‘Sanremo 2019′, Pierdavide Carone e i Dear Jack contro Claudio Baglioni dopo l’esclusione dalla kermesse canora: ecco cos’è successo!

Martina Gennaio 3, 2019

‘Sanremo 2019′, Pierdavide Carone e i Dear Jack contro Claudio Baglioni dopo l’esclusione dalla kermesse canora: ecco cos’è successo!

Dopo aver reso noto i nomi dei 22 Big che prenderanno parte alla sessantanovesima edizione del Festival Di Sanremo (QUI il post con tutti i nomi), Pierdavide Carone e i Dear Jack, esclusi dalla kermesse musicale guidata anche quest’anno da Claudio Baglioni, hanno voluto condividere immediatamente online la canzone che avrebbero portato insieme sul palco dell’Ariston.

Il brano con il quale l’inedita accoppiata – formata dal cantautore e dalla band resi noti grazie ad Amici di Maria De Filippi – voleva presentarsi al Festival s’intitola Caramelle, ed ha un forte connotato sociale. La canzone racconta infatti degli abusi sessuali vissuti da Marco e Marica, due bambini di 10 e 15 anni, troppi piccoli e innocenti per rendersi conto che le attenzioni che stavano ricevendo erano il segno di una perversione che era necessario denunciare.

Nonostante i numerosi apprezzamenti arrivati da colleghi del calibro di Giorgia, dei Normadi, dei Negarmaro, Ermal Meta, e molti altri, il brano non ha passato il test finale che lo avrebbe portato su Rai Uno il prossimo Febbraio e Pierdavide – intervistato dal Corriere della Sera – non ha potuto nascondere tutta la sua delusione:

Delusi dall’eliminazione, abbiamo deciso di farla uscire subito, senza programmare un lancio, nulla… E nonostante fosse un brano assolutamente anti natalizio. Il nostro intento non è speculare su un dramma, ma denunciare un orrore, qualcosa che d’improvviso può sconvolgere la vita di chiunque. Sono molto deluso, in primis da Claudio Baglioni. Con il direttore artistico di Sanremo c’era un rapporto di stima, abbiamo anche duettato insieme. È un cantautore e mi sarei aspettato più empatia visto il tema del brano.

Il cantautore è apparso molto deluso, e non ha negato che forse il problema non era la canzone e il tema che essa racchiudeva, ma piuttosto chi la cantava, dato che non è la prima volta che sul palco dell’Ariston gli artisti si cimentano con temi così importanti. Lui stesso nel 2012 portò un brano sulla prostituzione insieme a Lucio Dalla:

È più facile dire di sì a un argomento scottante quando c’è il patrocinio di un gigante della musica. Se avessi portato Caramelle con una star della musica, l’avrebbero presa. So che era piaciuta, dunque il problema era in chi la presentava: è grave e anche un po’ razzista. Servono gli abiti giusti per fare i monaci?

Per il giovane il problema potrebbe proprio esser derivato dal fatto che a presentare un testo così impegnativo e denso di significato siano stati degli ex partecipanti di un talent show:

Al Festival puoi andare, ma con cose più frivole. Per un certo establishment una canzone così va bene per un artista che le somiglia anche fisicamente, con il taglio di capelli giusto, la barba giusta… Molto triste.

Anche Lorenzo Cantarini, voce dei Dear Jack, sembra essere d’accordo con Pierdavide:

Avremmo dovuto presentare Caramelle in altri programmi. Forse non era adatta per certi orari? Per un certo tipo di pubblico? A riprova che la pedofilia è ancora un tabù. E’ una canzone diversa dalle altre: abbiamo deciso di vestire una responsabilità, raccontando una parte di umanità costretta a portarsi appresso dei pesi enormi. Quando l’ho cantata dal vivo, la gente era attentissima. Era importante rompere il tabù.

Qui di seguito potete ascoltare il brano in questione:

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con le parole della band e del cantautore o concordate con la scelta del direttore artistico?

COMMENTI