Uomini e Donne, Valentina Pivati racconta il parto e svela come ha reagito il suo compagno: “Lui ha guardato tutto e mi ha detto che…”

L’ex corteggiatrice, già mamma di Alycia, qualche giorno fa ha dato alla luce la piccola Camila

Giusy Luglio 16, 2023

È diventata mamma di una bella bimba Valentina Pivati, storica ex corteggiatrice di Uomini e Donne, il fortunato dating show di Maria De Filippi.

L’ex volto del programma di Canale 5, legata da diversi anni ad Andrea Concato,  ha dato alla luce lo scorso 12 luglio Camila, due anni dopo la nascita di Alycia, la primogenita.

Nelle scorse ore la Pivati, attraverso alcune storie sul suo profilo Instagram, ha risposto ad alcune domande dei suoi follower curiosi di sapere com’è andato il parto.

Il racconto della mamma bis:

Giovedì 13 mi avrebbero ricoverata per iniziare l’induzione, perché con il diabete gestazionale mi volevano comunque mi volevano far partorire prima. era già stato tutto programmato. Faccio il controllo, ero già bella morbida, avevo l’utero bello morbido e in più mi mancava un centimetro per appiattirsi ed ero già dilatata di un centimetro. Lei (la ginecologa, ndr) mi dice: “facciamo così, visto che la situazione è già positiva, invece di aspettare, giovedì facciamo lo scollamento della membrana. Così cerchiamo di far partire le contrazioni in maniera naturale così non arriviamo a indurlo”.

La sera del sabato iniziano le contrazioni ogni 5 minuti ma non forti. Sentivo la pancia contratta ma non contrazioni dolorose, da parto insomma. La domenica mattina visto che comunque erano ogni  minuti vado in ospedale per capire come era la situazione.

La situazione era ancora un centimetro di collo di utero ed ero già dilatata di tre. Però mi rimandano a casa perché il collo si doveva appiattire e le contrazioni dovevano essere più dolorose, più ravvicinate. Torno a casa e con la grande gioia di Andrea mi viene la brillante idea di finire del tutto il trasloco. Dico se partorisco da un momento all’altro io voglio avere già tutto nell’altra casa. Quindi quando siamo tornati a casa abbiamo lasciato Alycia ai nonni e sostanzialmente fino alle 20 ci siamo finiti tutto il trasloco. Io serena perché avevo già tutto in ordine come dicevo io.

Quindi mi faccio una bella doccia calda, andiamo a letto e quella notte lì praticamente iniziano le contrazioni un po’ più forti, ma lontane. Quindi io non ho dormito sabato notte, la domenica notte dopo il trasloco. Il lunedì mattina mi ripresento in ospedale per vedere se ero dilatata ancora. Vado, collo dell’utero quasi del tutto appiattito, mancavano 5 millimetri, ed ero dilatata 4.

Mi ricoverano perché sperano in un travaglio spontaneo. A quel punto vengo ricoverata. Durante la giornata ho queste contrazioni abbastanza fortine, non ravvicinate, quindi travaglio non partito. La sera mi faccio una bella doccia calda in ospedale. Con un’ora di doccino sulla pancia perché dicono che faccia tantissimo. O ti allevia i dolori o ti fa partire il travaglio.

Vado a letto, Andrea in tutto ciò sta con me. Il papà può stare 24 ore su 24, può anche dormire in ospedale. Ci siamo messi sul lettino e non avendo il telefono vicino, mi continuavo a svegliare. Capivo che non stavo riposando ma non sapevo ogni quanto mi stessero arrivando le contrazioni.

Prendo il telefono, le monitoro, all’inizio erano ogni 4 minuti, poi diventano ogni due minuti e mezzo. Quindi vado a camminare in corridoio e me le gestisco. Alle 3/3 e mezza decido di svegliare Andrea e di dirgli “amore le contrazioni sono ogni due minuti e mezzo”. Lui ovviamente inc***ato nero. Mi dice “perché non mi hai chiamato prima, il travaglio lo dovremmo fare insieme”. Ma io lo volevo far riposare il più possibile, perché io erano già giorni che non dormivo.

Mi fanno il monitoraggio, il controllo, la visita eccetera, ed ero dilatata più di 6 cm e il collo appiattito. Quindi inizia il travaglio. Mi faccio fare l’epidurale alle 4 di notte giusto per dormire un paio di ore, per riposarmi. Era da sabato che non dormivo e iniziavo a vedere tutto nero. Mi sono rilassata un po’.

Mi sono gestita con il pallone, mi sono seduta con la palla e se si gestiscono così si gestiscono bene. Ho sempre continuato a respirare, non ho mai perso la calma. Alle 10 mi spaccano il sacco e le contrazioni finiscono. Vado in sala parto sentivo le spinte. Mi danno l’ossitocina per aiutarmi a sentire le contrazioni.

Dopo un’ora e 45 minuti circa sono riuscita a fare il parto naturale che era quello che io e Andrea desideravano tanto. Dopo aver fatto il cesareo (con Alycia, ndr) non ci credevamo nemmeno noi. Ce l’ho fatta! Con il cesareo la ripresa è pesante, non mi sono trovata bene, esperienza tosta.  Essendo ravvicinati era un po’ pericoloso.

Due ore dopo il parto ero già in piedi senza problemi e sono stra contenta. Andrea era super emozionato perché con Alicya avevo partorito con il covid, cesareo e lui non aveva assistito al parto. Questa era per lui la prima volta insieme ed è stato veramente emozionante, bello. Lui ha guardato ovviamente tutto. Io non so come abbia fatto ma ha detto che lo rifarebbe in altre cento vite. L’esperienza più bella della sua vita.

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