‘Amici di Maria De Filippi 19’: l’opinione di Chia sulla semifinale

Chia Marzo 28, 2020

‘Amici di Maria De Filippi 19’: l’opinione di Chia sulla semifinale

Tra una settimana conosceremo chi sarà il vincitore di Amici 19 e, considerando che la metà dei finalisti per me non si meritava nemmeno di arrivare al serale, per evitare lo sfacelo totale mi toccherà fare affidamento su qualche santo in paradiso. A meno che non se li sia accaparrati tutti Nicolai Gorodiskii, dico.

Che una come Nyv sia fuori e una come Giulia Molino ancora in gioco per me è FOLLIA, ve lo dico subito così ci mettiamo il cuore in pace.

Tra le due non c’è proprio paragone, per quanto mi riguarda. E mi sto riferendo esclusivamente al canto, eh, perché – nonostante trovi la prima di una dolcezza e di un’umanità meravigliose – è di talento che in questo programma si dovrebbe parlare.

E Nyv è un flauto, regà, non scherziamo. Delicata, elegante e un sacco espressiva. Certo, non tutte le esibizioni che ci ha regalato in questi mesi le ha azzeccate (specie le cover, su cui ha sicuramente più difficoltà rispetto ai suoi – meravigliosi – inediti), ma lei vive nel suo mondo e ogni volta che sale sul palco è come se ti prendesse per mano e ti accompagnasse a farci un giro insieme a lei. Una magia.

Lo stesso non posso certo dire di Giulia, ecco. Chi dava dell’urlatrice a Emma Marrone sicuramente non aveva ancora ascoltato la Molino, santo cielo. Una che sarebbe capace di sbraitare anche su Buonanotte fiorellino, una che riuscirebbe a rendere piena di drama anche l’interpretazione di Finché la barca va.

Un’angoscia, ogni volta che apre bocca, che non ve la spiego. Ma che te strilli? Ma che te agiti? Ma che è st’enfasi adminchiam?

Per non parlare poi di quando si dà al rap o alla trap. Peggio me sento. Ieri Gabry Ponte poteva anche non precisarcelo, che Il cielo nella stanza era un brano di Salmo, perché Giulia ne ha scimmiottato a tal punto lo stile che per un attimo ho pensato di guardare Tale e Quale Show piuttosto che ad Amici.

La finale della categoria canto, per quanto mi riguarda, si sarebbe dovuta disputare tra Nyv e Gaia Gozzi. Due ragazze piene di indiscutibile talento e dotate di una personalità artistica ben definita (al contrario della Molino che pare la solita ‘copia di mille riassunti‘), che con le loro esibizioni cariche di energia (la prima) e di poesia (la seconda) hanno contribuito a rendere quest’edizione meno mediocre. Ora non mi resta che confidare in Gaia, che con la sua Chega mi aveva conquistata fin dal primo ascolto, per evitare il disastro.

Perché nemmeno per quanto riguarda la categoria danza siamo messi meglio, anzi.

Se tra i professori di canto potevamo contare sul prode Rudy Zerbi, da anni stoicamente impegnato a proferire solenni eresie e a perorare la causa degli allievi più scarsi, nel ballo abbiamo trovato in Luciano Cannito il suo alter ego perfetto. Ma davvero si stava crucciando delle espressioni sfoderate da Javier Rojas nelle sue performance, quando dall’altra parte c’è Nicolai che ad ogni primo piano quando balla sembra uno che soffre di stitichezza feroce?

E davvero stiamo portando in palmo di mano da settimane uno che guarda caso è arrivato nella scuola ad un passo dal serale e vi ha subito avuto accesso, uno può trattare Timor Steffens a pesci in faccia senza che nessuno batta ciglio, uno dotato di una tale arroganza da uscirsene ogni volta con delle perle di umiltà tipo “Oggi ho sentito che in questo pezzo ho ballato benissimo, chiediamo a Giuliano“. Ballerino, coreografo e anche conduttore, ora, che decide lui a chi chiedere e quando chiedere.

A parte che l’emulazione è proprio un vizio di famiglia, a quanto pare, visto che in collegamento Skype i genitori di Nicolai hanno riempito di complimenti Javier guarda caso DOPO che quelli di Javier avevano fatto lo stesso con Nicolai (quanto scommettiamo che se i signori Rojas avessero taciuto non avremmo sentito mezza parola manco dai Gorodiskii?), ma poi quanto può essere stato falZo quest’ultimo quando se n’è uscito con “in caso di vittoria dividerò il mio premio con Javier“? Roba che sono più credibile io quando dico che lunedì inizio la dieta, per dire.

Sono convinta che se ieri sera hanno assegnato la maglia della finale prima a Javier e solo dopo a Nicolai è stato unicamente per evitarsi la carriolata di insulti che si sarebbero beccati sui social nel frattempo. Perché, visti i santi in paradiso di cui sopra, che all’ultima puntata ci sarebbe tranquillamente arrivato anche il Gorodiskii pareva abbastanza prevedibile, diciamo.

Ma spero che l’indecenza finisca qui, con la conquista di un’immeritata finale da parte di Nicolai. E che tutto il ridicolo teatrino fatto di palesi favoritismi che gli hanno costruito attorno svampi al primo televoto che lo riguarderà. Perché non accetterò nessun vincitore della categoria danza che non sia Javier, v’o dico.

Il premio come best controprogrammazione ever, comunque, va di diritto a Valentin Alexandru Dumitru a cui ieri sera è bastato sganciare la bomba sulla sua storia con Francesca Tocca sui social (casualmente in concomitanza con l’inizio della semifinale di Amici 19) per distogliere quasi completamente l’attenzione dalla diretta di Queen Mary. Un tempismo così perfetto che manco il ciclo che t’arriva quando stai partendo per il mare, proprio. Milly Carlucci guarda e impara.

Ora non ci resta che attendere venerdì prossimo per la finale più atipica della storia di Amici. Eravamo abituati a folle di ragazzine urlanti e illustri giornalisti a commentare ogni performance degli allievi, ora al massimo ci toccheranno le pelandrane di Romina Power, gli scivoloni di Al Bano e gli ennesimi gavettoni a Zerbi.

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