Jovanotti è di nuovo in sella: “Ho temuto di morire per una brutta polmonite, ma ora sono qui…!”

Edicola Marzo 19, 2015

Jovanotti è di nuovo in sella: “Ho temuto di morire per una brutta polmonite, ma ora sono qui…!”

Il cantante Jovanotti ha sempre avuto una passione per le due ruote: ecco perché ha indossato una pettorina da motocross per la copertina del suo ultimo album, Lorenzo 2015 CC.E’ una corazza che non è simbolo di potenza, ma dichiara la mia grande vulnerabilità. Ho 48 anni e non ho un’idea su niente. Ho scritto le 30 canzoni contenute in meno di un anno, dopo essermi ammalato di una polmonite batterica per la quale ho temuto di morire. Non so se l’ho contratta a causa dei tanti aerei presi in Sud America o per lo stress accumulato. Quando i medici mi hanno rimesso in piedi, ho chiamato i miei collaboratori a Cortona e ho cominciato a pensare al nuovo disco. Torno sempre lì perché è bellissima, perché è casa. Anche se sono nato a Roma, tutta la mia famiglia viene da lì e anche la famiglia di mia moglie Francesca. Per noi è stata il luogo ideale dove metter su casa, visto che ormai con la tecnologia e internet la provincia non è più un luogo dove ci si sente isolati, anzi, si può lavorare, godendo di altri piaceri“. Quando si nota che ha usato una foto di sua figlia Teresa nella presentazione del disco e le ha dedicato la canzone Libera e gli si chiede se in futuro la coinvolgerà ancora, Lorenzo Cherubini (questo è il suo vero nome), risponde: “Non credo. Nonostante sia una grande ascoltatrice di musica, al momento ha interessi totalmente opposti ai miei: la foto che ho utilizzato come copertina, è stata lei a volerla mostrare. Si era appena tagliata i capelli e come ogni ragazzina era contenta e sicura di sé. Anche se ha 16 anni, per me sarà una bambina fino ai 70!“. In altri due pezzi, invece, Jova parla dell’emergenza degli immigrati in Italia: “Sono a favore dei salvataggi. Salvare vite non è uno spreco di soldi pubblici. Sono ancora più favorevole agli interventi internazionali a favore dei Paesi da cui queste persone provengono. E’ anche un problema dell’Europa, ma noi facciamo da “pontile”, quindi riguarda l’Italia più degli altri“. Quanto al numero di canzoni contenute nell’album, ben 30, confessa: “Il mio traguardo è sempre controllarmi e farne dieci. La verità è che ho scritto tanto e a me non piace tenere fermo un pezzo finito, tranne quando sento che non è ancora pronto. Stiamo vivendo nell’era di internet e si potrebbe fare un disco facendo uscire un singolo a settimana, come una sorta di flusso online delle emozioni. Nel tour estivo non ci saranno più di cinque o sei canzoni dall’ultimo album: negli stadi si va per sentire le canzoni che si conoscono. Ho un’agitazione che mi viene da dentro e non mi abbandona quando faccio qualcosa di nuovo. Sono un inquieto, ho la sindrome di chi deve dimostrare sempre qualcosa“. Infine, qualcosa sulla politica: “Sostengo ancora Matteo Renzi. L’ho sostenuto sapendo chi era, cosciente che aveva limiti e qualità. Ero convinto che rappresentasse la vera opportunità di cambiamento politico e credo sia ancora la più grande opportunità per l’Italia. Mi pare pretestuoso paragonarlo a Silvio Berlusconi: Renzi non è imprenditore, ma un politico puro. L’unico punto di contatto è la comunicazione, perché lui arriva dritto alle persone. Per il momento tengo il mio giudizio sospeso, però sono contento che lo scenario politico sia cambiato. Dobbiamo crederci e dobbiamo sperare“.

Fonte: Nuovo

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