‘Amici di Maria De Filippi 16’: l’opinione di Chia sulla finale

Chia Maggio 28, 2017

‘Amici di Maria De Filippi 16’: l’opinione di Chia sulla finale

Sono quasi commossa, lo ammetto, ma – dopo un’edizione così disastrosa come non se ne vedevano dai tempi del buon Gerardo Pulli – la vittoria di Andreas Muller non solo mi regala una gioia in zona Cesarini, ma riesce a rispolverare un po’ di quella meritocrazia che, di puntata in puntata, sembrava essere passata un po’ in secondo piano, in questo serale di Amici di Maria De Filippi.

Andreas è un ballerino ECCEZIONALE, e sono due anni che ce lo dimostra. Energico, versatile, comunicativo e coinvolgente, quella coppa che ieri sera ha alzato quasi incredulo se la merita tutta, e spero che si aprano per lui moltissime porte, ora, perché è a tutti gli effetti un professionista, di quelli con gli attributi per altro.

Finalmente ad Amici torna a trionfare la danza, categoria da sempre messa in secondo piano rispetto al canto nel talent show di Maria De Filippi, e a volte non si sapeva manco bene il perché, visto che di ballerini bravi lì dentro ne abbiamo visti a bizzeffe, a partire dalla splendida Elena D’Amario per finire col poliedrico Stefano De Martino.

Il mio unico dispiacere è che, proprio in virtù dell’ottimo livello dei ballerini di quest’anno, la coppa Andreas se la sarebbe dovuta giocare fino all’ultimo con Sebastian Melo Taveira, un indiscusso fuoriclasse sul palco. E invece, per tutelare cantanti inascoltabili già fin troppo pompati, ecco che il regolamento cambia all’ultimo e stabilisce che – dopo anni in cui sul podio c’erano tre cantanti su tre, e delle pari opportunità tra categorie ce ne si infischiava – quest’anno a contendersi il primo posto dovessero essere un cantante e un ballerino. Bella boiata.

E a trarne vantaggio, manco a dirlo, il sempre composto e poco arrogante Riccardo Marcuzzo, che anche ieri è riuscito a regalarci delle perle di saggezza ed umiltà da riportare negli annali del programma come ottimi esempi per i giovani telespettatori. Come quando, in risposta al giornalista Paolo Giordano che gli faceva notare come la sua scelta delle cover da cantare durante la finale fosse stata fin troppo coraggiosa, rispondeva “Adesso a Giordano gli facciamo vedere anche ‘Senza fine‘!“, o quando, alla giornalista che commentava dicendo “Mi sei sembrato più convincente sulle tue canzoni che sulle cover“, ha replicato “Io devo cantare le mie canzoni infatti!“. Ne farà tanta di strada, uno così rispettoso dei pensieri diversi dal suo. La strada verso il dimenticatoio, presumo.

Che Marcuzzo ringrazi Queen Mary, alla quale inspiegabilmente faceva taaanta simpatia, perché è già fin troppo che abbia vinto nella categoria canto, visto non solo il basso livello dei testi delle sue canzoni ma anche le innumerevoli stecche che ci ha regalato di puntata in puntata. Perché, per quanto la trovassi noiosa e sempre uguale, a sto punto era meno peggio una Federica Carta, che almeno le note le azzeccava, ecco.

L’unico che ieri sera è riuscito a tenere testa ad Andreas al televoto, in tutto ciò, è stato proprio Sebastian, mentre tra Muller e Marcuzzo lo stacco nelle carte è sempre stato netto ed incolmabile. Senza la manomissione in extremis del regolamento, quindi, sono certa che la finalissima se la sarebbero giocata i due ballerini, e sarebbe stato uno spettacolo meraviglioso.

Sebastian è molto giovane, certo, ma secondo me ha tutto il potenziale per fare grandi cose, e mi ha fatto molto piacere quando Eleonora Abbagnato ha annunciato la proposta lavorativa arrivata per lui da parte di un coreografo francese, in uno spettacolo che lo vedrà esibirsi insieme a lei sul palco a partire dall’aprile 2018. Gli auguro che questo sia solo l’inizio di una sfolgorante carriera, perché se la merita proprio.

Nella vittoria di Andreas Muller, comunque, ho scorto un che di freudiano. Vedere trionfare ad Amici 16 un danzatore che in realtà proveniva da Amici 15 ha conferito all’edizione attuale l’importanza che si meritava: nessuna. Come se non fosse mai esistita, proprio. L’epilogo perfetto per una stagione da dimenticare, e speriamo di dimenticarla pure alla svelta.

Che Amici 17 sia più clemente con noialtri, e magari che le selezioni per il canto vengano fatte ad occhi chiusi, un po’ come alle Blind Auditions di The Voice. Giusto per scampare il pericolo ‘bel faccino con occhio azzurro e voce inesistente‘, ecco.

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