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Aurora Ramazzotti parla del rapporto con i genitori: “Non sono i classici nonni, ci sono ma non come vorrei perché…”

Ospite del podcast Non lo faccio x Moda, l’influencer ha parlato della maternità e ricordato la gravidanza spoilerata dal gossip

Carola 07/05/2025

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Negli ultimi giorni si è molto parlato del tema delle gravidanze Vip e di come molto spesso le future mamme che lavorano nel mondo dello spettacolo o sui social non siano libere di decidere come e quando comunicare ai fan la lieta notizia perché anticipare dai giornalisti e dal gossip.

A lamentarsi dell’invadenza dei giornalisti sono state Giulia De Lellis, in dolce attesa della piccola Priscilla (ve ne abbiamo parlarlo QUI) e Jacqueline Luna Di Giacomo, compagna di Ultimo, le quali hanno espresso tutto il loro disappunto per la mancanza di tatto e di delicatezza mostrata in più occasioni nei confronti di un argomento così intimi e delicato.

È in questo filone che si è inserita Aurora Ramazzotti, la quale nel corso del podcast Non lo faccio x moda, insieme a Giulia Salemi ha raccontato come ha vissuto la gravidanza e il fatto che anche nel suo caso i giornalisti hanno annunciato prima di lei la notizia:

La gravidanza è stata un percorso tedioso, a fasi alterne. Verso la fine difficilissimo, dal punto di vista psicologico e fisico. La gravidanza che è stata annunciata mi ha causato non pochi problemi all’interno delle mie amicizie.

La Ramazzotti ha anche parlato del rapporto con i genitori Michelle ed Eros e di come questi ultimi si approcciano al loro nipotino:

Mi affido tantissimo a loro, ci sono sempre per me, ma non come vorrei che ci fossero. Non è una cosa che reputo sbagliata, mi fa soffrire, ma so che non è volontaria. Mi sono organizzata e ho preso una tata. Giudicare i genitori senza sapere da cosa derivano le loro imperfezioni è veramente stupido. Ti rendi conto di tantissime cose che prima non vedevi. Loro sono diventati genitori ancora quando io ero nella tarda adolescenza e continuo a vederli sotto tantissime luci e vesti. Prima dei miei coetanei, ho capito che non erano invincibili e supereroi.

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