WIDG, la tv che vorrei: Isa version

Isa Marzo 2, 2012

WIDG, la tv che vorrei: Isa version

Una settimana di confronto e di riflessioni sul tema della qualità televisiva: questa è -in sintesi- l’essenza di WIDG – La tv che vorrei, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra i più conosciuti siti, blog e forum a tema televisivo.

Dal 27 febbraio al 4 marzo sarà infatti il web ad esprimere il proprio gradimento sulla tv, a dire ciò che piace e ciò che invece convince meno: lo faranno i blogger pubblicando contenuti a tema, e lo potrete fare anche voi lettori tramite la pagina Facebook ufficiale del Web Indice di Gradimento, oppure l’hashtag #WIDG su Twitter.

Potevano Isa e Chia tirarsi indietro di fronte a questa nuova missione? Certo che no :doc

La domanda a cui ci accingiamo a rispondere, e che rigiriamo anche a voi, è semplice: qual è la tv che vorreste? :fischia

WIDG

Domanda difficile,eh? :ghigno    La Tv che vorrei, si fa presto a dirlo! Allora partiamo da un punto base: i like trash.   :ola  Si,il trash mi piace, mi rilassa ed è proprio una cura per il mio cervello provato da tante ore di studio,lavoro e responsabilità varie. Lo so che farebbe tanto radical chic dire che vorrei una tv tutta Fazio e Saviano ma la verità è che a me le liti tra Tina Cipollari e Rosy del pubblico di Uomini e donne fanno morire dal ridere e che proprio mi rilassa piazzarmi davanti all’Isola dei famosi per vedere se dopo Antonella Elia qualcun altro tirerà i capelli ad Aida Yespica. Il trash non è il male, i reality non sono il male. Ciò che è sbagliato è il modo di impostare il tutto.   :emo50

Il Grande Fratello era un interessante esperimento sociologico prima di diventare un’agenzia di collocamento per aspiranti starlette ed aspiranti velini con tanto di teatrini montati ad arte e meccanismi vari che lo rendono poco credibile anche agli occhi del telespettatore meno sveglio.  Anche Amici di Maria De Filippi è una trasmissione interessante che ha promosso talenti che si sono imposti nel palcoscenico musicale italiano ed in quello della danza, il problema sta sempre nel modo di confezionare il prodotto rendendolo di anno in anno sempre pù artefatto e meno credibile nel tentativo  di renderlo più interessante. Il problema è tutto lì.

Ah,come mi piacerebbe rivedere una edizione del Grande Fratello vera come fu vera la prima. Ah,come mi piacerebbe rivedere una puntata di Saranno Famosi prima che diventasse AmicidiMariaDeFilippiedituttelecasediscografichedelpianeta. Persino Uomini e donne avrebbe maggiore credibilità se i tronisti non venissero pescati a caso dalle agenzie di spettacolo e se ci fossero meno influenze esterne  di redattori&co che per creare scoop e colpi di scena ci propinano scene che in confronto le mille resurrezioni di Ettore Ferri in CentoVetrine sono più credibili. :emo13

Insomma nella Tv che vorrei il trash ci sarebbe. Ma sarebbe un trash spontaneo e non un trash indotto,preconfezionato e farlocco. Perché la gente a casa la differenza la nota e se si fa prendere in giro è perché sceglie consapevolmente di farlo. Molti si sono scocciati ed i dati auditel, sulla cui attendibilità ci sarebbe poi da discutere, lo provano in maniera indiscutibile. :emo50

Oltre un po’ di SANO trash cosa vorrei…mmmm vediamo,vediamo… ecco,per dirla alla Cetto La Qualunque io vorrei ‘più per tutti’! Chi lo dice che il varietà non funziona? Il varietà funziona eccome, il problema è che allo stato attuale mancano persone capaci di mandarlo avanti un varietà. Fiorello è uno dei pochi,se non l’unico. Ed è ovvio che finchè non si rischierà cercando di promuovere nuovi conduttori l’alternativa ad un Fiorello resterà un Gianni Morandi che ha 727 anni in cui ha già cantato,suonato,condotto e gli manca solo di presentarsi nella categoria ballo. :emo57  Volti nuovi,comicità nuove,chissà quanti potenziali Fiorello ci sono in giro per l’Italia e nessuno li conosce perché nessuno punta su di loro. :emo50

Nella Tv che vorrei non mancherebbe affatto lo spazio anche per dei contenitori dedicati all’informazione ed al dibattito socio-politico. Il problema è che purtroppo non si riesce a separare gli ambiti. Se in linea generale va il trash ed il pettegolezzo allora questi elementi vanno ricercati sempre,anche in ambiti in cui,invece,ci si aspetterebbero riflessioni serie e costruttive. E così va a finire che i principali programmi di informazione si soffermano a parlarci del perizoma di Ruby piuttosto che della legge finanziaria, che tutti sappiamo i particolari piccanti della notte di fuoco tra il comandante Schettino e la moldava ma non sappiamo ancora spiegarci bene quali saranno le conseguenze pratiche del disastro della Costa Concordia, che un indagato in un processo per l’omicidio di una ragazzina come Sarah Scazzi finisca per essere preda di giornalisti famelici che lo sbattono in tv a rendersi ridicolo e a ridicolizzare di conseguenza un processo serio,grave e delicato.

Ci vorrebbe buon senso, ci vorrebbe buon gusto, ci sarebbe da capire che ci sono ambiti ed ambiti,trasmissioni e trasmissioni,contesti e contesti . Il pubblico non vuole sempre il colpo di scena, non vuole sempre il momento da ‘picco di ascolti’. Il pubblico ama anche la chiarezza,la semplicità e la comunicazione senza filtri , specie quando si affrontano temi più seri e complessi rispetto alle protesi al seno di Cristina Del Basso. L’indiscutibile successo di programmi come ‘Vieni via con me’ ,programma di confronto politico senza fronzoli,senza risse e senza siparietti orchestrati ad hoc è un segnale chiaro e netto da parte del pubblico.

Chi di dovere proverà a capire?

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