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Gf Vip, Pupo rivela: “Non ne ho mai visto un secondo, un autore prendeva appunti”
Il volto noto, a La Repubblica, ha poi svelato quali sono i suoi “tre demoni”
Stefania S 10/07/2025

Nel 2020 su Canale 5 il Grande Fratello Vip collezionava ascolti invidiabili, l’edizione vinta da Tommaso Zorzi fu la più vista di sempre. Nel ruolo di opinionisti, ad affiancare Alfonso Signorini, furono scelti Pupo ed Antonella Elia.
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, recentemente intervistato da Repubblica ha rivelato dei retroscena sulla sua vita privata e professionale.
In particolare ha ammesso che, durante gli anni da opinionista, non ha mai seguito nessuna puntata ed era supportato da un autore che prendeva appunti per lui:
Tempo fa la tv la guardavo poco, ora per nulla. Ho fatto il commentatore del Grande Fratello senza vederne un secondo, prendeva appunti un autore. Lo schermo è acceso fisso sul 54, Rai Storia. Voglio la cultura che non ho mai avuto.
Pupo, scelto dal conduttore Alfonso Signorini per affiancare prima Wanda Nara e poi Antonella Elia, non è la prima volta che rilascia dichiarazioni del genere sulla sua esperienza nel reality. Lo stesso Signorini si era detto piuttosto amareggiato:
È stata una doccia fredda. Con lui ho sempre avuto un buon rapporto e sentirmi dire certe cose mi ha freddato. Lui è libero di esprimere le sue opinioni, ma la mancanza di gratitudine non mi è piaciuta. Ha detto che c’era la pandemia, ma quando ha accettato non era ancora iniziata. Poi ci siamo trasferiti a Milano, io e lui. E poi, se un programma ti fa così schifo come hai dichiarato, non rinnovi il contratto per la seconda volta. Caro Pupo, sputare nel piatto in cui hai mangiato — e anche abbondantemente, visto quanto sei stato pagato — non è stato elegante.
Ad ogni modo l’artista è conosciuto in tutto il mondo e, nel corso dell’intervista, ha rivelato di aver tentato di rinunciare al suo nome d’arte per sostituirlo con il suo nome di battesimo:
Ci ho sofferto per anni. Ma ormai è un marchio, anzi un suono. Solo a Sanremo ‘92 ho provato a farmi chiamare Enzo Ghinazzi: Baudo mi annuncia, e dal palco vedo la gente sbigottita chiedersi chi fossi. Finita la canzone, inizio a rincorrere Gianni Morandi, che mi aveva convinto a questo cambio. Mentre lo inseguo, suona il telefonino: è Mogol, che mi rimprovera per aver abbandonato lo pseudonimo. Me lo diede Freddy Naggiar, della Baby Records, il primo discografico a credere in me. Non le dico cosa fu tornare a casa con il primo disco, Ti scriverò, e il nome Pupo. Mia madre, per la sorpresa e la delusione, non mi parlò per un mese e mezzo.
Pupo ha anche confessato che il successo l’ha trascinato vero i suoi “tre demoni”:
Il primo è la musica e quindi, artisticamente, tutto bene. Il secondo è il gioco: ho sperperato, in euro, 3-4 milioni. Ho smesso da vent’anni, ma reprimo la tentazione ogni giorno. Il terzo è il sess0: compulsivo, con chiunque e ovunque.









