‘Amici Celebrities’: l’opinione di Isa sulla finale

Isa Ottobre 24, 2019

‘Amici Celebrities’: l’opinione di Isa sulla finale

Abbracciamoci forte, vogliamoci tanto bene e ripetiamolo 4 volte: ce li siamo tolti dalle palle, ce li siamo tolti dalle palle, ce li siamo tolti dalle palle, ce li siamo tolti dalle palleeeeeeeeeee!

Cioè io non ho nulla contro i concorrenti in gara, eh, men che meno con i finalisti che, chi più chi meno, mi stavano tutti simpatici, però davvero mi auguro che questo esperimento di Amici Celebrities sia un errore di percorso da non ripetere mai più perché scrivere dei commenti per sta roba è stato quasi più difficile di commentare l’ennesima puntata del lunedì su Gemma Galgani che si ripete da 10 anni.

Un programma del quale non ho capito il giorno di messa in onda, la conduttrice e più in generale il senso. Cioè un conto è un reality che può essere fatto indistintamente da persone comuni o persone famose perché tanto l’unica abilità che bisogna avere è saper far cortile e saper litigare, ma un talent show nasce con dei presupposti ben precisi, il motivo di interesse è quello di vedere persone con un certo talento che aspirano a fare quel determinato mestiere… cioè a me perché, con tutto l’affetto, dovrebbe fregarmi di come canta Ciro Ferrara che tanto finito il programma tornerà a godersi i miliardoni guadagnati come calciatore o di come canta Pippo Bisciglia che a me interessa solo se circondato da fuoco, sabbia e tronchi?

Se proprio era necessario e se proprio Queen Mary non poteva resistere e doveva lanciare per forza sto format allora avrei fatto una cosa più goliardica, più giocosa e meno pomposa, che onestamente io i quadri di Peparini me li devo già puppare tra marzo e maggio, non capisco cosa ho fatto di male per dovermeli sorbire anche in autunno e quando peraltro i Vip aspiranti ballerini di questa edizione sparivano accanto alla caterva di professionisti necessari per mettere in atto i numeri ideati dal coreografo.

Un conto è Tale e Quale Show dove c’è la particolarità dell’imitazione e della annessa trasformazione fisica, un conto è Ballando con le Stelle dove c’è la coppia composta da un professionista e un dilettante con quest’ultimo che ha modo di crescere nel tempo grazie al lavoro col partner, ma qui, davvero, quale doveva essere la parte interessante? Vi giuro, siamo arrivati alla fine ma io non riesco ancora a capacitarmi dell’inutilità di tutto ciò a cui abbiamo assistito.

Tra l’altro non so voi, ma io per tutta la puntata sono stata a pensare alla DeFy, seduta nel divanone di casa, che cercava ogni tre per due di interrompere la Hunziker gridando a vuoto verso lo schermo, che sfogava la rabbia sul corpicino stanco e provato di Mauritetto e che, all’ennesima volta in cui Micheluzza dalla Svizzera ha cannato clamorosamente il lancio della pubblicità, ha deciso cosa fare di lei per i secoli futuri.

Che poi, boh, è proprio vero che la De Filippi ritaglia su di sé le sue trasmissioni e senza di lei non si capisce più cosa si stia guardando. Onestamente ieri mi sembrava di assistere a una versione anomala del Festival di Sanremo con la Hunziker molto accademica che si limitava a lanciare le performance, a vedere la classifica e che nella confusione avrebbe anche potuto annunciare che ‘dirige l’orchestra il maestro Peppe Vessicchio‘. Nessun polemicozzo, nessuna letterina strappalacrime, niente bimbi con i palloncini a forma di cuore, niente battibecchi sulle votazioni… no, really, io Queen Mary ieri la immagino che guarda lo spettacolo perennemente così:

Anyway, alla fine ha vinto Pamela Camassa e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto perché lei è stata capace di conquistarmi di puntata in puntata nonostante il mio scetticismo iniziale, si vedeva quanto ci tenesse e in fondo rispetto a tante pseudo showgirl che oltre a esporre la mercanzia sanno fare poco e niente, lei è comunque una ragazza che si muove bene, sa cantare… insomma, le auguro davvero che questa esperienza possa servire alla sua carriera, sostanzialmente è ingiusto che venga conosciuta solo come ‘fidanzata di‘ perché le doti le ha e io ad esempio come protagonista di uno spettacolo teatrale in cui si balla e si canta la vedrei benissimo! In bocca al lupo, Pam!

Mi è spiaciuto un po’ per Massimiliano Varrese che, secondo me, alla vittoria ci teneva pure più di Pamela e che forse più di tutti aveva preso sul serio questa esperienza. Ancora di più mi dispiace per le risatine con le quali la Bertè ha accompagnato la sua ultima performance. Per carità, anche a me la sua versione di Prince ha fatto ridere, ma io sono una semplice spettatrice e sono seduta sulla poltrona di casa, tu sei un giudice, hai un ruolo, ti trovi davanti una persona che peraltro ha una sua carriera, un pizzico di professionalità non guasterebbe.

Mi è sinceramente spiaciuto vederlo restarci male per la presa in giro, non era così che questo ragazzo si meritava di chiudere la sua partecipazione. Io anche a lui auguro il meglio, mi sembra proprio una brava persona e l’ho proprio adottato a pelle quindi don’t touch Varrese e davvero tantissimi in bocca al lupo a lui per ogni cosa.

Con Pippo ci si rivede a Luglio all’Ismorusrelessss, con Ciro ci si rivedrà nello studio di qualche programma sportivo, con Michela dalla Svizzera ci rivedremo tra qualche mese a Striscia e con Queen Mary ci rivediamo oggi pomeriggio alle 14.45. Possiamo andare in pace, anche questa è andata.

Nota finale: dite che, finito anche sto programma, ridimensioneremo le volte in cui ci toccherà sciropparci i singoli di Alberto Urso e Giordana Angi? No, perché ogni volta che ballano i nonni del Trono over c’è Alberto, ogni volta che due pischelli del Classico limonano c’è Giordana, io ho anche paura di entrare nella mia abitazione perché temo mi parta random ‘Casa‘ della Angi, ho paura di chiedere a mia figlia cosa voglia per merenda perché temo possa prendere una merendina e cantare ‘Io sceglierei teeeeee, io sceglierei teeee‘. Cioè, io vivo nel terrore, sono traumatizzata. Vi prego, fate iniziare la nuova edizione di Amici e iniziamo a pompare altra gente perché sono S-A-T-U-R-A ai massimi livelli.

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