Grande Fratello: l’opinione di Anelante sulla quindicesima puntata

Redazione Ottobre 31, 2023

Grande Fratello: l’opinione di Anelante sulla quindicesima puntata

Ieri sera su Canale 5 è andata in onda la quindicesima puntata del Grande Fratello, il reality condotto da Alfonso Signorini con Cesara Buonamici nelle inedite vesti di opinionista.

A commentarla oggi per noi c’è Anelante, uno dei più apprezzati utenti del nostro sito. Eccovi la sua opinione:

Il televoto chiuso praticamente alle 21:21, quindi con nulla da taroccare tirandolo per le lunghe fino alle 2 di notte con segmenti ad hoc, era palese avvisaglia di poco pathos.

E difatti in rapida successione abbiamo avuto:

– il segmento sul riavvicinamento a Beatrice Luzzi di un Massimiliano Varrese truccato come la Ferruzzi (ovviamente depurato della parte in cui il paraguru parla del suo “piano” ai suoi degni compari);

– l’ennesimo agghiacciante siparietto del Ferribotte della Sila, che al pari di Anita Olivieri ogni volta che apre bocca sprofonda di qualche ulteriore miliardo di chilometri nel fondale del disagio, credendosi però un gran figo;

– il paraguru salvato per primo, ennesimo tentativo di Alfonso Signorini di accrescere in lui la convinzione di essere gradito al pubblico;

– il momento Grecia Colmenares & Son, ennesimo capitolo della saga “parenti che non vedono parenti da mesi/anni/lustri per problemi insormontabili che magicamente vengono risolti non appena il parente varca la soglia di un reality”.

Bastava questo, anche senza il prosieguo, per un prevedibile KO tecnico ed una puntata alquanto loffia.

Epperò quest’anno il Grande Fratello ha un fascino perverso, che MAI ha avuto. E non parlo di quel trash che ci spinge, a dispetto di qualunque logica ed amor proprio, a guardarlo.

Parlo del fatto che se quest’anno esistesse la categoria “Oscar al cast più pestamer*a di SEMPRE”, la statuetta verrebbe assegnata e poi ritirata perché MAI PIU’ si potranno raggiungere vette siffatte! Di gente surreale ce n’è sempre stata nei reality, ma così assurda non avrei mai creduto, che tanta vita n’avesse disfatta.

E’ un cast composto pressochè per intero da gente scollegata dalla realtà, da Tafazzi indefessi (e fessi), di analfabeti dei più elementari meccanismi dei reality che pure dovrebbero conoscere. Un cast che può essere plasticamente riassunto nell’immagine di Arnold Cardaropoli che dice “Alfonso, sono contento perché sto uscendo pian piano!”. E infatti la volta dopo era uscito dalla Casa.

Come si fa a non seguire spasmodicamente gente del genere? C’è la self proclamed trilaureata, heidinoidi la montanara finta tonta coi follouers, l’amica dei Ferragnez che parla come i baci alla cantonese, la Jane Fonda dei poveracci entrata per dare addosso a Bea, il Ferribotte della Sila che balla a comando e chiagne se lo nominano, la zia sosia di Groucho Marx (senza baffi e occhiali) che ha meno empatia per le donne di Mary de Philippi, il macellaro che non guarda la tv ma che pare il bignami del perfetto tronista, l’unico napoletano moscio che ha speso le ultime energie vitali correndo verso il pinnettu e ora bivacca sui divani facendo la comare… ma soprattutto LUI, il paraguru. L’uomo che – dall’alto di una palla svitata alla Carrà nel ’95 e di una slingu*ta dietro Povia nella serata dei duetti a Sanremo nel 2009 – discetta delle frustrazioni da carriera altrui.

Gente che dovrebbe essere avvezza a certe dinamiche da reality eppure usando la tattica suicida del “tutti contro uno/a” ha reso Beatrice praticamente la Nera Signora Sterminatrice e sta facendo altrettanto con Grecia. Gente che si percepisce come gli Intoccabili di Elliot Ness e invece viene considerata come un gruppo di bulletti sc*rreggioni, una caricatura delle antipatiche canaglie. Gente che come apre bocca si scava la fossa, in ciò aiutata dalle OSCENE immunità che li rendono se possibile ancora più odiosi. Gente che ANCORA manda Beatrice in nomination (con motivazioni anche risibili) condannando un altro del gruppetto all’estinzione. Gente che stasera, senza il solito “uno contro tutti”, è risultata praticamente INVISIBILE.

E niente, sono adorabili. E me li immagino, ad uno ad uno, andare a raggiungere la friggitrice di melanzane e l’uomo dal fiore in gola in studio, a tentare di strapparsi il microfono dalle mani all’una di notte facendo finta di salutare Ciro Petrone, nel tentativo disperato di strappare un’inquadratura.

A sto giro tocca ad uno fra Fiordaliso, Alex Schwazer e Giselda Torresan.

Considerazioni sparse:

– una prece per la Fagiana, condannata all’uscita già da lunedì scorso, a furor di popolo. E nel popolo, ahilei, eran compresi gli autori, che han chiuso il televoto prima ancora che Cesarona si sedesse, tanto han deciso di puntare su di lei. Fiorda e Varrese, che di carriere in salute se ne intendono, hanno preconizzato per lei una fulgida carriera nel mondo dello spettacolo. Non aggiungo altro.

Vittorio Menozzi è sicuramente un bravo ragazzo, ma per me è come un dispenser di nduja. Messo a tavola (vita reale) è anche piacevole, messo sul bidet (reality) risulta fuori posto e potenzialmente letale;

– tendenzialmente delle vicende di quelli di Temptation Island frega A MALAPENA a quelli di Temptation Island, a qualche parente (neanche tutti. La figlia di Varrese del resto docet…) e a Deianira e Venza che pagheranno la loro pensione diffondendo spifferi inerenti alle vicende dei suddetti. Eppure a ‘sto giro ho ADORATO il percul*mento sanguinoso e reiterato subito da Mirko Brunetti, che mi ha fatto persino digerire l’ennesima puntata di questa patetica manfrina costruita in vitro già prima del viaggio all’interno dei sentimenti;

– IMMANCABILE come ogni anno il tentativo di sfasciare una coppia preesistente all’inizio del reality spingendo qualcuno/a ad accoppiarsi all’interno della casa. A ‘sto giro tocca sorbirci la vicenda del Macellaro Paolo Masella e di Letizia Petris. I due (lei tronista in fieri, lui in perenne mood “l’abbacchio nun s’addestra”) sarebbero anche fatti l’uno per l’altra, televisivamente. Ma chi tira le fila della vicenda già l’altra settimana non aveva preventivato che un fidanzato potesse essere una persona dignitosa, che invece di scrivere una lettera piena di insulti o di big drama alla sua lei che pare in procinto di incapricciarsi di un altro in diretta tv, la tratta in modo gelido ma educato, dignitoso, non mollandola o costruendo il pretesto per futuri siparietti.

No, il ragazzo le dice “ne riparleremo, goditi il gioco!”, e mette nella mer*a tutta la baracca perché non le fornisce il pretesto per buttarsi serenamente sulla braciola! Non a caso è dall’ultima puntata che lei, aiutata dai vari compagni di merende, con dei carpiati degni di Greg Louganis tenta di trovare nelle parole del suo (ex?) fidanzato un pretesto per piangere a secco come Gemma Galgani. Invano. E la manfrina è continuata anche stasera, ahinoi, senza un filo logico e senza un costrutto, e non credo che terminerà presto;

Giampiero Mughini è l’intellettuale che ogni anno, ovviamente dietro gettone, ci fa la grazia di venire fra noi poveracci a spiegarci cosa è bene e cosa è male, a cadenze più o meno di mezz’ora. E’ anche il classico concorrente cui è permesso praticamente tutto. Però non riesco ad avercela con lui, non solo perché è juventino, ma soprattutto perché è costretto dal lauto gettone a parlar bene di gente che nella vita vera non toccherebbe nemmeno con un bastone nodoso, per procura;

– Con le sue scelte Cesara Buonamici si conferma la PEGGIORE opinionista di sempre. Perchè chi l’ha preceduta faceva le stesse cose (salvare gente che meriterebbe di uscire per direttissima) ma senza essere stata presentata come la grande speranza piersilviesca di un nuovo corso del reality. Per salvare Anita, Giuseppe Garibaldi e simili potevamo tenerci Sonia Bruganelli;

– sono 25 anni circa che bazzico il diritto, ma solo oggi ho scoperto grazie ad Alfonso che se di qualcosa non vi è prova materiale di alcun tipo, ma un qualunque citrullo dice che è accaduta, non si può dire né che sia accaduta, né che non lo sia. Alfonso

Beatrice ha UN SOLO modo di perdere questo Grande Fratello (salvo porcate tipo il van-gate che hanno cambiato in corsa l’esito della scorsa edizione): credere, anche solo minimamente, a Garibaldi e Varrese. Queen, non ci deluda!

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