Uomini e Donne
Uomini e Donne, storico ex tronista confessa: “Il trono non era roba per me, ecco quale scusa mi sono inventato per andarmene”
“Avevo detto a Maria De Filippi che non avevo bisogno del programma per trovarmi una compagna, ma Maurizio Costanzo mi incastrò perché…”
Carola 06/10/2025

Un popolarissimo ex tronista di Uomini e Donne di recente è tornato a parlare della sua esperienza nel dating show condotto da Maria De Filippi, rivelando alcuni retroscena inediti del suo percorso.
Si tratta del modello cubano Milton Morales, divenuto famoso per via della pubblicità di intimo con Natalia Estrada, che in seguito fu invitato da Maria De Filippi a Roma per iniziare la sua esperienza in trasmissione come tronista.

Intervistato da Fanpage, Milton ha raccontato per prima cosa come è avvenuto il primo incontro con Maria:
Maria De Filippi mi invitò a Roma e mi disse che avrei potuto trovare una fidanzata nel suo programma. Le confessai che mi vergognavo e che non avrei avuto bisogno della televisione per trovarmi una compagna. Ma lei insistette: ‘Consideralo come un lavoro, come qualcosa di divertente’. Le promisi che ci avrei pensato, ma un giorno arrivato a Cinecittà per Buona Domenica mi avvisarono che Costanzo voleva parlarmi.
Morales ha poi spiegato cosa voleva da lui Costanzo:
Me lo domandai anche io. Avevamo un ottimo rapporto, ci eravamo simpatici a vicenda, ma il nostro rapporto si limitava al ‘buongiorno’ e ‘buonasera’. Mi sembrò una convocazione stranissima. Entrai nel suo ufficio e appena mi vide esclamò: ‘So che vai da Maria, complimenti!’. E mi strinse la mano. Cosa avrei potuto fare? Fui praticamente obbligato a dire di sì.
Rimasi a Uomini e Donne per 4-5 mesi. Non ce la facevo più e un giorno mi inventai che ero tornato con la mia ex. Era una strategia per andarmene. Mi piaceva guardare il programma, ma non amavo farlo. Non era roba per me. Per uno scherzo del destino, poi, con la mia ex ci tornai veramente.
Poi arrivò per lui la partecipazione a La Fattoria:
La primissima edizione condotta dalla Bignardi era ambientata nel 1870. Fu una bellissima parentesi e per me lavorare in campagna fu una passeggiata, visto che ci sono nato. Tutti i lavori che ci venivano assegnati io li sapevo svolgere. Era come invitare un bagnino a nuotare o un bambino in un negozio di caramelle.








