Amici, Pasqualino Maione racconta il doloroso calvario che sta affrontando e svela: “Il Covid non c’entra”

Il cantante ha parlato della sua voglia di tornare a vivere in serenità

Linda Febbraio 3, 2023

Amici, Pasqualino Maione racconta il doloroso calvario che sta affrontando e svela: “Il Covid non c’entra”

Pasqualino Maione, cantante ed ex allievo della scuola di Amici, nella settima edizione, ha rilasciato una lunga intervista a Fanpage.it, per parlare della sua malattia.

Da mesi, ormai, il 38enne sta combattendo un’infezione causata da un fungo che ha attaccato i polmoni, il midollo osseo e il cervello.

Sono quattro mesi che si trova in ospedale. Il 38enne ha precisato che l’infezione al cervello non è collegata in alcun modo al Covid e ha spiegato che per riprendersi del tutto, ci vorrà più di un anno:

Oggi sto un po’ meglio. Ho ancora un’infezione al cervello in atto, anche se sta regredendo. Sono in terapia ma a casa. Sarà lunga purtroppo, ci vuole pazienza. Il mio calvario è iniziato a luglio dello scorso anno. Ho avuto il Covid mentre ero per lavoro a Zante, in Grecia.

Avevo la febbre alta. Mi sono curato e, quando sono guarito, sono tornato in Italia. Dopo meno di un mese, ho ripreso il Covid. Questa cosa mi ha buttato giù, non mi sentivo per niente bene. Ma ciò che mi preoccupava di più è che svenivo dal mal di testa, era fortissimo e non passava con nessun antidolorifico.

Dopo una settimana di febbre a 39, mal di testa, nausea, vomito e in cui non mangiavo più, sono andato al Pronto Soccorso, spinto anche dai miei genitori, che volevano capire cosa stesse succedendo.

L’ex allievo ha raccontato di essere in quel momento ancora positivo al Covid e di avere le analisi completamente sballate:

La dottoressa che mi ha visitato, ha capito subito che qualcosa non andava. Mi hanno ricoverato all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Sono stato lì una decina di giorni, curato come caso Covid.

Poi, facendo delle analisi più approfondite, hanno visto che ero tornato negativo. Però, avevo preso un altro virus, perché avevo le difese immunitarie basse. Inizialmente pensavano si trattasse dalla candida, poi di una micosi. Sono stato trasferito al Policlinico di Napoli, nel reparto malattie infettive, dove sono specializzati in questo ambito.

Descrivendo i sintomi che lo hanno travolto nel giro di poco tempo:

Dopo varie TAC, risonanze con contrasto, analisi, hanno scoperto che c’era questa meningite in atto. Un virus era partito dai polmoni e dal midollo osseo ed era arrivato al cervello. Le mie condizioni sono cominciate a peggiorare. Non mangiavo più, vomitavo, svenivo, perdevo i sensi.

È stato veramente brutto. Poi hanno individuato il fungo criptococco, da cui era partito tutto. Ho iniziato una terapia specifica durata quattro mesi, durante i quali sono stato sempre in ospedale. Poco prima di dicembre mi hanno detto che avrebbero provato a farmi trascorrere Natale a casa. E infatti mi hanno dimesso poco prima del 25 dicembre.

Ad oggi si dice abbastanza ottimista, nonostante il dolore è e il gonfiore:

L’infezione al cervello è ancora in atto, anche se sta regredendo. Il midollo osseo, invece, non è più attaccato dal virus. Sto continuando la terapia a casa, ho perso 30 chili, sono completamente trasformato, gonfio per via del cortisone, degli antimicotici e degli antibiotici che devo comunque continuare ad assumere.

Se mi guardo allo specchio, non mi riconosco. Dovrò fare anche riabilitazione perché ho perso molta massa muscolare. Ero atletico, facevo tanta palestra. Ma l’importante è che io sia qui a raccontartelo.

Un anno, un anno e mezzo, per tornare alla vita di tutti i giorni. Fortunatamente, Pasqualino non avrà danni permanenti:

Dipende dal soggetto, da come reagisce, da fattori ereditari, da eventuali altre patologie. Varia da persona a persona. Intanto devo tornare in ospedale due volte al mese per i controlli. Fortunatamente, da quello che mi hanno detto, non ci sono danni permanenti.

È come se ci fossero delle cicatrici, che devono rimarginarsi e ci vuole tempo. Nel frattempo si soffre. Il Primario dell’ospedale mi ha detto che il mio caso è talmente raro che sono diventato oggetto di studio. Sembra sia raro prendere il criptococco e l’ho acchiappato proprio io (ride, ndr).

È vero che sto meglio rispetto a prima, ma è ancora una fase delicata. Devo stare attento a non prendere la depressione.” È questa adesso la sua paura più grande:

Non posso uscire di casa, devo indossare costantemente la mascherina e deve farlo anche chi viene a trovarmi. Ho ancora le difese immunitarie basse e non posso permettermi di prendere neanche un raffreddore.

L’infezione al cervelletto non è ancora guarita del tutto e dato che il cervelletto controlla il linguaggio, la coordinazione, i movimenti, ho ancora giramenti di testa e sbando quando cammino. Ci vuole tempo.

La sua famiglia non lo lascia da solo un momento. Inganna il tempo con la musica, film e serie su Netflix. L’affetto non gli è mancato neanche dagli ex concorrenti di Amici:

Con i ragazzi della mia edizione abbiamo un gruppo whatsapp dove ci sentiamo. Ho sentito Marco Carta, Roberta Bonanno, Marta Rossi, Simonetta Spiri, Cassandra De Rosa, tutti mi hanno telefonato e ancora oggi mi chiedono come sto. Anche qualcuno della redazione di Amici, come Luca Zanforlin. Maria De Filippi ancora no, ma magari non le è arrivata la voce.

Infine, il suo desiderio più grande, quello di poter tornare sul piccolo schermo:

Il mio sogno è tornare a una vita normale. Fare quelle piccole cose come andare al supermercato. Mi manca tutto questo. Sono mesi che non faccio niente. Poi vorrei tornare a cantare. Non ho ancora provato, perché sono debole e non voglio sforzare le corde vocali. E se devo sognare in grande, penso a Sanremo, ma mi piacerebbe partecipare anche a Tale e Quale Show, me la cavo con le imitazioni.

 

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