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Luca Argentero: “Ho fatto 50 film, ma mi chiedono sempre del Grande Fratello. Il giudice ad Amici? Mi avevano sconsigliato di farlo ma…”
L’attore, che ha da poco festeggiato vent’anni di carriera, ha ricordato il suo “successo clamoroso”
Alessia S. 16/07/2025

Luca Argentero è sicuramente uno degli attori italiani più apprezzati al momento.
La notorietà arriva nel 2003, quando partecipa alla terza edizione del Grande Fratello, dopo di allora non si è più fermato.
Il suo cammino nel modo dello spettacolo infatti, è costellato di successi, film, fiction molto note e varie partecipazioni in TV.
In un’intervista a IL Giorno, ha parlato dei suoi vent’anni di carriera, ripercorrendone le varie tappe e festeggiando con gratitudine i suoi traguardi.
Nei prossimi mesi ci sarà la quarta stagione di Doc e partiranno due nuove serie tv, per Sky e per Netflix, nel frattempo l’attore si è dato anche alla scrittura ( nel 2023 è stato pubblicato il suo “Disdici tutti i miei impegni” edito da Mondadori) e all’imprenditoria.
Pare infatti che il poliedrico Argentero abbia avviato una start up con la sorella, la Sodamore, il cui obiettivo è proporre qualcosa di nuovo da bere in compagnia. Ma tutto rigorosamente analcolico.
Dall’Argentero di oggi a quello degli esordi insomma è passato parecchio tempo e acqua sotto i ponti, ma il GF non riesce proprio a scrollarselo di dosso:
Non ho quella etichetta eppure una domanda viene sempre fuori invece di parlare dei 50 film fatti. Da allora c’è stato davvero di tutto, i miei progetti vanno da un’altra parte e il Grande Fratello dell’epoca non ha molto a che vedere con la trasmissione che c’è oggi.
Dopo ben vent’anni di carriera comunque il bilancio è più che positivo:
Un successo clamoroso. Cinquanta film, una grazia inaspettata e incredibile. Per altro unendo continuità e qualità, perché non ho nemmeno avuto un momento di stanca o di buio, come è normale che succeda in una carriera d’attore. Niente. E anche il pubblico mi ha seguito con affetto nelle tante esperienze fatte: dal cinema alla tv, dalla radio al teatro. Cose diverse, tutte andate piuttosto bene, dove credo emerga la mia leggerezza, il fatto di giocare con questo mestiere. Questione di fortuna e di merito, che dopo vent’anni ho iniziato a riconoscermi.
Un successo guadagnato a colpi di entusiasmo e voglia di fare:
Entusiasmo galoppante. Il coraggio di non privarmi della possibilità di affrontare una nuova esperienza, una sfida. Perfino le avventure che mi sconsigliavano.
E a proposito di ciò che gli veniva sconsigliato:
Mi dicevano che per un attore presentare le Iene o fare il giudice da Amici erano scelte troppo pop. Oppure che non potevo pensare a un cinepanettone dopo aver lavorato per Özpetek o Placido. Invece ogni cosa ha contribuito a comporre una rotondità, almeno ai miei occhi. L’importante è che si affronti tutto con rispetto e voglia di imparare, senza pensare che ci siano progetti meno nobili.
L’incontro con Ferzan Özpetek quindi sicuramente fondamentale per lui all’inizio. L’attore però a proposito del suo momento più bello ha detto che in realtà è tutto un divenire di bei momenti:
Non riesco a dirtene uno. È un fluire, continuo a stupirmi delle cose, non mi viene l’immagine di un tempo fermo.
E per quanto riguarda i sogni nel cassettto, ha ancora velleità di scrittore:
Mi piacerebbe scrivere la sceneggiatura di un film.
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