‘Temptation Island’, Sonia Carbone fa una dolorosissima confessione e afferma: “Non mi sento una buona madre”

Ludovica Maggio 10, 2020

‘Temptation Island’, Sonia Carbone fa una dolorosissima confessione e afferma: “Non mi sento una buona madre”

Il racconto di Sonia Carbone sulla sua ultima gravidanza ha toccato il cuore di tutti. L’ex protagonista di Temptation Island, già mamma di due bambini di cui l’ultima nata solo un anno fa, ha pubblicato delle Instagram Stories con le quali ha voluto condividere un’esperienza della sua vita molto dolorosa. Sonia e il marito, Gabriele Caiazzo, stanno attraversando un momento molto difficile della loro vita, come lei stessa ha confidato a mezzo social:

Oggi è la festa della mamma e la mia anima è ancora più logorata degli altri giorni, non mi sento una buona madre. In tante occasioni mi ritengo una persona riservata, anzi, una persona che nei momenti negativi si chiude e non vuole parlare con nessuno. Oggi invece ho bisogno di essere giudicata, criticata oppure assecondata e capita, anche se io non ho ancora ben capito come dovrei sentirmi.

La Carbone ha poi continuato col suo toccante racconto:

Quattro mesi fa, prima dello scoppio della pandemia, scopro di essere incinta. Notizia per noi inaspettata viste le precauzioni ed il fatto che ho una sola tuba, ma accogliamo con amore quello che ci stava accadendo. Faccio immediatamente una visita dove si vede la camera gestazionale. Dopo una settimana faccio la visita ufficiale e scopriamo che i bimbi erano addirittura due. Con qualche momento di stupore e paura pensando al futuro con gli altri due così piccoli iniziamo a pensare alla nostra vita con dei gemelli e alla fortuna che avessimo avuto. Inoltre sembravano dei segni divini: nessuna genetica, nessuna inseminazione, una sola tuba e un sogno della mia mamma che non c’è più quasi premonitore. Il mio pancione cresce a dismisura e inizio a sentirmi sempre più completa ma con gli ormoni impazziti. Facciamo un’altra visita e loro stanno benissimo, sono quasi perfettamente formati e sono molto vivaci. Il medico mi dice che sono dei gemelli diversi perché in due sacche diverse. Iniziamo ad immaginare di che sesso possano essere e partono le proposte di nomi.

Nel frattempo io continuo a lievitare. A 12 settimane sembravo incinta di 6 mesi. Vado per un’altra visita dal ginecologo durante la quale, non so per quale motivo, mi sentivo molto agitata e scopriamo che i gemelli erano tre e non due. Pazzesco! Si vedono già i sessi: due femminucce gemelle identiche nella stessa sacca e un maschietto. Tutti e tre con il dito in bocca che non stavano un secondo fermi. Confusa da 1000 informazioni a spaventati dai rischi che ci sottopongono, inizia a diventare più difficile avere un pensiero sempre positivo.

Il nostro calvario inizia. Volano numeri, statistiche, percentuali. Il 45% rischio di prematurità prima di 33 settimane. Possibilità di problemi neurologici ecc. Il mio ginecologo mi sottolinea di iniziare a pensare seriamente ai miei figli a casa e di cosa avrebbero dovuto eventualmente subire, ma noi decidiamo di andare avanti.

Vedo diversi medici finché non arriva una morfologica dove si denota che le gemelline sono con una placenta anteriore troppo bassa. In parole povere il rischio di prematurità dal 45% diventa del 70% e si aggiunge un rischio molto alto per la mia vita. Rischio di emorragia con eventuale asportazione di qualche organo.

I miei gemelli oggi non ci sono più, ma le mie fantasticherie su di loro sono ancora vive e ancora immagino di averli dentro di me e di come sarebbe stata la nostra vita con loro. Oggi più che mai non mi sento all’altezza di essere mamma. Sarò bersaglio di molti commenti, ma avevo bisogno di urlare a tutti il dolore immenso è che mi sto portando dentro.

Da tutto lo staff di IsaeChia un forte abbraccio a Sonia e Gabriele.

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