Amici 24, Alessia ha un crollo per la classifica, la maestra Celentano: “Ti pare il caso di fare una scenata del genere?”
Intanto la maestra Pettinelli restituisce la maglia a Trigno e…
Giusy Gennaio 20, 2025

Post puntata infuocato per Alessia Pecchia quello di ieri pomeriggio negli studi di Amici di Maria De Filippi.
La ballerina di latino americano, quinta in classifica, ha avuto un crollo emotivo per via della bassa posizione. Alcune frasi, piuttosto forti, non sono poi passate inosservate ad Alessandra Celentano, sua insegnante.
Lo sfogo di Alessia:
Se sono brava? Eh lo so è solo questo che mi porta avanti, il fatto che io sono sicura. Cioè mi dà fastidio che sempre questa roba ‘tanto Alessia è forte, Alessia è forte’ mi rode il c*lo anche a me. Anche io vorrei salire in classifica non settimane sempre in basso. Cioè mi impegno come si impegnano gli altri. Ho vinto due Mondiali? Magari sono nel posto sbagliato allora. Semplicemente. Dovevo continuare a fare quello che facevo prima e basta.
Successivamente, fra le lacrime ha aggiunto:
Io la vivo in maniera un po’ diversa questa situazione che vado sempre un po’ male nella classifica allora mi chiedo se sto nel posto giusto. Manco sempre ultimi così, ma poi io ma perché? Da prima di Natale che mi va male. Non dico manco di vincere però nella top 3! Tutti hanno vinto tranne me! Mi rode il c*lo! Sì mi rode il c*lo perché c’è sempre questa idea di me super forte che non mi demoralizzo mai. Il cavolo però. Piacerebbe anche a me fare bene, che il mio lavoro venisse apprezzato. Dubito della mia presenza qua perché mi dico ‘forse sono io che sto sbagliando qualcosa’. Magari non vado bene per questo contesto.
Nel daytime andato in onda poco fa, la sua insegnante l’ha convocata in privata sede.
La ramanzina della Celentano alla sua allieva:
Ti ho sentito dire delle cose che non mi sono piaciute per niente. Cosa piangi? Io sono un’insegnante di latino? No. Eppure ti ho scelta perché mi piaci tanto. Ma secondo te io non capisco niente e ti tengo qua in un posti sbagliato? Capisco che tu hai vinto due Mondiali, che probabilmente sei anche un po’ viziata, però lì gareggi con delle ragazze che fanno il tuo stesso stile. Qui lo sai molto bene che è diverso. Vengono ragazze che fanno stili diversi, vengono giudici che fanno stili diversi. Ma ti pare il caso di fare una scenata del genere perché sei bassa in classifica? Invece di essere contenti di stare in questo posto vi lamentate sempre.
Intanto Anna Pettinelli ha restituito la maglia a Trigno.
Le parole dell’insegnante di Canto:
Senti io non sono qua a farti i pistolotti oppure reprimende, o a spiegarti che cosa è stare qua. Vorrei saperlo da te dopo una settimana in cui non hai fatto nulla. Tornando alla originale condizione di quando non eri qua. Cosa hai capito Pietro? Tu sei così? Sei anche così? Tu quella rabbia la devi incanalare, Pietro. Spero che la lezione tu l’abbia imparata per te. Poi purtroppo devi dare conto a me… Non è una punizione ma un provvedimento disciplinare fra l’altro non è il primo.
Trigno ha provato a spiegarsi:
Mi rendo conto che le mie azioni, le mie reazioni soprattutto sono totalmente sbagliate. C’è tanto di me che vedo che non va. Sì sono anche così. Una parte di me che cerco di combattere ogni giorno e non sempre ce la faccio. È una cosa che mi porto dietro da un po’. Non ero così. So dove sbaglio, non so la mia rabbia, il mio nervoso da dove nasce. Non trovo l’origine di questo nervosismo anche perché penso di essere un ragazzo fortunato. La vita mi ha dato tanto in generale.
Non so bene da dove parta questo nervosismo, questa rabbia che ho. È forse un motore che mi ha spinto poi a buttare tanto di quel nervosismo, di quella rabbia nella musica. Sono deluso e dispiaciuto per te, per i miei compagni, ma soprattutto per me stesso perché questa settimana in cui non ho fatto niente mi sono reso conto quanto mi mancasse venire qua in saletta a cantare e ho avuto modo di scrivere al pianoforte però ovviamente non basta. A 23 anni le punizioni da un po’ che non le prendo fuori.
A quel punto la Pettinelli gli ha ridato la fatidica maglietta:
Facciamo un patto io e te: tu non tradisci te stesso, non tradisci me e io ti ridò la maglia. Parola di uomo?
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