Amici di Maria de Filippi

Valerio Scanu, valanga di insulti dopo la condanna di Fabri Fibra: “Fallito, spero che ti ci strozzi con ‘sti 70k”: la reazione del cantante

Il rapper è stato condannato a risarcire l’ex allievo di Amici per averlo diffamato in un suo brano

Valeria 06/05/2025

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La recente notizia che ha visto protagonista Fabri Fibra condannato per aver diffamato Valerio Scanu nel suo brano “A me di Te” ha sicuramente diviso in due il parere del pubblico.

Di recente infatti la Corte di Cassazione ha condannato il rapper a risarcire all’ex cantante di Amici di ben 70mila euro. Questa sentenza ha ben presto fatto il giro del web e se da una parte in molti pensano che il rapper abbia solamente fatto una canzone che rappresenta il suo stile, dall’altra invece in molti si sono scagliati contro Scanu, reo di aver denunciato Fibra. Proprio ieri infatti il cantante del talent show ideato e condotto da Maria De Filippi ha pubblicato sui suoi canali social la valanga di insulti ricevuti. Qui di seguito ne riportiamo alcuni:

Spero che ti ci strozzi con questi 70k. (…)

Pentito infame, 15 anni di processo e hai grattato solo 70k. Anche se ora avrai saldato i debiti di gioco, rimani comunque un fallito. (…)

Ammazzati, cogli*ne! Sei un fallito.

Poi ha condiviso una storia di un utente che l’ha taggato e che dichiarava:

Non ci credo che stiamo tornando indietro così tanto in questo paese, siamo tornati ai tempi di Tupac. Un giudice non può giudicare cosa sia arte o meno, in una canzone posso dire il ca*zo che mi pare e sì, posso anche offendere. Il rap è una cultura e l’Italia è l’unico paese rimasto al mondo a non conoscerla. Valerio Scanu sei solo un rosicone del ca*zo. Fatti un po’ di psicoterapia o sparisci dalla circolazione perché l’unico modo che hai per farti notare ancora mi sembra che sia proprio quello di offendere i rapper o sbaglio? Però a te non si può fare eh.

Pronta la replica diretta di Valerio Scanu:

Il vero disagio in Italia è che esiste gente (come quello che addirittura mi tagga ma che io non riposto) che, forte del fatto che esista la democrazia e anche la libertà di parola, asserisce che un artista nei propri testi può dire tutto ciò che vuole, anche offendere un altro. Ma io vi ripeto, carissimi, se tanto vi piace il genere fatevi comporre testi simili per voi o per le vostre madri.

Infine ha pubblicato anche un pensiero di un utente che ha condiviso in pieno. Ecco cosa ha scritto il follower:

La musica è arte ed espressione di un io interiore, è libertà, la propria libertà che come tale termina quando invade la libertà altrui. Ed in questo caso la invade eccome, prendendo di mira una sfera persona e delicata quale la sessualità. Offendere un artista, una donna, un uomo, con espressioni volgari, in un testo volgare, dovrebbe essere sempre condannato perché se è vero che l’arte rappresenta uno spaccato di vita, non deve normalizzare comportamenti beceri come questo.

Qui Valerio ha aggiunto:

Ancora la civiltà esiste per qualcuno.

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