Uomini e Donne

Uomini e Donne, Chiara Rabbi si sfoga sui social: “Ecco perché nemmeno in punto di m0rte mi riavvicinerò alla mia famiglia”

L'ex corteggiatrice è tornata a parlare della sua difficile situazione familiare rispondendo a chi le diceva che "il perdono bisogna darlo a tutti"

Chia 16/06/2025

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L’ex corteggiatrice Chiara Rabbi è tornata a parlare sui social della sua difficile situazione familiare.

L’influencer, che dopo la fine della storia con l’ex tronista di Uomini e Donne Davide Donadei da qualche mese ha ritrovato il sorriso accanto al calciatore Angelo Foresta, alcune settimane fa ospite del podcast Sotto la pelle si era lasciata andare ad amare confessioni sul suo passato, svelando come suo padre fosse stato per lei l’unico punto di riferimento e non risparmiando un duro giudizio nei confronti della madre, con cui non ha mai avuto un vero rapporto mamma-figlia.

Mio padre è vittima di violenza psicologica subita da parte di mia madre. Penso di avere avuto una bella infanzia grazie a mio padre. I miei ricordi sono sempre e solo legati a mio padre. Io non ho questo legame mamme-famiglia, io mi ricordo la mia bisnonna, sempre da parte di mio padre. Nonostante la mancanza di una figura femminile, che poi in realtà c’è sempre stata mia nonna paterna, noi abbiamo sdoganato quello che la società ti impone: posso dire che non è così la famiglia deve avere una madre e un padre, sono cresciuta con mio padre, avrei preferito forse un’altra figura maschile. A volte la presenza tossica fa peggio, meglio l’assenza.

Io ho vissuto tutte queste tarantelle familiari, quindi ti posso dire che la legge ti tutela principalmente se sei donna ma non va a tutelare l’uomo quando deve essere tutelato. I miei si sposano molto giovani, io nasco che mio papà aveva 23 anni e mia mamma 22, e si conoscevano da poco. Mia madre non è una persona molto stabile. Papà aspetta i miei 12/13 anni, papà se ne va io decido di andare con mio padre. Lei non ha mai voluto essere una madre, lei era la ‘moglie di’ e noi eravamo giocattoli.

 

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Sui social alcuni follower hanno trovato le parole di Chiara fin troppo lapidarie nei confronti della mamma, arrivando a scriverle che “il perdono bisogna darlo a tutti“. Un commento con cui l’ex corteggiatrice non si è trovata affatto d’accordo, tanto da riprenderlo nelle sue storie cogliendo l’occasione per fare alcune precisazioni, se possibile ancora più dure.

La Rabbi, infatti, ha svelato che “nemmeno in punto di m0rte” troverebbe giusto riavvicinarsi a persone con cui sente di condividere unicamente lo stesso sangue, e ha spiegato senza mezzi termini il perché:

Forse non vi è chiaro un punto. Nella vostra testa è normale – quasi obbligatorio – voler bene a chi condivide il tuo stesso sangue. Madre, padre, fratello, zio… Come se il legame biologico fosse garanzia d’amore. Ma è proprio li che nasce l’equivoco perché io non ho rancore, non sono arrabbiata e non sto covando nulla. lo sto bene, sono in equilibrio, sono oltre. E in questo “oltre” non c’è né odio né amore.

Se domani uno di loro venisse a mancare, ne sarei dispiaciuta, ma come lo sarei per qualsiasi essere umano. Nulla di più, nulla di meno. Perché non fanno parte della mia vita, anche se abbiamo condiviso lo stesso sangue. E no, non c’è nulla da risolvere, il nodo che pensate sia li, io l’ho già sciolto.

E sapete che c’era dentro? La libertà. La libertà di non dover fingere affetto. La libertà di non dovermi sentire in colpa. La libertà di scegliere chi è famiglia e chi no.

E no, nemmeno in punto di m0rte sarebbe giusto riavvicinarmi. Non lo farei per ripulire la loro coscienza, né per assecondare il buon senso di una società che vive le relazioni in modo diverso da come le ho vissute io. Perché io, in quel momento, starei peggio ad andare. A fingere. A mettermi da parte. A seguire “il giusto comune” solo per poter dire di aver fatto la cosa giusta secondo gli altri.

E invece rimanere a casa, lucida, serena, magari brindando alla mia vita, alla mia coerenza, al mio rispetto per me stessa… quella sì, sarebbe la mia pace. Non ho bisogno di voler bene a qualcuno solo perché “si dovrebbe”. Non è mancanza di cuore. È lucidità.

E a chi mi dice che ho dei conti in sospeso… Rispondo così: no, io ho chiuso il conto. E proprio per questo vivo leggera.

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