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Giorgia Surina torna a parlare del matrimonio con Nicolas Vaporidis: “Decisione sbagliata, non ne vado fiera”

La showgirl ha poi ricordato due momenti iconici della sua carriera

Valeria 12/08/2025

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Giorgia Surina si è concessa una lunga intervista al Corriere della Sera.

La conduttrice, che debutterà il 4 settembre con il nuovo videopodcast “Vita futura”, ha in primis ricordato due momenti iconici della sua carriera:

L’intervista a Robbie Williams, ottenuta mentre ero ai bordi del red carpet: gli ho fatto un sorriso dei più smaglianti e lui si è avvicinato a me, dicendomi che avevo dei denti bellissimi. Oppure la prima, un po’ più importante, a Eminem: ero terrorizzata anche perché, all’epoca, non parlavo ancora così bene l’inglese. Insomma, non mi sentivo all’altezza invece lui fu tranquillissimo e alla fine invitò me e tutto lo staff a cena. Eravamo davvero una sorta di famiglia e, anche se adesso sembra di parlare dell’epoca dei dinosauri, credo manchi un appuntamento generazionale simile.

Sempre molto riservata sulla sua vita privata, questa volta però Giorgia Surina è tornata a parlare della fine del suo matrimonio con Nicolas Vaporidis:

Beh, è durato talmente poco che non saprei. Non amo parlarne, perché é stato tutto piuttosto tormentato a livello di emozioni. Ma era la cosa da fare. Anzi, probabilmente coraggioso è stato decidere di sposarsi nonostante ci fossero tutte le premesse perché si rivelasse una decisione sbagliata. Non ne vado fiera, semplicemente ci sono cose che a volte non sono come te le aspetti e devi prendere atto che non era la tua strada. In quel caso era lampante, sembrava fosse già scritto… ma io non avevo letto.

Infine, la showgirl ha parlato della maternità e della lotta al tumore che ha vissuto in prima persona:

Ho iniziato a riflettere davvero sulla maternità dopo che una mia amica mi ha detto che se non avesse trovato la persona giusta entro i 40 avrebbe fatto un figlio da sola. Mi ha come aperto un mondo sulle difficoltà che vivono molte donne che sanno di volere un figlio ma non trovano con chi farlo. Il mio libro, che raccontava questo, è stato quasi di servizio e ancora oggi mi scrivono tante persone per dirmelo. Io questo sogno non l’ho mai avuto veramente, ho lasciato che il destino prendesse il suo corso. Non è successo e, dopo un po’, capisci che probabilmente era così che doveva andare.

Sono arrivati diversi segnali. E mi sono convinta che per me il segreto era lasciare andare. Ho vissuto un periodo in cui la mia salute era al primo posto e una gravidanza sarebbe stata troppo delicata a livello fisico.

Ho subito tre interventi, non ho parlato proprio di tutto. La cosa importante è che ho imparato a godere di quello che ho e a ritenermi fortunata e felice per il fatto di stare bene, dando il giusto valore alle cose. Il primo intervento era stato nel 2010 e poi si sono aggiunte altre cose negli anni, prima di stare bene. Ho dovuto accettare il cambiamento della mia prospettiva circa quello che volevo, potevo e immaginavo di diventare. Lottare per me voleva dire guarire, prendermi cura di me con la sicurezza di essere sana. Dopo una diagnosi di quel genere non è sempre facile.

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