Oscar 2021, trionfa Nomadland. Tutti i vincitori e i look del red carpet

Laura Pausini non vince ma regala un’emozionante performance sulle note di ‘Io sì’

Linda Aprile 26, 2021

Oscar 2021, trionfa Nomadland. Tutti i vincitori e i look del red carpet

La 93esima edizione degli Oscar è stata brillantemente celebrata nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, a causa della pandemia in corso da Covid-19. Per gli affezionati della settima arte, la serata di ieri sera ha significato un trionfo indiscusso.

A vincere è stato Nomadland, il film basato sull’omonimo racconto d’inchiesta di Jessica Bruder. Ma a spiccare non è stato solo il film. Emblematica è stata la vittoria di Chloé Zhao. La regista di Nomadland, è la prima donna di origine asiatica ad avere vinto l’Oscar alla regia e la seconda in assoluto, dopo Kathryn Bigelow nel 2010. La regista cinese era la grande favorita così come lo era l’ attrice, colonna portante del film, Frances McDormand. Per la categoria migliore attrice protagonista ha infatti festeggiato la statuetta con un ululato in ricordo dello scomparso MikeWolfSnyder, addetto al mixaggio nel film che racconta la vita dei nomadi americani. Poche parole ma significative quelle della Mcdormand:

Questo film va visto su uno schermo più grande possibile. Andate al cinema, spalla a spalla, nel buio, e guardate tutti questi film.

In una stagione dove i cinema sono stati in gran parte chiusi a causa della pandemia a farla da padroni sono stati i servizi di streaming, primo fra tutti Netflix. La piattaforma ha vinto sette Oscar, stabilendo un recordo assoluto.

Secondo pronostici sono andati anche i premi alle categorie riservate ai migliori attori non protagonisti. Daniel Kaluuya, di Judas and the black Messiah, ha prevalso su Sasha Baron Cohen. Cohen oltre a Borat ha interpretato uno dei manifestanti e attivisti messi sotto processo nella storia raccontata ne Il processo ai Chicago 7. Mentre l’attrice Yuh-Jung Youn, già iconica protagonista di Minari, storia di una famiglia coreana che si trasferisce in America, ha prevalso su Olivia Colman con la sua performance in The Father.

Anche quest’anno il premio per il miglior film d’animazione è andato alla Pixar con Soul, un film sul jazz e sul senso della vita. Il premio per il migliore documentario è andato a My Octopus Teacher, toccante storia dell’amicizia tra un uomo e un polpo.

La notte degli Oscar quindi ha in parte rispettato i pronostici, ma dall’altra ha regalato qualche sorpresa. Parliamo della vittoria di Anthony Hopkins nella categoria riservata al migliore attore. Il premio sembrava destinato postumo a Chadwick Boseman, morto prematuramente per un tumore, e che aveva interpretato Ma Rainey’s Black Bottom.

Sorprese amare invece per l’Italia. La sorte ha accomunato Massimo Cantini Parrini, in corsa per i costumi di Pinocchio e Dalia Colli, Mark Coulier e Francesco Pegoretti che del Pinocchio di Matteo Garrone hanno curato il trucco e le acconciature. Entrambi superati da Ma Rainey’s Black Bottom. Stessa sorte per Laura Pausini, nominata per la canzone Io Sì (seen) cantata nel film La vita davanti a Sé, diretto da Edoardo Ponti e interpretato da Sofia Loren. La Pausini che aveva trionfato con lo stesso brano ai Golden Globe, ha dovuto lasciare la statuetta a Fight for you, cantata da H.E.R, brano portante di Judas and the black messiah.

Cinque location diverse per uno show che ha visto tutti i partecipanti reduci da una quarantena preventiva e da tamponi. Una cerimonia voluta da Steven Soderbergh. L’organizzatore ha cercato di trasformarla in un film, lasciando spazio ai discorsi dei premiati, alle loro emozioni, al loro amore per il cinema. A presentare i vari premi sono stati tutti vincitori del passato, da Brad Pitt a Viola Davis, a Reese Witherspoon. Tutti hanno raccontato il loro colpo di fulmine per il cinema.

Un trionfo anche per la cultura e la storia a 360 gradi, come ha riportato Il Secolo XIX:

Non sono mancati i riferimenti alle violenze della polizia nei confronti degli afroamericani. Della necessità di essere inclusivi a prescindere da colore, sesso, credo religioso. I ringraziamenti per le persone che lottano in prima fila contro il Covid. Ma per qualche ora ha vinto il cinema, in uno show non certo scoppiettante, che ha riportato Hollywood ai tempi d’oro. Alle prime edizioni degli Oscar, così come suggeriva la cornice Art Decò della Union Station, sede centrale della cerimonia. Uno spettacolo che ha avuto il merito di non fare sentire la distanza tra i luoghi, di apparire fluido, organico.

Adattato alle esigenze odierne ma con una narrativa classica, emozionale, familiare anche se innovativa. E senza rinunciare alle tradizioni, come quella del memoriale per i membri dell’Academy recentemente scomparsi. Una lunghissima lista di artisti, tra cui spiccava il nome di Ennio Morricone. Morricone che ha amato il cinema esattamente come i protagonisti di oggi e che come loro dal cinema è stato amato.

Di seguito una gallery con tutti i look della serata:

E voi avete seguito la cerimonia degli Oscar 2021?

COMMENTI