatriba in studio tra un uomo e una donna, cascasse il mondo, darà sempre ragione all’uomo, quella che giustificava Sossio Aruta anche dopo che il cavaliere l’aveva sfanculata in tutte le lingue del mondo, quella che, fingendosi amica interessata solo a metter pace, in realtà cerca di attirare a sé gli uomini delle altre. Perché non venitemi a dire che lei quattro salti in padella con Nino Castanotto non puntasse a farseli, perché non smetto di ridere.

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