Aldo Grasso commenta la dodicesima edizione di ‘Grande Fratello’

Isa Gennaio 29, 2012

Aldo Grasso commenta la dodicesima edizione di ‘Grande Fratello’

Ciao Isa ciao Chia,nonostante non sia iscritta al blog, vi seguo sempre ed ogni tanto vi invio quello che trovo di interessante per gli argomenti che trattate.. a tal proposito ho trovato interessantissimo questo articolo che vi linko di Aldo Grasso che parla del Gf12 (dal titolo profetico: “Grande fratello 12: il peggiore di sempre”), nonostante non sia una sua fan accanita devo ammettere che stavolta ci ha preso in pieno perchè credo che abbia ben riassunto le perplessità di noi poveri disillusi ex-sostenitori del gf.Da sottolineare la parte in cui parla del “tronismo” dei concorrenti: della serie, persino Maria si è accorta che quel modello di “ragazzo/a” ha raggiunto livelli patetici e sta cambiando formula al suo programma, possibile che solo gli autori del gf si ostinino a scegliere concorrenti così standardizzatamente superati?? Evviva il gf in cui entravano bagnini, panettieri, pizzaioli e amministratori di condominio … allora si che aveva un senso! saluti a tutte le blogghine che mi fanno morire dal ridere … ciaoz! hira

Grande Fratello 12 il peggiore di sempre

Per vincere, una volta tanto, la sfida del prime time il «Grande Fratello» ha dovuto toccare il fondo: l’abbandono isterico del rugbista romano Rudolf, dopo un’accesa discussione con i concorrenti e con la stessa conduttrice Alessia Marcuzzi, la cacciata di Daniel Mkongo per aver bestemmiato davanti alle telecamere.

Ma queste, paradossalmente, sono inezie. Grande Fratello 12 è stata, finora, la più modesta edizione dello storico reality. Le ragioni sono molteplici, proviamo ad elencarne alcune.

Fin dalla prima puntata si era visto che il cast era sbagliato (colpa degli autori) e, a costo di ripeterci, va detto chiaro e tondo che in questi programmi la scelta degli inquilini è tutto: le storie nascono non soltanto dal vissuto personale ma dall’incontro-scontro fra caratteri diversi. Per questo è necessario trovare persone capaci di interagire fra di loro, altrimenti la macchina drammaturgica si inceppa. Inoltre la scelta decisiva è stata quella di abbassare il target di riferimento in direzione di quell’area malefica che è il tronismo.

Ormai succede come nel calcio: è possibile cambiare la formazione in corsa. Non tre concorrenti, ma a piacere. Così, questo dispositivo delle correzioni in corsa impedisce ogni forma di fidelizzazione (come una volta si sapeva a memoria la formazione della squadra del cuore). Confesso di aver seguito diverse puntate ma non riesco a ricordarmi un solo nome o un solo volto.

Per esigenze di programmazione, la pausa tra l’ultima edizione (aprile) e questa (ottobre) è stata troppo breve e ha prodotto, come conseguenza, un effetto saturazione. Con l’andare del tempo poi Alessia Marcuzzi comincia a mostrare tutta la sua inadeguatezza: è troppo fragile, non ha carisma, pensa più alle minigonne che a quello che deve dire, è costantemente travolta dagli eventi. E non l’aiuta certo Alfonso Signorini, che ormai ha preso una piega moralistica, molto stridente con il suo ruolo. La barca affonda e qualcuno si prepara a fuggire?

Aldo Grasso

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