Musica

Peppe Vessicchio: “Sanremo? Non è più il Festival della canzone italiana ma…”

Il direttore d’orchestra ha poi ricordato quali sono stati i momenti più emozionanti della sua lunga carriera sanremese

Luana 23/06/2025

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Peppe Vessicchio è uno dei personaggi della televisione italiana più amati, e non solo per essere un direttore di orchestra molto talentuoso ma anche per il suo modo di fare, al punto che l’esclamazione utilizzata al Festiva si Sanremo: “Dirige l’orchestra il Mestro Peppe Vessicchio” è diventata un vero e proprio tormentone.

Proprio Vessicchio è stato intervistato da La Stampa. E tra le varie cose si è soffermato a parlare dell’utilizzo dell’autotune, ritenuta dal Maestro una trasformazione che permette di cantare anche a chi non ne ha le capacità:

Un congegno che permette a chi non ha le qualità vocali di dire la sua, semplificando le cose. Purtroppo, in egual misura, dismette un possibile talento del canto. Livella tutto, come diceva Totò. Rischia di tribalizzare un risultato.

Inoltre, ha dichiarato che il Festival di oggi non è più quello della canzone italiana ma dei cantanti:

Un tempo si sceglievano le canzoni e poi le si abbinavano all’interprete. Oggi, il contrario. È il protagonista. Addirittura al momento della scelta dei big in gara annunciano il nome del cantante, il titolo del brano viene dopo. e.

Poi Vessichio ha ricordato i momenti più emozionanti vissuti a Sanremo e queste sono state le sue parole a riguardo:

Attimi, dettagli di anni fa. Momenti indimenticabili furono la volta che ascoltai Whitney Houston alle prove pomeridiane, una di quelle cose che colpiscono al cuore noi musicisti. Oppure quando Ray Charles, dopo la sua interpretazione si sedette su una poltroncina per ascoltare con attenzione gli altri colleghi che neppure conosceva.

Mentre, l’aneddoto più divertente è legato a Elio e le Storie Tese:

Ero al seguito di Elio e le Storie Tese che proponevano La terra dei cachi. Decisero, per una delle loro meravigliose follie, di velocizzare il brano entro il minuto. Fu lì che capii il genio di Pippo Baudo che presentava il Festival. Ascoltò il brano e, invece di bocciare quello che poteva sembrare uno strafalcione, non bocciò l’idea, intuì subito la follia vincente degli Elii.  Ricordo che la notte della finale stavo mangiando con loro in un ristorante di Sanremo in attesa del verdetto. La canzone era destinata a piazzarsi fra le ultime, invece arrivò a sorpresa seconda. Elio salì in piedi sul tavolo del ristorante urlando: vergogna, il Festival è truccato! Dovevamo arrivare ultimi e siamo secondi! Che genio comico e paradossale è.

Infine, Peppe ha detto la sua sul futuro del Festival di Sanremo:

Non lo vedo trasmigrare su un’altra rete che non sia la Rai. Essendo soprattutto un programma televisivo, un meccanismo che genera pubblicità e punta all’auditel, l’ente di stato farà di tutto per tenerselo.

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