Le opinioni di Isa e Chia
Temptation Island 13: l’opinione di Chia sulla seconda puntata
Chia 11/07/2025

È quel periodo dell’anno. È proprio quel periodo dell’anno in cui la nostra fame atavica di trash (decisamente insoddisfatta dopo quest’ultima stagione televisiva che a definirla deludente le si fa un complimento) fa combo con una terribile sete di cringe (questa sempre appagata, altroché), ma a fine serata tocca poi fare i conti con le cucchiaiate di Brioschi che ti servono per riuscire a digerire ‘ste carriolate di disagio che t’arrivano addosso tutte insieme.
Perché siamo arrivati alla tredicesima edizione di Temptation Island, i volti dei protagonisti che si sono succeduti anno dopo anno sono cambiati (spesso proprio letteralmente, tra l’altro) ma le storie – clamorosamente, sfacciatamente e irrimediabilmente tossiche – sono SEMPRE LE STESSE.
C’è quello con la ‘malattia delle donne’ che anche se ha una fidanzata bella e (inspiegabilmente) devota sente proprio il bisogno fisiologico di concupire le altre, quella che “ha delle mancanze” e alla luce di esse si sente autorizzata a flirtare anche coi pali della luce dell’Is Morus Relais Calalandrusa Beach & Nature Resort (un nome più facile da ricordare no, eh?), quello che anche di fronte alle clip più sobrie sbrocca e spacca mezzo villaggio davanti allo sguardo scioccobasito del povero Filippo Bisciglia, quella che “non mi fido!” ma quel carciofo del fidanzato non lo lascia nemmeno quando i tradimenti li ammette candidamente in mondovisione, quello che abbocca alle moine delle tentatrici sentendosi il più figo a cui “nessuna ha mai detto di no”, forse scordandosi che quelle sono pagate per fingere interesse e passati quei 21 giorni espatriano in Groenlandia pur di non incrociarli più manco per sbaglio.
Cambiano i faccioni nelle grafiche, dicevamo, ma dei peggio cliché umani non c’è edizione che ci privi. Temptation Island è proprio CERTEZZA.

E se macina ascolti così clamorosi è proprio perché lo spaccato di società che ci mostra è il più basico (in cui molti telespettatori – ahinoi – si possono facilmente riconoscere) ma al tempo stesso il più becero, con gente che non si fa mezzo problema a dire (e fare, spesso) carognate atroci nei confronti della persona di cui – almeno sulla carta – si dichiara innamorata, pur sapendo che quella sentirà e vedrà tutto (insieme ad altri 3 milioni e passa di spettatori).
Avoja PierSy a invocare il glam, ma glam de che? Se uno cerca il glam si va a vedere le sfilate della Fashion Week, mica si piazza davanti alla tv per guardare un reality, stellina della zia.
Tizi che prendono a calci le torce in spiaggia, altri che lanciano direttamente le sdraio in mare, fidanzate che piangono disperate dopo aver scoperto davanti a tutta Italia di essere state riempite di cornazze dal rattuso di turno, gente che si struscia lasciva su inebetiti single mentre altra gente medita vendetta. A fare il successo di Temptation Island è ESATTAMENTE quel trash pacchiano e poraccio che Young Berlu rifugge da anni cercando di dare un (inutile) tono ai reality. Ma chissà se se ne accorgerà mai (spoiler: non creTo).
Ma torniamo a noi, va. Nonostante abbia fatto ancora più ascolti di settimana scorsa, devo essere onesta: la puntata di ieri l’ho trovata un po’ moscetta. Nessun drama troppo clamoroso, nessuna rivelazione particolarmente inaspettata, nessuna sfiammata verde Maleficent dopo il lancio nel falò di anellini delle bancarelle sotto la Tour Eiffel, niente che non si fosse “mai visto prima a Temptation Island” insomma.

A parte che mi fa spaccare che siamo a 1/3 del percorZo e ci sono coppie di cui conosciamo l’esistenza solo perché un mese fa avevano pubblicato sui social quei 40 secondi di clip di presentazione, altrimenti non ce ne saremmo manco accorti. Maria Concetta Schembri e il suo grande amore scotch Angelo Scarpata, così come Lucia Ilardo e Rosario Guglielmi, se li abbiamo visti di sfuggita nei Capanni degli altri è già tanto. E lo capisco che con 7 combo di cristiani riuscire a parlare di tutte ogni sera sia pressoché impossibile, eh, ma almeno un minimo accenno, porelli… Questi passano gli anni a “studiarsi il programma nel cervello” (cit.) e noi manco la soddisfazione di un primo piano su Canale 5 ogni settimana gli diamo. Nun se fa così, dai.
E un’altra cosa che mi fa spaccare è la purezza con cui l’ambizione di diventare influencer da #adv sui social o gieffini da triangoli posticci nella Casa manco la nascondono più, anzi. Loro lo ammettono con fanciullesco candore, che questa era la ventordicesima volta che facevano i provini per Temptation manco fosse Amici (e nel frattempo la relazione disfunzionale mica l’hanno chiusa, eh. Era così problematica che volevano andare da Pippo per ottenere nuove consapevolezze, ma poi guai a rompere sennò dove la trovavano la scusa per riprovarci anche l’anno dopo?) e che stare lì dentro era il loro sogno, e nessuno può mettere il loro sogno in un angolo. In un angolo forse no, ecco, ma in albergo sicuramente sì. Ah, il Karma, che brutta bestia Alè…
Chi di falò mancato ferisce, di falò mancato perisce. E ad Alessio Loparco che – dall’alto della sua invidiabile storia di 8 anni portata avanti per gratitudine e convenienza, visto che d’amore non sa nemmeno se ce ne sia mai stato – mostrando grande generosità e raro altruismo puntava a ritagliarsi il ruolo di saggio consigliere dei suoi giovani compagni d’avventura, che avrebbero potuto apprendere da lui quella sopraffina ars oratoria utile per farsi campare dalla fidanzata, è toccato stare chiuso in un motel sulla provinciale per Catanzaro mentre Sonia Mattalia diventava non solo l’eroina del web ma pure delle sue nuove bff che le hanno permesso di rimanere nel villaggio. A coronare il sogno del suo ex. Dicevamo del Karma?

Al prode Alessio, comunque, va riconosciuto il coraggio che ha avuto nel palesare il vero motivo per cui CHIUNQUE partecipa a Temptation Island. Altro che quelle fregnacce tipo “voglio capire se l*i è davvero la persona della mia vita” o “non mi fido completamente di l*i, voglio vedere coi miei occhi come si comporta!” che ci spacciano come motivazione nemmeno noialtri venissimo giù dalla montagna del sapone, quando poi manco di fronte alle clip più esplicite e ai comportamenti più disgustosi si lasciano. Fanno giusto un po’ di caciara nel villaggio e al falò per guadagnarsi più meme possibili, ma alla fine se li riaccollano sempre, come se nulla fosse successo. E spesso poi se li sposano pure, quindi di che stiamo parlando.
Credo che riderò per sempre all’idea che Alessio – dopo aver passato ANNI a “studiarsi questo programma nel cervello“, ricordiamolo – abbia davvero pensato che quella di sganciare la bomba due minuti dopo che aveva messo piede nel villaggio fosse la mossa più astuta, anziché centellinare furbescamente le scabrose rivelazioni sul suo mancato sentimento nei confronti di Sonia puntata dopo puntata per assicurarsi il blocco settimanale, ma lui che ha fatto il lavoro sporco per tutti salvo poi essere silurato dopo 24 ore ed essere costretto a passare i restanti 20 giorni in una stanza d’albergo ad affumicarsi come una provola (cit.) mentre la Mattalia pigliava il sole circondata da bonazzi PER SEMPRE FAMOSO.

Altro eroe di puntata, quel complottista di Simone Margagliotti.
Perché sì, noi siamo davvero passati dal delizioso linguaggio forzatamente forbito del Loparco alle supercazz*le di quest’altro, che ci raccontava di come la terra in realtà sia piatta e l’uomo non sia mai andato sulla Luna, e lo faceva con una patata in bocca e senza azzeccare un verbo manco a pagarlo. Io al “penso di AVERMI sbagliato” ho perduto i sensi per qualche istante, credo, e mi sono risvegliata giusto in tempo per sentirgli dire – con aria di chi la sa lunga, per giunta – che “la donna decide con chi fare sess0, ma l’uomo decide chi sposare“. Una sagace massima live from Medioevo che gli avranno suggerito i dinosauri non estinti che bazzicano nel suo giardino, me sa.
Nessuna donna l’ha “mai mai mai rifiutato“, ma nemmeno l’analfabetismo pare.
Sonia Barrile è tanto caruccia, porella, ma mi fa tenerezza fino a un certo punto. Perché scoprire che il tuo fidanzato abbia “concretizzato le sue fantasie” con qualcun’altra (e manco una volta sola, a occhio), e scoprirlo in mondovisione, non fa sicuramente piacere. Ma col “cogli*ne monopalla” è lei che si ostina a rimanere fidanzata da anni, nonostante di essere una red flag non lo nasconda affatto, anzi ne vada discretamente fiero.

Valerio Ciaffaroni palesemente il nuovo Raul Dumitras, nel frattempo. Mancava giusto il suo del battello in sottofondo, ma le vibes (così come le parabole di lancio degli arredi del villaggio) erano proprio le stesse.
C’è da dire che Sarah Esposito è partita ancora più carica apaLLLLettoni di Martina De Ioannon, però. Perché non solo sta già prendendo discreta confidenza col tentatore Salvatore, ma a quanto pare nemmeno fuori dal villaggio si faceva grossi problemi ad intrallazzare con aitanti maschioni che “mi facevano sentire la numero uno“.
E che una voglia sentirsi “la numero uno” ALMENO agli occhi del proprio fidanzato è assolutamente lecito, eh, ci mancherebbe. Ma se la persona che ti sta a fianco “non ti ascolta, non ti dà importanza e ti fa sentire l’ultima ruota del carro” la scelta migliore sarebbe quella di…

… non certo appartarsi nei parcheggi con gente random, ecco.
Un accrocchio di storie malate inspiegabilmente portate avanti per anni, quello che ci siamo sentiti raccontare ieri, da cui (per ora, che qua non si sa mai…) mi riservo di lasciare fuori Denise e Marco Raffaelli. Perché è vero che li abbiamo sentiti dire cose abbastanza tremende l’una dell’altro – da lei che trova “550mila qualità” nel single Flavio Ubirti (e come darti torto, sorè…) mentre nel fidanzato solo una serie infinita di difetti, a lui che dopo mezza clip ha sentenziato che “è una facilona, e io una facile non la voglio!” – ma al contrario degli altri hanno tirato fuori problematiche reali, tutto sommato credibili, non sfacciati pretesti per finire in tv. E almeno tra questi due una base di sentimento vero la si riesce ancora a scorgere. Sempre per ora, s’intende.
E adesso non ci resta che aspettare giovedì prossimo per scoprire se Maria Concetta e la sua infallibile tecnica dello scotch esistono davvero o sono stati solo un’allucinazione collettiva colpa dell’afa.









