Carlo Alberto Mancini a IsaeChia: “Ecco quali ex corteggiatrici dell’ultima edizione potrebbero interessarmi”

L’ex corteggiatore è poi tornato a parlare della fine della sua relazione con Nicole Santinelli, e su Andrea Foriglio…

Giusy Luglio 7, 2023

Carlo Alberto Mancini a IsaeChia: “Ecco quali ex corteggiatrici dell’ultima edizione potrebbero interessarmi”

Carlo Alberto Mancini si racconta sulle pagine di IsaeChia.

Di recente, l’ex corteggiatore di Uomini e Donne nonché scelta di Nicole Santinelli ha scelto il nostro magazine per rilasciare la sua prima intervista dopo la rottura con l’ex tronista romana.

Ai nostri microfoni Carlo è tornato a parlare della fine della sua relazione con Nicole e delle critiche che lo hanno travolto durante e dopo il percorso nel dating show di Maria De Filippi. Sono diverse anche le persone che lo hanno apprezzato ed è proprio grazie a loro che l’ex corteggiatore ha deciso di essere più attivo sui social.

Ciao Carlo, benvenuto sulle pagine di IsaeChia! La prima domanda è d’obbligo dopo aver letto i commenti delle tue fan. Ti vedremo sul trono a settembre? Lo sai che hai un nutrito gruppo di donne che non vede l’ora?

Chiaramente mi fa molto piacere essere circondato da questo affetto, quella del trono è un’ipotesi che non avevo neanche considerato all’inizio. Vedremo, nel caso dovesse presentarsi l’occasione la valuterò, perché credo molto nel programma e perché il suo scopo coincide con ciò che spero di raggiungere: trovare la persona giusta. È stata una sfida con la mia timidezza quella di andarci come corteggiatore e questa potrebbe essere una sfida ancora più grande per tanti motivi. Ho un carattere tale per cui nonostante le numerose batoste che ho preso a livello sentimentale non potrò mai smettere di crederci e di sognare l’amore vero. Certo essere corteggiato mi farebbe un po’ strano!

Il tuo rapporto con la notorietà oggi? Cosa è cambiato dopo l’impatto con le telecamere?

Pensare a me come personaggio famoso mi fa sorridere dato che in passato ho dovuto sempre fare i conti con il mio senso di inadeguatezza, come ho detto anche in trasmissione, quindi il pericolo che io mi monti la testa non ci sarà mai. L’umiltà è e rimarrà sempre uno dei valori principali per me. Semmai devo lavorare sul fatto di non essere troppo severo con me stesso. Non riconoscere i propri meriti a volte è deleterio.

Questa situazione mi ha fatto maturare, ha portato alla luce mie qualità e mi ha reso più sicuro e consapevole di me stesso. Non mi sento assolutamente un Vip. Non mi sento nessuno. Cerco sempre, compatibilmente con i miei impegni di lavoro, di rispondere a più persone possibili quando mi scrivono sui social. Trovo che sia giusto rispettare il tempo che le persone impiegano per rivolgerti un pensiero.

Sappiamo che sei poco social e molte fan vorrebbero vedere più contenuti:

Sono poco avvezzo ai social, ho aumentato un po’ la mia presenza non di certo per lavorare sulla mia visibilità o fare collaborazioni, ne ho rifiutate diverse, quanto piuttosto per andare incontro al desiderio delle persone che mi seguono. Vorrebbero che le rendessi più partecipi della mia vita.

Abbiamo parlato finora delle persone che hanno apprezzato il tuo percorso e il tuo modo di essere, ci sono stati e continuano a esserci però anche molti hater che ti definiscono finto. Ricordo ancora la battuta di Tina Cipollari, quando ti ha chiesto se per caso avessi studiato Teologia:

Ah troppo forte è stata, me la ricordo ancora! Mi ha aiutato a stemperare un po’ la tensione che avevo al mio primo centro studio. Comunque sono abituato da sempre a questo. Mi è capitato che nella vita mi dicessero “non può essere così” “sta fingendo”,  “lo fa per fare bella figura”. Poi comunque dopo un po’ si ricredono, perché alla fine la mia linea di azione è sempre coerente con il modo con cui mi presento. Ero pronto alle critiche perché mi sono state sempre rivolte e sono abituato a gestirle da una vita. So di essere particolare, nel bene ma anche nel male.

Cosa vuoi rispondere a chi non ha creduto ai tuoi sentimenti? Eri davvero così preso?

Sì lo ero. Era passato anche poco tempo, ma io sono proprio così. Rimango dell’idea che la qualità di un’emozione non richieda sempre tanto tempo. Non ho mai agito con lo scopo di fare bella figura, ma solo per farmi conoscere per come sono. Sono stato sempre me stesso. I miei difetti – ne ho, e anche tanti! – si notano di più magari in una fase successiva della conoscenza.

Di recente Andrea Foriglio nel corso di un’intervista ha affermato che tu usi tanti paroloni, ma in realtà non provavi amore:

Con Andrea ho scambiato qualche parola, è un bravo ragazzo. Ha espresso pubblicamente la sua opinione su di me (per l’ennesima volta) e la rispetto, ma ciò che si agitava in me lo conosco solamente io ed ero innamorato davvero. Non parliamo ovviamente di quell’amore maturo che si costruisce con il tempo e con la conoscenza reciproca, però avessi dovuto dare un’etichetta a quello che sentivo, le parole più spontanee sarebbero state “sono innamorato”. Provavo un sentimento molto forte. Ognuno fa le sue dichiarazioni. Va benissimo.

Dico solo che tutto ciò che traspariva dai miei occhi quando la guardavo, era verissimo. Anche perché non è che sono un attore! Ho fatto al massimo una recita alle elementari, quindi non è che ho tutta questa abilità nel recitare! Sarebbe stato impossibile. Io sono esattamente come apparivo. Mi faccio trasportare da tutte le emozioni e le vivo senza mezze misure, come ho già detto anche in trasmissione. Ma non sono incoerente. Nel mio percorso vedo tanta coerenza. È stato un crescendo, chiaramente poi quando non puoi né vedere né sentire al di fuori del contesto televisivo la persona che ti piace così tanto, l’attesa aumenta ancora di più ciò che già provi genuinamente.

Criticata anche l’ospitata a Verissimo. Secondo tanti il vostro scopo era quello di presenziare in tv:

Non è assolutamente vero. Quello che ho fatto a Verissimo è una cosa che non ho mai fatto in vita mia. In quella sorpresa che per me ha rappresentato tantissimo ci ho messo davvero il cuore. Per me è stato il coronamento di un percorso. In quel momento non mi passava neanche per la testa che mi stesse vedendo l’Italia o quello che sarebbe successo dopo. Anche perché ripeto non ho fatto collaborazioni, non sto facendo niente e questi sono fatti. Verissimo è stato un manifestare quello che sentivo, le mie intenzioni, in un modo che mi rappresenta completamente, con una sorpresa romantica.

Da un paio di settimane è iniziato Temptation Island. Parteciperesti mai al reality delle tentazioni?

Io non potrei mai partecipare a Temptation Island,  né in coppia né come tentatore. Non andrei in coppia perché conoscendomi dopo un giorno prenderei la mia ragazza e la porterei via! Mi fido della persona con cui sto, ma non riuscirei a digerire certi “avvicinamenti”. Come single… beh, sarei la persona meno adatta a fare il tentatore. Se vedessi una ragazza in difficoltà per la sua storia, cercherei di farla riappacificare con il fidanzato! Diciamo che non sarei adatto a questo scopo! Farei da mediatore della pace, non da terzo incomodo.

Poi sono proprio negato nel flirtare. Se una ragazza mi piace, lo faccio capire in maniera diretta, senza girarci attorno con sguardi ammiccanti o alludendo a qualcosa. Sono molto trasparente, so corteggiare, ma in maniera più diretta e all’antica, mai ambigua. Mi piace essere chiaro, quindi se voglio una donna come amica lo manifesto, se mi piace e voglio di più, altrettanto. Non potrei mai andare a TI come tentatore perché non sono un seduttore nel vero senso della parola. Non sarei adatto.

Durante il tuo percorso hai assistito anche ad altri troni, c’è stata qualche corteggiatrice  che hai sentito simile a te?

Mi sono piaciute come modo di fare Alice Barisciani la non scelta di Federico Nicotera e Alessandra Somensi. La scelta di Luca Daffrè ha tanti mezzi comunicativi simili ai miei. Così come lati del carattere, ha delle sfumature che rivedo in me. In Alice vedo una propensione all’impegno e alla relazione seria. Una dedizione al compagno che ho anche io. Non vorrei dire inesattezze perché non la conosco, però è questo quello che mi è arrivato, ovvero una naturale tendenza a essere presente, premurosa verso il suo uomo.

Mi ha colpito poi di lei una frase che ha detto in studio quando io ero presente e che è un po’ la mia croce da sempre: in amore è brutto pensare che a volte più dai e meno ricevi, un discorso ricorrente nella mia vita. In amore vince chi fugge e io non fuggo. Purtroppo l’amore è una materia talmente complessa che è l’unica cosa nella vita in cui a un maggior impegno non è garantito un maggior successo. Mi rivedo molto in queste sue parole.

Per finire, vorrei che tu lanciassi un messaggio ai ragazzi che sono vittime di bullismo, come lo sei stato tu da piccolo. Come sei riuscito a superare questo momento difficile del tuo passato?

A questi ragazzi vorrei dire di trovare vie positive per sfogare le proprie frustrazioni. A volte capita di rifugiarsi in situazioni sbagliate, che sia cibo o qualcosa di peggio che crea dipendenza magari. Il consiglio che posso dare è quello di aprirsi alla vita, di volersi bene e di sviluppare una mentalità positiva. Invito a coltivare i propri interessi e le proprie passioni, fare molto Sport, perché quello aiuta. Soprattutto Sport di squadra perché hanno una valenza formativa ancora maggiore rispetto a quelli individuali. Trovare la forza dentro di sé.

La tendenza deve essere quella di cercare l’approvazione dentro di sé e non al di fuori. Altrimenti si dipende dal giudizio altrui ed è la cosa più sbagliata, più tossica che si possa fare. Diciamo che il suggerimento è un po’ quello che ha aiutato me. Fare molto Sport così si sfoga tanta rabbia e rivolgersi a una figura che ti possa aiutare. L’ho fatto anche io e non c’è nessun problema ad ammetterlo.

La connessione mente – corpo è la chiave per uscire da una condizione pesante che è quella di essere oggetto di costante derisione. Questa situazione, ripetuta costantemente, distrugge l’autostima di chi ne è bersaglio e qui il ruolo della famiglia è cruciale nel cercare di dirigere l’attenzione del bambino/ragazzo sulle cose positive dandogli gli strumenti per proteggersi dal senso di inadeguatezza.

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