Le opinioni di Isa e Chia

Amici 24: l’opinione di Chia sulla finale

Chia 19/05/2025

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Partendo dal presupposto che sono dei grandissimi str*nzi” (cit. aulica di Sua Maestà del trash GdL), perché una finale di Amici 24 senza Nicolò Filippucci è stata OGGETTIVAMENTE pura blasfemia, penso che ieri sera meglio di così non potesse proprio andare.

Chi me lo doveva dire che ad alzare la coppa, alla fine, sarebbero stati Daniele Doria e TrigNo, due degli allievi più bistrattati e sottovalutati di quest’edizione, quando invece sono stati forse (ma anche senza ‘forse’) quelli che – insieme a Nicolò, ovviamente – hanno rappresentato meglio di tutti il “glow up” che un programma come questo dovrebbe regalare.

La finale di ieri sera è riuscita ad accontentare un po’ tutti, non solo il vincitore assoluto e quello di categoria, ma anche Alessia Pecchia che ha realizzato il sogno della sua vita ricevendo direttamente da Queen Mary la proposta di diventare una delle professioniste del talent (anche se di esserlo lo aveva già dimostrato esibizione dopo esibizione, con estrema determinazione, riuscendo a gestire anche gli imprevisti meno simpatici), Antonia Nocca che ha fatto incetta di premi – compreso quello prestigioso della critica – e Francesco Fasano che ha ottenuto ventordici proposte di lavoro (ed è così bravo che ne avrebbe meritata pure qualcuna in più).

La semifinale, invece, mi aveva lasciata terribilmente basita, sono sincera. L’eliminazione di Nicolò era stata doppiamente inaspettata, non solo perché secondo gli spoiler (mortacci loro!) avevano avuto accesso alla finalissima tutti e 6 i ragazzi, ma pure perché, se proprio proprio qualcuno tra loro doveva essere eliminato, beh… quello non era sicuramente Nicolò, ecco.

Negli ultimi anni in quello studio abbiamo visto finali a 6 a cui hanno avuto accesso allievi che del talento di Nicolò non ne avevano manco la metà (a voler essere buona, eh). Che proprio quest’anno – quando il talento medio dei ragazzi rimasti in gara era abbastanza alto da giustificare un eventuale epilogo un po’ più “affollato” – si sia ritornati a farla a 5 suona quantomeno curioso, vi dirò.

Mi pare, piuttosto, che sia stato l’ultimo sfregio a uno degli allievi migliori che questa edizione avesse potuto avere, e che mai ha saputo davvero valorizzare. Perché Nicolò non è solo dotato di una canna incredibile, ma ha dimostrato di avere anche la capacità decisamente rara di interpretare brani diversissimi tra loro riuscendo sempre a conquistare chi lo ascolta (checché né dica Zerbi, certo).

Talenti del genere andrebbero coltivati e fatti splendere con assegnazioni capaci di mettere in luce la loro evidente straordinarietà, e invece loro sono riusciti nella mirabolante impresa di mortificare Nicolò settimana dopo settima, con giudizi pesanti e assolutamente immeritati (mentre altri venivano coccolati ed elogiati anche di fronte alle esibizioni meno riuscite) che hanno finito con lo spegnere quella luce anziché farla brillare come avrebbe meritato. E la cosa peggiore è stata vedere un ragazzo così innegabilmente talentuoso arrivare a dubitare di meritarsi una finale che, in un mondo giusto, avrebbe avuto pure tutte le carte in regola per vincere.

E lo stesso stava accadendo anche con Daniele. Lui che durante i primi mesi della scuola veniva portato in palmo di mano sia dai prof che dai suoi stessi compagni, si è visto oscurare completamente dall’arrivo di Francesco Fasano. Messo già sufficientemente in crisi da quell’infortunio che avrebbe potuto costargli la partecipazione al serale, improvvisamente sembrava essere diventato invisibile. Non solo per gli altri ragazzi, che sono passati dal reputarlo un papabile vincitore a mettere in discussione persino la sua presenza tra i finalisti, ma pure per la sua stessa Maestra, Alessandra Celentano, che spesso mostrava molto più entusiasmo di fronte alle performance di Francesco che per quelle dei propri allievi.

E capiamoci, le doti di Francesco sono oggettive, evidenti e MERAVIGLIOSE. Questo ragazzo è di una bravura che ti lascia senza fiato, così elegante, espressivo e pulito nelle sue esibizioni che non puoi che rimanerne incantata. Però Daniele, seppur molto diverso da lui, non è ASSOLUTAMENTE da meno. E per quanto io abbia tutto sommato apprezzato l’onesta intellettuale della Cele – che, pur di portare acqua al proprio mulino, avrebbe potuto comportarsi come il suo bff Rudy Zerbi è solito fare, ossia riempire Francesco di immeritate critiche fino a minarne (vigliaccamente) la sicurezza e, di conseguenza, i risultati sul palco – non oso immagine quanto sia stato brutto per Daniele vedersi messo SEMPRE in secondo piano persino da colei che per prima avrebbe dovuto sostenerlo.

Senza contare che MAI nella storia di questo talent per vedere esibirsi per più di due minuti colui che si è poi rivelato essere il vincitore assoluto abbiamo dovuto praticamente aspettare le ultime puntate del serale, perché nelle prime Daniele non veniva schierato MAI, manco fosse l’ultima ruota del carro. FOLLIA.

E dire che, pur essendo io un’assoluta profana della danza, l’ho sempre trovato il più versatile di tutti, anche più di Francesco che nel suo è PERFETTO, ma già quando si passa dal classico al moderno inizia ad essere meno preciso (e quel guanto di sfida contro Daniele di qualche puntata fa, in cui a tratti sembrava quasi goffo, l’ha ampiamente dimostrato, ecco). Daniele non solo è un ballerino INCREDIBILE, così musicale e super coinvolgente pur essendo ancora giovanissimo, ma è anche una persona deliziosa di un’educazione e un’umiltà ammirevoli (quando è scoppiato in lacrime per Alessia dopo averla sconfitta al televoto mi si è proprio stretto il cuore). Sono sicura che fuori da lì di strada ne farà tanta, e se la merita TUTTA.

Chi invece dalle critiche non si è lasciato demoralizzare ne offuscare ma, anzi, si è impegnato a smentirle una per una coi fatti, è stato TrigNo. E’ suo il cambiamento più clamoroso di questo serale, una crescita sia umana che artistica tanto evidente che non pare manco più lo stesso Pietro che era entrato lì dentro a settembre. “Non è importante il risultato, ma come ci arrivi a quel risultato“, ha detto ieri sera di fronte ai giornalisti, e non potrebbe esserci sunto più esaustivo di tutta la strada che ha fatto per arrivare a conquistare quella coppa (perché sì, anche se ieri in diretta Maria De Filippi non se lo è più filato, dopo la proclamazione della vittoria di Daniele, la coppa della categoria canto è tutta sua).

TrigNo non è solo un oggettivo animale da palcoscenico dotato di quell’irresistibile sfacciataggine che lo rende un performer eccezionale, ma in queste settimane ha saputo tirare fuori una capacità interpretativa che in pochi si sarebbero aspettati da lui. Perché a volte non serve avere una voce perfetta per arrivare dritti al cuore, e lui di esibizioni da pelle d’oca è riuscito a regalarcene parecchie in questo serale. Carisma, timbro riconoscibile, scrittura interessante e intensità q.b.: a ‘sto ragazzo non manca proprio niente. Solo un featuring con Nicolò.

La ventiquattresima edizione di Amici è così giunta al termine, e in attesa della venticinquesima qualcuno avvisi Queen Mary che urge una rivoluzione, dopo ventordici annate senza un briciolo di novità nel meccanismo, anche perché ci sono fin troppe cose che hanno poco senso, in questo serale.

Ha poco senso la mancanza di diretta, che finché le anticipazioni le abbiamo su Uomini e Donne uno la lite tra gli Over se la gusta comunque, ma in una gara sapere già come va a finire leva gran parte del pathos (senza contare i taglia e cuci in fase di montaggio che possono parare le chiap*e agli scivoloni degli Zerbi di turno). La puntata di ieri ha dimostrato che si può portare a casa un bello spettacolo anche con qualche fisiologico  rallentamento per montare la scenografia o aspettare che i professionisti si cambino d’abito, rendendo le registrazioni tranquillamente evitabili.

Ha poco senso che i prof abbiano più spazio dei ragazzi, con quelle liti ridicole che stufano già a ottobre, figuriamoci arrivati a maggio. Le peggiori? Quelle che mortificano i ragazzi, come i guanti rifiutati per partito preso che finiscono per far sembrare i ragazzi dei bimbi speciali incapaci di affrontare le difficoltà. Oh, come si è stati bene ieri sera senza certe pagliacciate!

Hanno poco senso anche le assegnazioni che non esaltano le doti dei ragazzi. Va bene che la polemica fa gioco, ma Amici è uno show del sabato sera e – quanto meno arrivati alle fasi finali del talent – dovremmo vedere questi ragazzi portare in scena il loro meglio, non arrancare terrorizzati all’idea di fare una brutta figura in un guanto studiato maleficamente proprio per quello.

E soprattutto ha poco senso che il pubblico abbia un ruolo tanto marginale rispetto ad una giuria di sole tre persone che, anche volendo, non potrebbero MAI fare le veci di 3/4 milioni di spettatori. Che poi il televoto spesso faccia macelli tanto quanto i giurati è cosa risaputa, figuriamoci, e lo ha dimostrato anche l’Eurovision l’altra sera, ma a conti fatti – specie per i cantanti – quel pubblico sarà comunque determinante, in futuro, quindi tanto vale farci i conti fin da subito, che il successo dei dischi non lo deciderà certo il voto di Cristiano Malgioglio poi.

Marì, io sono fiduciosa, tu vedi che puoi fare insomma…

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