Grande Fratello

Grande Fratello, Giulia si apre e racconta come è stata rapita all’età di 4 anni: “C’era una bambina di 14 anni che mi chiamava, mi chiese se volessi provare la sua bicicletta…”

La studentessa piemontese ha raccontato tutto ciò che ricorda del traumatico evento che ha segnato la sua infanzia

Alessia S. 30/10/2025

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Stasera andrà in onda la nuova puntata del Grande Fratello, nel frattempo stiamo imparando a conoscere gli inquilini e le loro storie spesso particolari o drammatiche.

Fra queste una di quelle più raggelanti e controverse sicuramente è quella del rapimento di Giulia Soponariu, che a soli quattro anni è stata strappata per qualche ora dalla famiglia per poi essere ritrovata da sola e in un campo sperduto.

In un momento di particolare emotività, la ragazza ha voluto condividere con i coinquilini questa sua traumatica esperienza che a quanto pare ha lasciato segni molto forti soprattutto nella madre:

Quando mi ha rapita il titolo era:
“Bambina romena rapita, ritrovata dopo qualche ora.” Mi hanno rapita a Nichelino. C’era questa bambina di 14 anni, sempre vestita di rosa e mia mamma diceva: “Giù non giocare sempre con questa ragazza molto più grande di te!” Mia mamma sempre attenta perché sa…

Dopo giorni, forse mesi non lo so, decidiamo di fare una grigliata fra noi, di domenica è tradizione, ancora adesso lo facciamo: o andiamo a pranzo fuori o grigliamo.

E vedo questa ragazzina qua, però non era accanto a casa mia questa volta. Mi chiamava: io ricordo questo a memoria: “Giulia, Giulia, Giulia” io avevo quattro anni, tre anni, ero piccola e lei aveva lo stesso camion delle Barbie mio, la guardo e le dico: “Tu questo l’hai rubato a casa mia”. Lei mi risponde: “No, l’ho comprato uguale a te, vuoi provare la mia bici? Seguimi!”
Inizio a seguirla, vialetto molto stretto, alberi, la seguo e da lì… blackout.

Mi ricordo solo che sono salita su un furgone bianco con questi due uomini, e mi ricordo che ho pensato “loro due mi devono portare a casa per quello mi dicono sali, sali sali!”

Disorientamento, inizio a piangere e chiamavo mamma, urlavo e da lì non mi ricordo più niente. Mi ricordo solo che mi sono svegliata e avevo meno capelli, in un benzinaio in un campo abbandonato. E mi hanno buttata a sacco di patate. Io mi ricordo questa persona che mi ha presa come un sacco di patate, come mi prende Omer. Infatti io qua mi faccio prendere a sacco di patate ma ogni volta a me viene…

A nove anni, nella testa di mia mamma: “Le faccio credere è un sogno” . Io fino all’età di 11 anni ho avuto paura di dormire da sola.

Quando mi ha rapita ci siamo trasferita nei campi, in una villa lontano, non i città.

Mi hanno trovata… c’erano militari, è intervenuto anche un elicottero. Loro non pensavano succedesse tutto questo casino[…]

Io diventavo grande, 13 anni 12 anni quando mi sono trasferita nella nuova città. Quinta elementare, nuovi amici e io sono una che si apre abbastanza, avevo la migliore amica e anche il migliore amico e glielo avevo detto, anche alla maestra di religione lo avevo detto, e tutti mi dicevano: “Non è vero.”

Quando ho ricevuto il giornale in mano la prima cosa che ho fatto è stata mandarla e dire a tutti: “Guardate è vero!”[…]

L’ultima frase del giornale è “Viola” perché nel giornale mi chiamavo Viola, “Viola piangeva e chiamava la mamma”. […]

È stata una cosa che a me non mi ha toccata, perché io ringrazio Dio che mi è successo da piccola, però con mia madre non posso toccare l’argomento.

 

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