Amici 20: l’opinione di Chia sulla finale

Chia Maggio 16, 2021

Amici 20: l’opinione di Chia sulla finale

Siamo tutti d’accordo che quella andata in onda ieri sera alle 21.40 su Canale 5 è stata OGGETTIVAMENTE la finale di Amici di Maria De Filippi peggiore della storia, vero?

Una finale che avrebbe potuto (e dovuto) essere la ciliegina sulla torta dell’edizione più bella di sempre, grazie alle performance dei cinque finalisti e all’hype incredibile con cui il pubblico la stava aspettando manco fosse l’ultima serata di Sanremo, ma che si è presto trasformata in uno spettacolo raffazzonato che sarebbe stato un epilogo indegno anche per le edizioni più anonime, quelle di cui il giorno dopo a stento ti ricordavi il nome del vincitore, figuriamoci per un’annata indimenticabile come questa.

Amici 20: l’opinione di Chia sulla finale

Tutto troppo veloce, tutto troppo buttato lì, tutto troppo no sense. Alle 22.30 il televoto del circuito canto era già stato chiuso, e alle 22.50 pure quello del circuito ballo. Senza che nessun telespettatore – mentre cercava (inutilmente) di votare dall’app, che stranamente crasha sempre nei momenti meno opportuni – avesse capito cosa stesse realmente succedendo, nel frattempo.

Perché Maria De Filippi era troppo impegnata a far ballare ad Arisa e Rudy Zerbi il Tuca tuca per spiegarcelo come si doveva.

Amici 20: l’opinione di Chia sulla finale

No, via, dico seriamente. Ma che senso ha avuto fare arrivare in finale cinque allievi se a tre di loro è stato dedicato meno spazio che al monologo ruffiano di Pio e Amedeo (di cui nessuno sentiva minimamente la necessità, per altro)? Eccheccacchio dai, anche all’indecenza ci dovrebbe essere un limite, eh. Io la butto lì, ma anziché perdere tempo tra coppe che scendono, coppe che risalgono e siparietti che fanno ridere giusto la padrona di casa, non sarebbe stato decisamente meglio gustarci qualche performance in più di ‘sti ragazzi?

Ed invece per Aka7Even, Alessandro Cavallo e Deddy giusto un paio di esibizioni a testa e poi “Ciao, ci vediamo dopo“. Per farvi assistere alla consegna dei premi agli altri due, tra l’altro, che manco mezzo riconoscimento in tre si sono conquistati, alla fine. Ma che carognata è stata? Roba che a ‘sto punto conveniva uscire in semifinale, che almeno due paroline d’elogio da parte della conduttrice te le sentivi dire, anziché essere liquidati ieri sera dopo tre brani in croce, che manco i figli della serva tanta miseria.

Amici 20: l’opinione di Chia sulla finale

Biecamente perculati fino alla fine, proprio. E non se lo meritavano PER UN CAZZO. Non se lo meritava Deddy, tra tutti quello che forse ha lavorato di più in questi mesi per provare a scrollarsi di dosso quell’aria da Ultimo con cui è stato etichettato sin dal suo arrivo nella scuola. Non se lo meritava Alessandro, un ballerino incredibilmente versatile fin troppo a lungo relegato da una folle Lorella Cuccarini a mero tappabuchi di Rosa Di Grazia e Martina Miliddi, ma che dopo la loro eliminazione è riuscito a mostrare ampiamente tutto ciò di cui è realmente capace.

E non se lo meritava sicuramente Aka, il protagonista del migliore glow up di tutta l’edizione. Che senza di lui non sarebbe stata la stessa. E’ entrato cantando “Hai la faccia gialla tipo Yellow” e pendendo dalle labbra della fidanzatina conosciuta nel talent, è uscito sfornando bombe emotive come Mi manchi o tormentoni estivi come Loca con una consapevolezza e un’autostima che prima se le sognava. Nel mezzo, interi daytime costruiti sui suoi imperdibili drama. Che chi dimentica quel “Raffaele deve proprio mantenere il distanziamento no sociale, di più. Distanziamento globale” è complice. Indiscutibilmente l’EROE VERO di Amici 20, e non si accettano obiezioni.

Il fatto che per tutto il resto della serata sui social ci fosse più interesse nel cercare di capire che caspita di fine avessero fatto quei tre desaparecidos che nel seguire le ultime performance dimostra ampiamente l’inspiegabile macello che sono riusciti a portare a casa Queen Mary & Co, comunque. Era estremamente difficile, per non dire quasi impossibile, riuscire a rovinare il ricordo di un’edizione pazzesca all’ultima puntata, eppure ce l’hanno fatta. Solo il finale cringe di Dexter dopo 8 stagioni mi aveva lasciato un simile amaro in bocca, e ho detto tutto.

Dove sono finite le finali quelle belle, dove ai ragazzi veniva dato lo spazio che meritavano (e che si erano faticosamente conquistati sopravvivendo a sei mesi di sfide, eliminazioni e televoti vari) per battersi l’uno contro l’altro a suon di esibizioni memorabili, e – performance dopo performance – si arrivava a decretare il vincitore? E quand’è che han lasciato il posto a ‘ste tre ore totalmente prive di logica e senso?

Che il podio se lo sarebbero giocati Sangiovanni e Giulia Stabile era discretamente prevedibile, diciamo. E lo era non perché ci sia dietro chissà quale GomBloDDo, come tanti vanno gridando sul Twitter, ma perché questi due ragazzi piacciono, e piacciono parecchio. I numeri mostruosi che hanno totalizzato sui social e sulle piattaforme di streaming in questi mesi lo dimostrano, del resto. E che con 1mln di follower a testa sarebbero andati forte al televoto ce lo potevamo pure aspettare, ecco.

Quello che mi spiace un sacco è leggere commenti così duri nei loro confronti, in giro. Perché alla fine sono due ragazzi giovanissimi che fanno semplicemente quello che amano fare, ed hanno sempre cercato di farlo al meglio. Incredibilmente sensibile e dal linguaggio semplice ma super comunicativo lui. Pura, leggera e meravigliosamente coinvolgente lei.

Ed è un peccato che venga fatto pagare a loro – e non alla DeFy (che effettivamente si impegna sempre molto poco a nascondere le sue vistose simpatie, citofonare a Gaia Gozzi per la conferma) e compagnia bella (Ciao Stash, stavo proprio parlando di te!) – lo scotto delle evidenti disparità di trattamento che abbiamo visto da novembre a questa parte, specie al serale.

Quando dico che “oggettivamente” è stata la finale peggiore della storia è perché, a prescindere da simpatie ed antipatie, dalle accuse di favoritismi o raccomandazioni varie e da quelli che “lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo” (cit)… onestamente dopo sei mesi ci meritavano tutt’altro spettacolo. E soprattutto se lo meritavano questi ragazzi, perché se Amici 20 ha avuto un successo incredibile è SOLO MERITO LORO.

C’è stato proprio tutto, in quest’edizione: performance clamorose, un botto di risate, momenti più che iconici che rimarranno sicuramente nella storia del programma, triangoli amorosi e gelosie che manco ai tempi d’oro di Uomini e Donne, degli inediti pazzeschi che una volta che inizi a canticchiarli è la fine e non c’è verso di farli uscire dalla testa. E soprattutto una classe formata da – tocca essere onesti – qualche pippa incredibile, è vero, ma anche da un sacco (ma proprio un sacco) di talenti.

E mi riferisco non solo i cinque finalisti, ma anche a Tancredi e Serena Marchese (che si sarebbero meritati la finale tanto quanto i loro compagni). Senza dimenticare Samuele Barbetta, Tommaso Stanzani o Leonardo Lamacchia, eliminati fin troppo presto dal serale. Tutti dei ragazzi SPLENDIDI che in quella scuola sono cresciuti moltissimo, sia artisticamente che umanamente. E sono certa che fuori da lì sapranno ritagliarsi il loro spazio nel mondo, ottenendo il successo che meritano.

Messi a dura prova, spremuti come limoni, infilati nel bel mezzo di beghe tra professori che li obbligavano a cimentarsi in assurdi guanti di sfida pur di avere la meglio sul coach avversario. Ma ‘sti ragazzi hanno tenuto botta in modo egregio, con umiltà, tenacia e consapevolezza dei propri limiti (quasi tutti, almeno… ciao Rosa, ciao Martina!). E vederli gioire quasi più per i traguardi altrui che per i propri, cantando a squarciagola gli inediti dei compagni e brindando ai loro dischi d’oro e di platino con un entusiasmo che manco i fan, è stato davvero meraviglioso.

E quella casetta è stata il vero segreto di questa edizione, ne sono certa. Se nelle precedenti annate i daytime ci mostravano giusto le prove degli allievi ed al massimo qualche scazzo in sala relax, lasciando che ai (pochi) gossip e/o drama che nascevano nel residence accennasse Maria nella puntata del sabato (se le girava, ovviamente), quest’anno le riprese 24/7 sono state la svolta. Il talent è andato a mischiarsi ufficialmente col reality, mostrandoci non solo il lato artistico ma anche quello umano di questi ragazzi, fatto di confronti, sbotti, momenti di crisi e abbracci salvifici. E soprattutto regalandoci momenti di trash così epici che sarà dura, per gli allievi di Amici 21, reggere il confronto.

E dopo averli seguiti per sei mesi daytime dopo daytime sarà strano, da domani, accendere su Canale 5 alle 16.10 o su Italia 1 alle 19 (paio Rosolino, mo) e non trovarsi più davanti Giulia che chiacchiera con tutti i cameraman e le signore delle pulizie chiedendo loro “mi hai salutato tua figlia?“, Deddy che discute con Rudy per le assegnazioni, Alessandro che ci mette sei ore e mezza a cambiarsi d’abito, Sangiovanni che urla “Lessssgo” random e soprattutto Aka7Even che mescola il sugo mentre sbrocca perché Anna Pettinelli gli ha fatto cantare Yellow persino in finale.

E mo chi se la scorda, un’edizione così.

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